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Liberi Professionisti: 9 pillole sui costi deducibili

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Libero Professionista: Cosa Possono Detrarre o Scaricare?

SOMMARIO

Sei un Libero Professionista e vuoi sapere quali costi puoi scaricare? Come si calcola il tuo reddito? Non sai quali sono i costi deducibili?

Ecco per te una utile guida sui costi che puoi “scaricare” e su come si calcola l’imponibile fiscale.

Per tutti coloro che si accingono ad avviare una nuova attività, una delle prime domande è relativa a come si calcola il reddito da assoggettare a tassazione (imponibile fiscale) e, quindi, quali sono i costi che si possono “scaricare” . In questo articolo forniremo una utile guida dedicata ai liberi professionisti, partendo da come si calcola il reddito da assoggettare a tassazione fino ad arrivare ad una dettagliata elencazione dei costi deducibili.

Come si calcola il reddito di un professionista?

La contabilità dei liberi professionisti segue il principio di cassa ovvero la tassazione dei compensi e la deduzione delle spese deducibili effettivamente incassate o pagate nel periodo di imposta di riferimento.

Quali sono le spese deducibili dal reddito per i liberi professionisti?

Sono totalmente deducibili dal reddito tutti i costi inerenti la propria attività professionale, sostenuti al fine di svolgere un’attività potenzialmente idonea a produrre utili. Di conseguenza “inerente è tutto ciò che (sul piano dei costi e delle spese) appartiene alla sfera professionale, in quanto sostenuto nell’intento di fornire a quest’ultima un’utilità, anche in modo indiretto.

Al contrario, non è invece inerente all’attività tutto ciò che si può ricondurre alla sfera personale o familiare del libero professionista.

Occorre evidenziare che, affinchè una spesa sia deducibile occorre che sia documentata con fattura, ricevuta fiscale o scontrino fiscale parlante (ovvero uno scontrino che indichi il codice fiscale).

A titolo esemplificativo si riporta un elenco dei costi interamente deducibile per i liberi professionisti ovvero:

  • acquisti di cancelleria, materiale di consumo, valori bollati e postali;
  • spese per lavoro dipendente e per compensi occasionali;
  • spese per energia elettrica, riscaldamento, acqua e per utenze intestate presso lo studio professionale;
  • acquisto di libri, riviste e sussidi per l’aggiornamento professionale;
  • acquisto di beni strumentali (quali software gestionali e/o professionali, computer, stampanti, etc) per l’esercizio dell’attività.

Sono parzialmente deducibili dal reddito le spese sostenute promiscuamente sia per l’attività professionale che per la sfera personale del professionista (beni immobili, autovetture, telefoni, alberghi, etc).

Come sono deducibili le spese telefoniche?

La finanziaria 2007 ha eliminato la distinzione delle spese telefoniche tra spese per telefoni fissi e mobili, introducendo un criterio unico di deducibilità all’80%. Rientrano in questa categoria le seguenti spese:

  • le quote di ammortamento, i canoni di leasing/noleggio relativi ad apparecchiature telefoniche;
  • le spese di manutenzione e di impiego (costo del traffico telefonico);
  • le spese per la connessione ad internet.

Per quanto concerne la detrazione IVA è pari al 50% per le utenze da cellulare e al 100% per il traffico da telefono fisso intestato a partita IVA.

In che misura un libero professionista deduce i costi per le autovetture e per i carburanti?

Le spese relative alla macchina o autovettura in generale, sono considerate ad uso promiscuo e possono essere dedotte nella misura del 20%, mentre l’IVA si detrae al 40%.

Nei costi deducibili promiscuamente rientrano:

  • costi di manutenzione e riparazione
  • spese per carburanti e lubrificanti
  • spese di gestione e di impiego
  • quote di ammortamento delle spese di acquisto dell’autovettura nel limite di 18.076 euro
  • canoni di leasing fino al limite massimo di euro 3.615,20 annui e considerando un contratto avente una durata minima non inferiore al periodo di ammortamento ordinario previsto dai coefficienti fiscali ovvero 4 anni.

N.B. per gli acquisti di autovetture nuove effettuate dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016, la legge di stabilità per il 2016 ha introdotto il “SUPERAMMORTAMENTO“, ovvero una maggiorazione pari al 40% delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria con un innalzamento della soglia da euro 18.076 ad euro 25.306.

Come è possibile dedurre le spese relative ai beni immobili?

In caso di acquisto di un immobile di categoria catastale A10 ad uso studio, è deducibile secondo le quote di ammortamento annuali. Invece, in caso di locazione, sono deducibili interamente i canoni di affitto.

Se invece trattasi della propria abitazione, che si utilizza promiscuamente anche come studio, allora i canoni di affitto o i costi di gestione (comprensivi delle utenze regolarmente intestate al professionista) sono deducibili al 50%.

In che percentuale si possono dedurre spese per alberghi e ristoranti?

Le spese sostenute per alberghi e ristoranti, se inerenti l’attività professionale e riferite totalmente al professionista, sono deducibili al 75% nel limite del 2% dei compensi percepiti.

Relativamente all’IVA, è totalmente detraibile se la spesa è documentata con fattura, se, invece, le spese sono documentate da ricevuta fiscale l’iva è indetraibile.

Le spese di rappresentanza si possono dedurre?

Le spese di rappresentanza (es. spese per omaggi a clienti, spese per viaggi turistici per attività promozionali, spese per feste o ricevimenti, inaugurazioni, mostre e fiere etc): sono deducibili se sono inerenti all’attività svolta e nel limite del 1% dei compensi percepiti.

L’IVA relativa alle spese in oggetto è totalmente indetraibile.

Convegni, congressi e corsi di aggiornamento professionale come funzionano?

Fino al 2015 le spese di partecipazione a convegni, congressi e simili o a corsi di aggiornamento professionale, incluse quelle di viaggio e soggiorno erano deducibili nella misura del 50 per cento del loro ammontare.

Dal 2016, il Ddl sul lavoro autonomo ha introdotto la deducibilità al 100% delle spese per formazione e aggiornamento professionale entro i 10 mila euro.

L’IVA indetraibile per un libero professionista come funziona?

L’IVA indetraibile sui costi inerenti che la legge non consente la detrazione totale, rappresenta per i liberi professionisti un costo deducibile ai fini delle imposte dirette. A titolo esemplificativo, ad esempio nel caso delle spese di rappresentanza, l’IVA che non può essere detratta si trasforma in un costo deducibile dal reddito.

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