Hai presentato il modello UNICO a giugno? Allora verifica se sei obbligato al versamento del secondo acconto per le imposte relative all’anno in corso
Dichiarazione dei redditi uguale multe? No, le sanzioni (salate) si possono evitare, a patto di effettuare correttamente i versamenti districandosi tra una intricata giungla di scadenze. E tra pochi giorni c’è n’è una importante… Per evitare che le multe danneggino la tua attività, il consiglio più utile è senz’altro quello di affidarsi a un team di professionisti che si prenda cura della tua contabilità con precisione e puntualità. Intanto, cominciamo a “superare indenni” il primo step del 30 novembre seguendo alcuni consigli utili.
Evita inutili sanzioni versando quanto dovuto. Ecco come….
Tutti coloro che sono tenuti alla presentazione del modello Unico devono verificare se occorre versare entro il 30 novembre la seconda rata di acconto sulle imposte dovute per l’anno in corso.
É stata confermata, anche per il 2015, l’aliquota del 100% per l’acconto Irpef, mentre le società di capitali possono beneficiare di un piccolo sconto visto che l’aliquota, per Ires e Irap, scende dal 101,5% dell’anno scorso al 100% di quest’anno.
Come si versano le imposte del modello UNICO?
Le imposte risultanti dall’UNICO sono relative al saldo delle imposte dovute per l’anno precedente rispetto al momento in cui si presenta e all’acconto per l’anno in corso. I versamenti a saldo risultanti dalla dichiarazione e quelli relativi al primo acconto devono essere effettuati entro il 16 giugno, oppure entro il 16 luglio con la maggiorazione dello 0,40%.
Il saldo dell’Iva, invece, va effettuato entro il 16 marzo, salva la possibilità, per chi presenta la dichiarazione Iva all’interno di quella unificata, di posticipare il versamento alle date citate (pagando in più lo 0,40% per mese o frazione di mese).
Gli importi derivanti dalla dichiarazione devono essere versati arrotondati all’unità di euro, così come determinati nella dichiarazione stessa. Per gli acconti e per gli importi rateizzati, invece, si applica la regola dell’arrotondamento al centesimo di euro.
E’ possibile rateizzare le imposte da UNICO?
Sì, ma.. Ad eccezione dell’acconto di novembre, è possibile versare le somme dovute anche a rate mensili. La rateazione non deve necessariamente riguardare tutti gli importi. Ad esempio, è possibile rateizzare il primo acconto Irpef e versare in un’unica soluzione il saldo, o viceversa. Sugli importi rateizzati sono dovuti gli interessi. In ogni caso, il pagamento rateale deve essere completato entro il mese di novembre.
Metodi per calcolare gli acconti
L’acconto può essere determinato con due diversi metodi:
- metodo storico
- metodo previsionale.
Con il metodo storico, sono tenuti al versamento coloro che hanno un ‘imposta a debito per l’anno precedente superiore a € 51,65 per l’IRPEF (o imposta sostitutiva per i contribuenti minimi) e € 103 per l’IRES e devono versare il 100% del suo ammontare con le seguenti modalità:
- in unica soluzione, entro il 30 novembre, se l’importo da versare è inferiore a 257,52 euro
- in due rate, se l’importo dovuto è pari o superiore a 257,52 euro
- la prima, nella misura del 40%, entro il 16 giugno oppure entro il 16 luglio con la maggiorazione dello 0,40%
- la seconda, nella restante misura del 60%, entro il 30 novembre.
In alternativa al metodo storico, il contribuente può calcolare l’acconto con il metodo previsionale, ovvero quando prevede un reddito sensibilmente diverso rispetto a quello dell’anno precedente può aumentare o diminuire l’acconto secondo le proprie aspettative di reddito per l’anno in corso.
Attenzione, se le aspettative di un reddito inferiore non vengono confermate a consuntivo e quindi nel caso in cui il versamento determinato con il metodo previsionale risultasse inferiore a quanto dovuto, si applica la sanzione per insufficiente versamento del 30%, fatta salva la possibilità di ricorrere al ravvedimento operoso.
Come si versano gli acconti?
Nel modello F24 l’acconto va indicato al centesimo di euro. Chi ha la partita Iva deve utilizzare per il pagamento solo l’F24 telematico o l’home banking, oppure Entratel o Fisconline.
Le persone fisiche non titolari di partita IVA possono ancora usare l’F24 cartaceo in banca o posta.
Tutti i contribuenti sono tenuti ad utilizzare il pagamento dell’F24 telematico (home banking, Entratel o Fisconline) qualora l’importo da pagare è superiore a 1.000 euro, oppure in caso di F24 con compensazioni e saldo diverso da zero (anche se inferiore a 1.000 euro). Inoltre, non è possibile utilizzare nemmeno il canale home banking, ma esclusivamente Entratel o Fisconline, nel caso di F24 con compensazione a saldo zero.
Se vuoi ricevere ulteriori informazioni o sei interessato ai nostri servizi per la presentazione della tua dichiarazione, puoi contattarci compilando il form sottostante.
2 risposte-
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Salve io devo pagare contributi relativi all’anno 2010 in quanto avevo un’attività commerciale di abbigliamento. Per sfortuna predetto negozio è stato chiuso perché fallito al ché in quell’anno nn ho pagato i contributi dovuti. Quest’anno l’agenzia delle entrate mi ha notificato in pagamento di € 8.600,00 che rateizzate in 3 rate devo dare in una 1 rata €.2.300,00, la seconda che scade il 30 novembre la stessa cifra, nonché l’ultima a febbraio di €. 1.800,00…. Io dico se una persona come me di anni 62, vedova, senza alcuna pensione come fa a pagare tutta questa cifra? Grazie..la prima rata scaduta a ottobre è stata già pagata, ma la prossima nn so proprio come fare
GEntile Adelaide,
non so quale avviso ha ricevuto ma dovrebbe richiedere una maggiore rateazione oppure se rientra una rottamazione. Se vuole mi scriva a info@ilcommercialistaonline.it
Saluti