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Bando Resto al Sud 2019

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Resto al Sud: ecco tutte le novità

SOMMARIO

Parliamo ancora di Resto al Sud: per il 2019 questo atteso finanziamento agevolato è accessibile anche ai professionisti e agli under 46.

Torniamo su un argomento già trattato in quanto ci sono importanti novità previste dalla legge di bilancio 2019. Vediamo insieme in cosa consiste questa grande opportunità per il meridione che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno introdotta con il D.L. n.91 del 20 giugno 2017 e quali sono le novità per il 2019. Andiamo, dunque, alla scoperta del bando Resto al Sud.

Quali i beneficiari di Resto al sud?

Le agevolazioni previste nel bando Resto al Sud sono rivolte ai giovani tra 18 e 35 anni che:

  • abbiano la residenza in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda di finanziamento;
  • trasferiscano la residenza nelle regioni indicate dopo la comunicazione di esito positivo;
  • non abbiano un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento;
  • non siano già titolari di altra attività di impresa in esercizio;
  • (per i liberi professionisti): non risultano titolari di partita IVA, nei dodici mesi antecedenti alla presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella per cui chiedono le agevolazioni

La richiesta di finanziamento può essere effettuata da:

  • Imprese individuali;
  • Società di persone e di capitali (comprese le Unipersonali);
  • Società cooperative.

Sia le ditte individuali che le società è richiesto che siano state costituite dopo il 21 giugno 2017, oppure che si costituiscono entro 60 giorni dall’esito positivo della valutazione. I beneficiari del finanziamento, dovranno mantenere la residenza o la sede legale nella regione indicata nella domanda stessa per almeno 5 anni.

ATTENZIONE: Con la legge di stabilità 2019 il limite di età dei richiedenti di 35 anni è stato aumentato fino a 46 anni.

Quali le agevolazioni previste nel bando?

Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in:

  • contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo;
  • finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi.

Leggi il Regolamento attuativo – Decreto 9 novembre 2017, n.174

L’importo massimo finanziabile per ciascun soggetto è pari ad € 50.000 ma il tetto massimo può salire fino a € 200.000 quando la domanda viene presentata da più soggetti facenti riferimento al medesimo progetto.

Quali i settori ammessi al finanziamento agevolato?

Con il bando Resto al sud 2019 è possibile avviare un’attività imprenditoriale finalizzata:

  • alla produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
  • alla fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
  • al turismo.

Con la legge di stabilità per il 2019 è possibile accedere al finanziamento per avviare anche un’attività professionale.

Quali i settori esclusi da resto al sud?

Così come previsto dalla circolare attuativa 22 dicembre 2017 n. 33 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono escluse dal finanziamento le seguenti attività:

  • Commerciali: sia al dettaglio che all’ingrosso;
  • Immobiliare ed Edilizia;
  • Agricole: Coltivazioni agricole, Silvicoltura, Allevamento di animali:
  • Attività libero professionali: escluse fino al 2018 e introdotte con la legge di bilancio 2019.

Quali le spese ammesse al finanziamento?

Sono ammissibili all’agevolazione le spese necessarie alla realizzazione del progetto che rientrano nelle seguenti categorie:

  • opere edili relativi ad interventi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili per un massimo del 30% del programma di spesa;
  • macchinari, impianti, attrezzature nuove e arredamenti;
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione connessi alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  • altre spese necessarie per l’avvio dell’attività quali materie prime, materiali di consumo, utenze e canoni di locazione, garanzie assicurative, ecc. fino ad un massimo del 20% del programma di spesa.

Quali le spese non finanziabili con il bando Resto al Sud?

Non sono ammissibili all’agevolazione le spese che, anche se indispensabili per la realizzazione del progetto, rientrano nelle seguenti categorie:

  • acquisto di:
    – beni immobili (Case, terreni, ecc.);
    – automobili, furgoni, ecc. (tranne alcune rare eccezioni da verificare);
    – beni con il sistema della locazione finanziaria, del leasing e del leaseback;
    – attività già esistenti e tantomeno prese in gestione;
    – beni di proprietà di uno o più soci del beneficiario e dei parenti o affini dei soci entro il terzo grado;
    – beni usati;
  • “contratto chiavi in mano”;
  • spese notarili, le imposte e le tasse;
  • retribuzione dei dipendenti o dei soci;
  • scorte, tasse e imposte (l’IVA realmente e definitivamente sostenuta dal soggetto beneficiario è una spesa ammissibile solo se non è da egli stesso recuperabile)

CASO REALE: Esempio pratico di fondo perduto

Una ditta individuale presenta un progetto di € 50.000, ipotizzando che tutte le spese siano ammesse al finanziamento nella tabella che segue si riporta l’importo del finanziamento a fondo perduto e l’importo del finanziamento da restituire in 8 anni senza interessi.

DescrizioneImporti
Importo richiesto a finanziamento€ 50.000
Importo a fondo perduto€ 17.500
Importo da restituire€ 32.500

Quando scade il bando Resto al Sud?

Le domande per accedere al bando non hanno una scadenza ne è prevista una graduatoria, ma essendo un incentivo “a sportello”, le domande possono essere presentate fino a quando ci sono fondi disponibili e quindi nel dubbio è meglio affrettarsi.

Come presentare la domanda per resto al sud?

Per accedere all’incentivo Resto al Sud occorre presentare una domanda utilizzando la piattaforma online sul sito di Invitalia (Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo di Impresa S.p.A.) unitamente a tutta la documentazione sul progetto imprenditoriale.

I progetti presentati saranno oggetto di una valutazione circa la sostenibilità tecnico-economica da parte di Invitalia, entro 60 giorni dalla presentazione delle domande, e potranno accedere al beneficio se valutate positivamente e fino ad esaurimento delle risorse a disposizione.

Prima di presentare la domanda è necessario:

  • registrarsi ai servizi online di Invitalia compilando l’apposito form;
  • consultare e scaricare i fac-simile della modulistica;
  • disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) valido e attivo, in considerazione del fatto che tutte le comunicazioni tra l’Agenzia e i proponenti avvengono esclusivamente via PEC;
  • successivamente alla presentazione della domanda, nella sezione “Contatti”, i proponenti potranno modificare numeri di telefono, indirizzo mail e PEC.

La domanda è composta dal progetto imprenditoriale da compilare on line e dalla documentazione da allegare.

Scarica il manuale per la presentazione della domanda

Quali le novità introdotte dalla legge di bilancio 2019?

La legge di bilancio per il 2019 ha previsto l’ampliamento dei beneficiari e l’aumento dell’età; infatti, dal 2019, i finanziamenti potranno essere richiesti anche dai liberi professionisti e dagli under 46 mentre ora i liberi professionisti restano esclusi e il limite di età è di 36 anni non ancora compiuti.

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