Il Commercialista Online

Come scegliere il regime contabile

Condividi:

Regime Contabile: Come funziona e Quale Scegliere

SOMMARIO

Devi avviare un nuovo business e non sai quale è il regime contabile più appropriato alle tue esigenze? Ecco per una guida per affrontare la scelta del regime contabile e fiscale più conveniente ed appropriato al proprio business.

Anche se trattasi di una decisione che incide in maniera considerevole sulle imposte e sui contributi da versare, la scelta del regime contabile viene spesso sottovalutata la sua importanza per il successo del nascente business.

Nel prosieguo di questo articolo, analizziamo brevemente i pro e i contro dei diversi regimi contabili con particolare riferimento al Regime dei contribuenti forfetari, Regime semplificato e Regime ordinario.

Ricordati di leggere prima questo eBook gratuito, prima di aprire la tua partita IVA.

Regime dei contribuenti forfettari

Dal primo gennaio 2016 l’unico regime agevolato è il forfetario per tutte le persone fisiche che svolgono o iniziano un’attività d’impresa, di arte/professione, in possesso di determinati requisiti, ovvero possono accedere coloro che:

  • hanno conseguito ricavi ovvero hanno percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori determinati limiti, differenziati a seconda del codice ATECO che contraddistingue l’attività esercitata;
  • hanno sostenuto spese per un ammontare complessivamente non superiore a 5.000 euro lordi, per lavoro accessorio, dipendente e per collaboratori;
  • hanno un costo complessivo, al lordo degli ammortamenti, dei beni strumentali alla chiusura dell’esercizio non superiore a 20.000 euro;
  • hanno conseguito redditi di lavoro dipendente e assimilati, nell’anno antecedente a quello in cui intendono avvalersi del regime agevolato, inferiori alla soglia di 30.000 Euro. Il rispetto di tale limite non rileva se il rapporto di lavoro dipendete o assimilato risulti cessato.

I principali vantaggi connessi al regime forfetario riguardano:

  • esclusione dall’applicazione dell’IVA e quindi, sostanzialmente, emissione delle fatture di vendita senza l’applicazione dell’IVA;
  • esenzione dall’IRAP: è un vantaggio nel caso di redditi superiori ad € 9.500 (soglia di esenzione IRAP), tenendo presente che i professionisti senza “autonoma organizzazione”, sono in ogni caso esenti da IRAP;
  • esclusione dall’applicazione degli studi di settore: risulta sicuramente vantaggioso quando trattasi di redditi inferiori alla media del settore di appartenenza e per i quali non occorrerà giustificare incongruenza.

I principali svantaggi relativi all’applicazione del regime forfetario riguardano la perdita del beneficio delle detrazioni di imposta IRPEF e l’impossibilità di dedurre i costi sostenuti in quanto l’imposta sostitutiva viene determinata in maniera forfetaria su una percentuale dei ricavi.

Regime contabile semplificato

La contabilità semplificata si applica, indipendentemente dall’attività svolta, alle imprese individuali e alle società di persone che, nell’anno precedente a quello in corso, e relativamente a tutte le attività esercitate, abbiano conseguito ricavi non superiori ai seguenti limiti:

  • 400.000 € se trattasi di un’attività di prestazioni di servizi;
  • 700.000 € se trattasi di altre attività.

I registri contabili che occorre obbligatoriamente tenere nel regime semplificato sono:

  • registri Iva (fatture emesse, corrispettivi e acquisti);
  • registro beni ammortizzabili.

Ai fini della determinazione del reddito, occorre integrare i registri IVA con l’annotazione dei componenti positivi e negativi del reddito non rilevanti ai fini dell’Iva (costi del personale e rettifiche di fine anno).

I vantaggi del regime semplificato riguardano:

  • semplificazioni nella registrazione delle operazioni
  • costi minori di tenuta della contabilità rispetto al regime ordinario
  • per la registrazione non sono richieste particolari conoscenze contabili

Gli svantaggi del regime semplificato sono:

  • informazioni desumibili dalla contabilità piuttosco scarse
  • possibilità di predisporre solo situazioni economiche periodiche

Regime contabile ordinario

Il regime ordinario è sempre obbligatorio per le società di capitali e per tutti coloro che hanno superato i predetti limiti per l’applicazione del regime semplificato.

Il regime ordinario prevede la tenuta dei seguenti registri:

  • libro giornale e libro degli inventari;
  • registri Iva (registro delle fatture emesse, registro dei corrispettivi e registro degli acquisti);
  • scritture ausiliarie (o conti di mastro);
  • scritture di magazzino, solo nel caso di superamento di determinati limiti di ricavi e di valore di rimanenze finali;
  • registro beni ammortizzabili (facoltativo, a condizione che le registrazioni siano effettuate sul libro giornale – nel termine di presentazione della dichiarazione dei redditi – o sul libro degli inventari).

I principali vantaggi del regime ordinario sono:

  • disponibilità di maggiori informazioni sull’andamento aziendale
  • possibilità di redigere i Bilanci d’esercizio e infrannuali con tutte le relative informazioni economiche, finanziarie e patrimoniali.

Gli svantaggi del regime ordinario sono:

  • conoscenze contabili approfondite per la registrazione contabile
  • adempimenti formali più nmerosi rispetto agli altri regimi
  • costi di tenuta della contabilità più elevati

Prenota una consulenza online con i nostri professionisti! E se decidi di aprire la partita iva con noi, le pratiche di StartUp (apertura di partita iva, iscrizione CCIAA e INPS) sono Gratuite!

Il servizio è molto semplice ed è rivolto artigiani, freelance e a tutti i tipi di società.

consulenza personalizzata

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *