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Nuovo Regime Forfettario o Nuovo Regime dei minimi 2016

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Nuovo Regime Forfettario o Nuovo Regime dei minimi 2016

SOMMARIO

Ecco il nuovo regime forfettario 2016 o il nuovo regime minimi 2016: Cos’è? Come Funziona? Come si fa la Fattura? Ma si dice regime forfettario o forfettario? Ecco per te le principali novità per il nuovo ed UNICO regime fiscale agevolato anche per il 2018.

Per tutte le persone fisiche che si accingono ad aprire partita IVA o svolgono già un’attività di lavoro autonomo, come una ditta individuale o una libera professione, dal primo gennaio 2016 l’unico regime fiscale agevolato in vigore è il regime forfettario.

Si dice regime forfetario o forfettario?

Ma prima di tutto rispondiamo alla domanda: “si dice forfetario o forfettario?”. Si possono scrivere entrambe le forme forfettario e forfetario: ha origine dall’aggettivo francese forfaitaire, italianizzato in forfaitario, forma ormai in disuso e modificatasi in forfetario per adattamento della grafia all’effettiva pronuncia. Fatta questa doverosa precisazione passiamo ad analizzare i requisiti, le cause di esclusione e i vantaggi.

Regime forfettario 2016 requisiti

Possono accedere al regime forfettario i soggetti che sono già in attività e/o che iniziano un’attività di impresa, arte o professione, purché nell’anno precedente hanno:

  • un costo complessivo, al lordo degli ammortamenti, dei beni strumentali alla chiusura dell’esercizio non superiore a 20.000 euro;
  • sostenuto spese per un ammontare complessivamente non superiore a 5.000 euro lordi, per lavoro accessorio, dipendente e per collaboratori;
  • conseguito ricavi ovvero hanno percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori determinati limiti, differenziati a seconda del codice ATECO che contraddistingue l’attività esercitata;
  • conseguito redditi di lavoro dipendente e assimilati, nell’anno antecedente a quello in cui intendono avvalersi del regime agevolato, inferiori alla soglia di 30.000 Euro. Il rispetto di tale limite non rileva se il rapporto di lavoro dipendete o assimilato risulti cessato.

Attenzione, il regime forfettario non prevede una scadenza legata ad un numero di anni di attività o al raggiungimento di una particolare età anagrafica (nel regime dei minimi 2016 ad esempio era previsto che poteva essere utilizzato per cinque anni o, in alternativa, fino al raggiungimento del 35mo anno di età).

Per scoprire cosa accade quando si verifica la fuoriuscita dal regime dei minimi consultare il nostro post di approfondimento al seguente link: Uscita dal regime dei minimi e Regime Forfettario: cosa succede per chi esce?

Quali sono le cause di esclusioni dal regime forfettario?

Il regime forfettario non può essere adottato dai seguenti soggetti:

  • persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali ai fini dell’IVA o di regimi forfettari di determinazione del reddito;
  • non residenti, a eccezione di quelli che sono residenti in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo che assicuri un adeguato scambio di informazioni e che producono nel territorio dello Stato italiano redditi che costituiscono almeno il 75% del reddito complessivamente prodotto;
  • contribuenti che in via esclusiva o prevalente effettuano cessioni di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili, o di mezzi di trasporto nuovi;
  • esercenti attività d’impresa, arti o professioni che partecipano, contemporaneamente all’esercizio dell’attività, a società di persone o associazioni a esse assimilate, ovvero a società a responsabilità limitata trasparenti.

Il regime forfettario cessa di avere applicazione a partire dall’anno successivo a quello in cui viene meno una delle condizioni di accesso, oppure si verifica una delle cause di esclusione.

Quali sono le principali agevolazioni per il regime forfettario?

Le principali agevolazioni del regime forfettario sono:

  • esclusione dall’applicazione dell’IVA per le operazioni attive e indetraibilità dell’IVA sugli acquisti;
  • non assoggettamento a ritenuta d’acconto sui compensi;
  • possibilità di sostenere spese per l’impiego di lavoratori non superiori a € 5.000 lordi annui;
  • esclusione dall’applicazione degli studi di settore;
  • esonero dalla tenuta delle scritture contabili, sia ai fini IVA che reddituali;
  • esclusione dall’IRAP;
  • determinazione forfettaria del reddito, applicazione di una percentuale di redditività e irrilevanza delle spese sostenute;
  • applicazione di un’imposta sostitutiva pari al 15% ovvero al 5% se trattasi dei primi cinque anni di attività.

