Esistono dei casi in cui i soggetti passivi IVA non hanno l’obbligo di emissione della fattura a fronte di un servizio prestato o di un bene ceduto. In tale occasione, è sufficiente il rilascio dello scontrino o della ricevuta fiscale e della relativa compilazione del registro dei corrispettivi.
Che cosa è il registro dei corrispettivi?
Si tratta di un registro contabile IVA obbligatorio per alcune specifiche tipologie di attività.
Nello specifico, le attività obbligate alla tenuta e alla compilazione del registro dei corrispettivi sono le seguenti:
- commercianti al minuto (parrucchieri, giornalai, gelaterie,..)
- grande distribuzione (bar, ristoranti,..)
- associazioni sportive dilettantistiche
- associazioni senza scopo di lucro e pro loco
Non importa a quale regime fiscale appartengano i suddetti soggetti e relative attività. Essi sono comunque tenuti a trasmettere in modo telematico i corrispettivi.
Ci sono poi dei casi per i quali vige l’obbligo dell’invio al portale Fatture e Corrispettivi, ma senza alcun obbligo di fatturazione elettronica. Nello specifico si tratta dei soggetti
- con contabilità ordinaria o semplificata
- in regime forfettario
Come si compila il registro dei corrispettivi
La compilazione del registro dei corrispettivi deve avvenire quotidinamente riportando i dati precisi relativi alle transazioni avvenute nell’arco della giornata. Nello specifico, occorre indicare tutte le operazioni:
- imponibili divise per relative aliquote
- non imponibili
- esenti IVA
- intracomunitarie
- per le quali è stata esplicitamente richiesta la fattura da parte del cliente
- relative a beni immobili e strumentali
Occorre prestare molta attenzione alla numerazione delle fatture create nello medesimo giorno, aggiungendo la relativa data di registrazione e l’oggetto.
Quali sono i requisiti di un registro dei corrispettivi?
Ogni registro dei corrispettivi deve contenere i seguenti dati:
- numero su ogni singola pagina in sequenza
- anno di registrazione
ATTENZIONE: trattandosi di un documento fiscale originale, deve essere privo di parti rovinate, macchie, abrasioni, spazi vuoti o sezioni non leggibili
NOTA BENE: non sono invece richieste l’imposta da bollo e la vidimazione.
Per capire come compilare il registro dei corrispettivi, puoi leggere il nostro articolo di approfondimento.
Come funziona lo scorporo IVA?
Il registro dei corrispettivi è la base per procedere con le operazioni di liquidazione IVA mensile o trimestrale.
A partire dalla registrazione degli importi delle operazioni è possibile verificare i prezzi IVA inclusa e scorporare il prezzo netto e l’importo dell’imposta per stabilire l’IVA a credito e debito.
Di seguito un esempio pratico numerico per meglio comprenderne i vari passaggi.
La signora Rossi ha acquistato una scrivania da ufficio il cui prezzo è pari a 300 euro incluso il 22% IVA.
La proporzione da utilizzare per conoscere l’importo esatto della base imponibile è la seguente
100:122=base imponibile:300
dove 122 corrisponde a 100 + aliquota IVA (22) e 300 corrisponde al prezzo inclusa IVA della scrivania
base imponibile= (100*300)/122 = 245, 90 euro
L’importo IVA si ricava sottraendo all’importo inclusa IVA la base imponibile. Nella pratica questo si traduce come segue:
300 – 245,90 = 54,10 euro
In realtà, per evitare tutti questi passaggi, si può anche semplicemente dividere il prezzo totale per 1,22 (quando l’iva applicata è pari al 22%).
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