Con la nuova sanatoria si estende il beneficio fiscale anche a chi non aveva aderito precedentemente. Ecco tutte le ultime novità, dalla rottamazione bis al bonus pubblicità.
Convertito in legge il Decreto Fiscale D.L. 148/2017, collegato alla Legge di Bilancio 2018, che ha introdotto alcune misure e modificato in parte alcune già presenti, dal bonus pubblicità alla rottamazione bis. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Rottamazione Bis: cos’è cambiato?
La Rottamazione bis potrà essere richiesta anche per i carichi affidati all’Agenzia della Riscossione e notificati dal 1 gennaio 2000 al 30 settembre 2017 (n.b. trattasi di una novità introdotta in sede di conversione perché nella prima versione erano ammessi i carichi fino al 31 dicembre 2016).
Con la sanatoria bis sarà possibile per i contribuenti in debito con la Ex Equitalia di accedere alla definizione agevolata effettuando un pagamento anche dilazionato in massimo 5 rate senza dover corrispondere sanzioni e interessi di mora.
Altra novità è l’estensione della platea di utenti che potranno chiedere l’ammissione alla rottamazione bis, nel dettaglio possono presentare domanda di adesione:
- i contribuenti che hanno aderito alla prima rottamazione e successivamente esclusi poiché non hanno pagato la prima rata o l’unica in scadenza nei mesi di luglio e settembre 2017 mettendosi in regola con i pagamenti entro il 7 dicembre;
- i contribuenti non ammessi alla definizione agevolata perché non in regola con i pagamenti scaduti al 31 dicembre 2016 definiti nei piani in essere al 24 ottobre 2016 presentando l’istanza di ammissione entro il 31 dicembre 2017;
- tutti i contribuenti che hanno ricevuto una cartella di pagamento notificata dal 2000 al 30 settembre 2017 (prima fino al 31 dicembre 2016) presentando domanda entro il 15 maggio 2018.
Possono accedere solo coloro che avevano presentato istanza per prima sanatoria?
Novità della rottamazione bis è appunto l’estensione del beneficio fiscale anche a coloro che non hanno fatto richiesta di adesione alla prima definizione agevolata; infatti, come per i nuovi ruoli affidati all’Agente delle Riscossione fino al 30 settembre 2017, sarà sufficiente presentare il Modello Rottamazione Cartelle DA-2017 entro il 15 maggio e dilazionare il debito in massimo 5 rate da pagare entro febbraio 2019.
Spesometro: niente sanzioni
Importante traguardo in tema di spesometro, la misura introdotta soltanto lo scorso anno è stata infatti spesso oggetto di discussioni che hanno portato tra l’altro a modificare la scadenza originaria, da trimestrale a semestrale.
Altre variazioni sono state fatte nel Collegato alla Legge di Bilancio secondo cui dal 1 gennaio 2018 ci saranno le seguenti novità:
- opzione, a scelta per i soggetti passivi IVA, tra presentazione dello spesometro con cadenza trimestrale o semestrale;
- trasmissione di un documento riepilogativo delle fatture emesse e ricevute in alternativa alle singole fatture se di importo inferiore a € 300;
- eliminate le sanzioni per gli errori nella trasmissione dei dati sulle fatture emesse e ricevute del primo semestre 2017 purché siano sanati entro il 28 febbraio 2018.
Bonus pubblicità
Modificata in parte anche la disciplina relativa al credito di imposta per gli investimenti pubblicitari sulla stampa quotidiana e televisiva e radiofonica. Le novità del Bonus Pubblicità sono le seguenti:
- estensione del beneficio anche agli investimenti su stampa online;
- ammissione nella categoria dei beneficiari, insieme ai titolari di reddito di impresa o lavoro autonomo, degli enti non commerciali.
Ricordiamo infine che il Bonus Pubblicità è ammesso purché gli investimenti in campagne pubblicitarie siano superiori all’1% degli stessi investimenti effettuati nel 2016 e fino a un tetto massimo di 62,5 milioni di euro.
Quali altre misure?
Nel Decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2018 sono contenute altre importanti misure che brevemente riepiloghiamo qui di seguito:
- Split payment: dal 1 gennaio 2018 il meccanismo della scissione dei pagamenti previsto per i pagamenti verso la Pubblica Amministrazione viene esteso anche alle operazioni effettuate verso enti pubblici economici nazionali, regionali e locali, e aziende pubbliche di servizi alla persona e società controllate dall’amministrazione pubblica;
- Parziale sterilizzazione dell’IVA: l’aliquota IVA del 10% aumenterà dal 1 gennaio 2018 di 1.14 punti percentuali e di ulteriori 0.86 punti percentuali dal 2019, contro il precedente riferimento normativo che prevedeva un aumento dal 2018 di 1.5 punti percentuali.
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