Quando conviene il regime forfettario?

Nel regime forfettario non è possibile scaricare i costi in quanto il calcolo del reddito imponibile non avviene in maniera analitica (Ricavi – costi) bensì in maniera forfettaria applicando ai ricavi delle percentuali di reddività.

Quando si adotta il regime forfettario non è possibile usufruire delle detrazioni e deduzioni previste per l’IRPEF come ad esempio le spese mediche, gli interessi sui mutui, le assicurazioni sulla vita, etc fatta eccezione dei contribuenti che hanno, oltre il reddito di lavoro autonomo, anche altri redditi assoggettati ad IRPEF quali ad esempio redditi di lavoro dipendente o redditi di fabbricati.

Di conseguenza per capire se il regime forfettario è più conveniente rispetto al regime ordinario occorre valutare caso per caso facendo attenzione in particolare:

  • alle deduzioni e detrazioni IRPEF se possono essere recuperate;
  • ai costi sostenuti per l’attività

Per un maggiore approfondimento sull’argomento si rimanda al nostro articolo “regime forfettario: quando conviene? dove sono riportati anche casi pratici, utili per capire quale regime è più convienente.

Quali sono le agevolazioni per chi decide di aprire partita IVA?

Per chi apre partita IVA è assoggettato ad un’imposta sostitutiva del 5%, per i primi 5 anni di attività ma è necessario che:

  • il contribuente non abbia esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività, attività artistica, professionale ovvero d’impresa, anche in forma associata o familiare;
  • l’attività da esercitare non costituisca, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l’attività precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni;
  • qualora venga proseguita un’attività svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi e compensi, realizzati nel periodo d’imposta precedente quello di riconoscimento del beneficio, non sia superiore ai limiti che, a seconda dell’attività, consentono l’accesso al regime.

La possibilità di applicare l’imposta sostituiva al 5% è riconosciuta anche ai soggetti che applicavano il regime fiscale di vantaggio al 31 dicembre 2014 e che hanno i requisiti previsti per applicare la nuova agevolazione.

Attenzione ai controlli effettuati dal fisco basati sulla circostanza che l’attività dichiarata sia già stata esercitata in precedenza. Per scoprire come difenderti consulta il nostro post di approfondimento al seguente link: Contribuenti Minimi: ecco le contestazioni in arrivo

Come optare per il regime forfettario?

Il nuovo regime forfettario rappresenta un regime naturale che potrà essere applicato da tutte le persone fisiche (imprenditori e professionisti) che rispettano i requisiti richiesti dal regime e non ricadono nelle fattispecie escluse.

Di conseguenza, il nuovo regime forfettario può essere applicato senza la necessità di effettuare una opzione specifica o una comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate.

Calcolo del reddito regime forfettario

Ai fini del calcolo dell’imponibile da assoggettare ad imposta sostitutiva del 5% o del 15%, si applicano ai ricavi/compensi conseguiti i coefficienti di redditività diversi per ogni categoria.

Utilizza il nostro tool gratuito per una simulare le imposte da versare sulla base del fatturato realizzato.

Nella tabella che segue si riportano i limiti di ricavi e compensi e la relativa percentuale di redditività per ogni Codice Attività Atecofin.

GRUPPO DI SETTOREATTIVITÀ CODICE ATECO 2007SOGLIA RICAVI / COMPENSICOEFFICIENTI DI REDDITIVITÀ
Industrie alimentari e delle bevande(10 – 11)45.000 €40%
Commercio all’ingrosso e al dettaglio45 – (da 46.2 a 46.9) – (da 47.1 a 47.7) – 47.950.000 €40%
Commercio ambulante di altri prodotti47.82 – 47.8930.000 €54%
Costruzioni e attività immobiliari(41 – 42 – 43) – (68)25.000 €86%
Intermediari del commercio46.125.000 €62%
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione(55 – 56)50.000 €40%
Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari ed assicurativi(64 – 65 – 66) – (69 – 70 – 71 – 72 – 73 – 74 – 75) – (85) – (86 – 87 – 88)30.000 € 78%
Altre attività economiche(01 – 02 – 03) –(05 – 06 –07 – 08 – 09) – (12 – 13 – 14 – 15 – 16 – 17 – 18 – 19 – 20 – 21 – 22 – 23 – 24 – 25 – 26 – 27 – 28 – 29 – 30 – 31 –32 – 33) – (35) – (36 – 37 – 38 – 39) – (49 – 50 – 51 – 52 – 53) – (58 – 59 – 60 – 61 – 62 – 63) – (77 – 78 – 79 – 80 – 81 – 82) – (84) – (90 – 91 – 92 – 93) – (94 – 95 – 96) – (97 – 98) – (99)30.000 €67%

