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PREVISIONI DI FINE ANNO

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SCADENZE fine anno in arrivo: Ecco come calcolare gli acconti

SOMMARIO

Previsioni di fine anno: essenziali per avere sotto controllo la situazione contabile e valutare l’andamento dell’attività. Inoltre, in vista delle prossime scadenze, riepiloghiamo i principali adempimenti.

In prossimità della scadenza del versamento del secondo acconto relativo al modello REDDITI 2017, per i titolari di partita IVA è utile verificare la situazione contabile al 30 settembre. Inoltre, per determinare l’ammontare degli acconti da versare e per verificare una eventuale diminuzione degli stessi, occorre effettuare le proiezioni del reddito al 31 dicembre.

Il ruolo del commercialista in questa fase risulta essere determinante, in quanto fondamentale per effettuare una simulazione del reddito di fine anno e stimare, almeno indicativamente, quanto bisognerà pagare; inoltre per i contribuenti con regime fiscale agevolato occorre verificare il rispetto delle condizioni per la permanenza nel regime.

Come funzionano le Situazioni Contabili di fine anno?

Il punto di partenza per stimare il reddito di fine anno e le imposte da pagare sono le situazioni contabili periodiche aggiornate (ad esempio 30 settembre o 31 ottobre), che forniscono utili informazioni sul fatturato a quella data oltre che all’utile conseguito. A queste situazioni, per determinare il reddito al 31 dicembre, occorre apportare le dovute modifiche considerando che:

  • la maggior parte dei costi sono gli stessi per ciascuna annualità;
  • i costi variabili, legati all’ammontare dei ricavi o compensi, sono comunque gestibili con buona discrezionalità;
  • gli investimenti in beni strumentali variano poco da anno ad anno o, se variano, lo si sa comunque con anticipo, e in ogni caso hanno una scarsa rilevanza nel calcolo dello studio.

Le simulazioni del reddito a fine anno: a cosa servono?

Attraverso le proiezioni contabili di fine anno è possibile:

  • simulare il reddito di fine anno;
  • verificare la congruitàdei ricavi/compensi rispetto agli studi di settore;
  • calcolare la previsione d’imposta in base al reddito presunto;
  • verificare l’eventuale permanenza in un regime fiscale agevolato.

E per i contribuenti forfettari?

Non meno importanti sono le previsioni periodiche per i contribuenti forfetari, in quanto come ben sappiamo, al fine di rimanere nel regime fiscale agevolato, occorre rispettare determinati requisiti.

Con l’utilizzo di situazioni contabili periodiche sarà possibile:

  • verificare che non si sia superato il limite di ricavi, diverso a seconda dell’attività svolta;
  • controllare che non ci siano spese per collaborazioni superiori alla soglia di € 5.000 annui;
  • garantire il rispetto del limite di € 20.000 in beni strumentali.

Ricordiamo infatti che la violazione di uno dei requisiti comporta il passaggio al regime ordinario e di fatto l’applicazione classica delle imposte con la possibilità di entrarvi nuovamente in un momento successivo.

Scadenza 30 novembre: cosa c’è da versare?

Il 30 novembre scade il termine ultimo entro cui le persone fisiche, società di persone e soggetti IRES dovranno effettuare il versamento della seconda rata (ovvero effettuare l’unico versamento) di quanto dovuto all’Erario, a titolo di acconto sulle imposte per l’anno 2017.

Il reddito può essere determinato con il:

  • Metodo storico: l’ammontare dell’acconto sarà determinato sulla base dell’imposta pagata per il precedente periodo d’imposta al netto di detrazioni, ritenute, crediti d’imposta;
  • Metodo previsionale: l’acconto da versare viene determinato sulla base del reddito che si presume di conseguire nell’anno in corso (fondamentale in questo caso il ricorso alle proiezioni di fine anno);

Per le imprese minori da quest’anno si applica il principio di cassa, ovvero il reddito è calcolato come differenza tra ricavi e altri proventi percepiti nel periodo di imposta e l’ammontare delle spese sostenute; da considerare che, le rimanenze finali dovranno essere portate interamente in deduzione dal primo periodo di applicazione del regime, senza possibilità di rinvio ai periodi successivi.

Come si calcolano gli acconti?

Le persone fisiche che hanno riscontrato dalla dichiarazione dei redditi 2017 un’imposta superiore a € 51,65 sono tenuti a versare l’acconto dell’IRPEF. Il versamento del 30 novembre è diverso a seconda dei casi:

  • secondo acconto per i contribuenti a cui risultava un’imposta superiore a € 257,52, il versamento sarà pari al 60% della rata totale mentre il 40% era in pagamento entro il 30 giugno;
  • acconto unico per i contribuenti a cui risultava un’imposta totale inferiore a € 257,52, caso in cui il versamento è pari al 100% dell’imposta dovuta.

Come si effettua il versamento?

Il versamento degli acconti va effettuato utilizzando il modello F24 e indicando nei campi il codice tributo relativo al versamento. Nel dettaglio:

  • 4034 per il secondo acconto o la rata unica dell’IRPEF;
  • 2002 per il secondo acconto o la rata unica dell’IRES;
  • 3813 per il secondo acconto o la rata unica dell’IRAP;
  • 3844 per l’addizionale comunale all’IRPEF per il saldo, oppure 3843 per l’acconto;
  • 3801 per l’addizionale regionale all’IRPEF;
  • 1791 per il versamento della rata unica o secondo acconto dell’imposta sostitutiva dei contribuenti forfetari;
  • 1794 per il versamento della rata unica o secondo acconto dell’imposta sostitutiva dei contribuenti minimi.

Nel caso di locazioni è necessario il versamento della cedolare secca entro il 30 novembre con il modello F24, utilizzando il codice tributo 1841 acconto seconda rata o unica soluzione, e il codice 1842 per il saldo.

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