La fattura nel nuovo regime forfettario

La fattura per coloro che aderiscono al regime forfettario deve riportare le seguenti diciture:

  • “Operazione senza applicazione dell’IVA ai sensi dell’articolo 1, comma 58, Legge n. 190/2014, regime forfettario.”
  • “Si richiede la non applicazione della ritenuta alla fonte a titolo d’acconto come previsto dall’art. 1, comma 67, Legge n. 190/2014”

Per l’assoggettamento o meno alla imposta di bollo sarebbe opportuno riportare la dicitura: “Imposta di bollo assolta sull’originale” (solo se la fattura supera 77,47 euro).

Per un approfondimento è possibile consultare il nostro articolo “Come fare la fattura nel regime forfettario”

La fattura per cessioni intracomunitarie

Il contribuente forfettario italiano che effettua prestazioni di servizi generiche ai sensi dell’art. 7-ter del D.P.R. n. 633/1972, nei confronti di soggetti passivi IVA con residenza in un altro Paese UE, non effettua un’operazione intracomunitaria bensì un’operazione interna senza diritto di rivalsa.

In questo caso, la dicitura fattura sarà sempre: “Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, commi da 54 a 89 della Legge n. 190/2014 – Regime forfettario”.

Inoltre, in caso di cessioni intra, il contribuente forfettario non deve presentare il modello Intrastat di beni o servizi.

La fattura per operazioni con l’estero

Il contribuente forfettario in caso di cessioni all’esportazione, deve indicare nella fattura i riferimenti dell’’art. 8 del DPR n. 633/1972 e la dicitura “operazione non imponibile” ai sensi dell’art. 21, comma 6, lett. b) del DPR n. 633/1972.

12 risposte

  1. Salve sono un lavoratore autonomo possessore di partita iva con regime forfettario, mi è stato offerto un lavoro come dipendente con stipendio di 1200€ al mese netti volevo sapere come si calcolano le imposte sulla dichiarazione dei redditi a fine anno per avere un’idea delle imposte da pagare

  2. Salve, sono un dipendente con un reddito netto di circa 25.000 (lordo superiore ai 40.000).
    Avrei bisogno di aprire una P.IVA con regime forfettario per gestire degli altri ricavi una tantum di circa 10.000 per il prossimo anno.
    Posso aprire la P.IVA con regime forfettario? o sono obbligato ad aprire una P.IVA ordinaria.(la somma dei due redditi è superiore ai 30.000 infatti. I 30.000 si riferiscono solamente alla P.IVA o alla somma dei redditi?)
    Altrimenti come posso fare per incassare tali 10.000? Prestazione occasionale?
    Grazie per risposta
    Luca

    1. Gentile Luca,
      i due redditi non si cumulano e può usufruire del regime forfetario se il cud relativo all’anno precedente è inferiore i 30.000 euro.
      Se inoltre l’attività da lei svolta richiede l’iscrizione in camera di commercio può chiedere l’esenzione per il versamento dei contributi inps gestione commercianti.
      Cordialità

  3. Salve
    sono lavoratore dipendente con regolare contratto a tempo indeterminato. ho un salario superiore ai 30.000 annui.
    ho trovato la possibilità di lavorare per un azienda nel ruolo di online mapping rater per un massimo di 20 ore settimanali..
    Il compenso, dovrebbe essere di media 250€ al mese…
    Sul contratto però è chiesto che il lavoratore provveda al pagamento delle tasse autonomamente. mi chiedevo quindi cosa devo fare, devo aprire partita IVA? conviene per 3000/4000€ all’anno?

    Grazie per una vostra risposta,
    Buona giornata,
    Matteo

    1. Salve,
      certo che aprire una partita IVA semplificata con questi importi non è proprio conveniente anche risparmiando i contributi. Potrebbe parlare con l’azienda e capire se rientra eventualmente nelle prestazioni occasionali.
      Cordialmente

  4. Buongiorno,
    Lavoro per un azienda Full Time a tempo pieno.
    Se apro una partita iva (per vendere corsi online) posso aderire a questo regime?
    P.S. ma devo versare due volti i contributi?

  5. Salve se per l’anno 2016 ho avuto un fatturato per un importo pari a 40000 euro con il regime dei minimi come consulente informatico, sono esclusa quest’ anno dal regime fortettario? I 30000 euro di reddito come vanno calcolati? Grazie!

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