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Redditi 2017

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Redditi 2017: Ecco come risparmiare sulle tasse

SOMMARIO

Anche quest’anno per i contribuenti arriva il momento di presentare la dichiarazione dei redditi 2018 relativa ai redditi 2017 e di fare i conti con il fisco.

Come ogni anno, ci apprestiamo a fornire una guida riassuntiva delle spese che possono essere scaricate e dei documenti da conservare per risparmiare sulle imposte, oltre che per evitare salatissime sanzioni.Ecco come risparmiare sulle tasse con i redditi 2017.

In questo post analizziamo le spese deducibili e detraibili ai fini IRPEF, con particolare attenzione al modello 730.

Chi deve presentare il Modello 730?

Dallo scorso anno il Modello 730 per la dichiarazione dei redditi può essere presentato sia nella forma ordinaria che precompilata, ossia con i dati già riportati dall’Agenzia delle Entrate.
La dichiarazione 730/2018 relativa ai redditi 2017 deve essere presentata da:

  • coloro che percepiscono reddito da lavoro dipendente, indennità sostitutive o pensione;
  • soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca;
  • soggetti titolari di cariche pubbliche come consiglieri regionali, comunali o provinciali;
  • lavoratori socialmente utili;
  • produttori agricoli esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta (Mod. 770), IRAP e IVA.

Mentre non possono presentare il Modello 730 ma sono tenuti alla presentazione del Modello Redditi i contribuenti che nel 2017 hanno percepito redditi di impresa, redditi di lavoro autonomo se titolari di partita IVA ovvero redditi diversi.

Quali i soggetti esonerati dalla dichiarazione dei redditi?

Sono esonerati dalla presentazione del Modello 730/2018 i contribuenti che perpercepiscono esclusivamente i seguenti redditi:

  • derivanti da abitazione principale, le relative pertinenze e altri fabbricati non locati;
  • da lavoro dipendente o da pensione percepiti da un unico sostituto di imposta;
  • derivanti da entrambe le ipotesi precedenti;
  • da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, ad esclusione delle collaborazioni verso società e associazioni sportive dilettantistiche;
  • esenti come ad esempio coloro che percepiscono rendite dall’INAIL per invalidità permanente o per morte, borse di studio o altre indennità;
  • soggetti ad imposta sostitutiva, ossia per interessi sui BOT o sugli altri titoli di debito pubblico;
  • soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, quelli per gli interessi sui conti correnti bancari o postali;
  • derivanti da lavori socialmente utili.

Quali sono i documenti necessari?

Al fine di presentare correttamente la dichiarazione dei redditi e non incorrere in sanzioni od omissioni, è bene avere a disposizione i seguenti documenti:

  • Dichiarazione dei redditi dell’anno precedente (Modello 730 o Redditi 2017 relativo al periodo di imposta 2016);
  • Documento di riconoscimento e codice fiscale del dichiarante e dei familiari a carico;
  • Certificazione Unica rilasciata dal sostituto di imposta per i redditi di lavoro dipendente, pensione o per redditi di lavoro autonomo;
  • Documenti relativi a titolo di proprietà, usufrutto di immobili o locali in affitto e visure catastali;
  • Ricevute F24 pagate per IMU e TASI.

Inoltre per poter usufruire delle detrazioni e deduzioni, il contribuente deve presentare tutti i documenti che comprovano la spesa sostenuta, come scontrino parlante, ricevuta o fattura, attestazione rilasciata da banche o altri istituti.
Tali documenti devono essere conservati per un periodo di almeno 5 anni e devono essere presentati in caso di richiesta da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Quando presentare la dichiarazione e come?

Quest’anno la scadenza per la presentazione del Modello 730 è fissata al 23 luglio per tutti i contribuenti che si avvalgono della presentazione diretta o tramite CAF o intermediario abilitato, mentre il 7 luglio è previsto il termine per la dichiarazione presentata al sostituto di imposta.

Ricordiamo infatti che il Modello 730/2018 può essere presentato direttamente dal contribuente utilizzando il sito internet dell’Agenzia delle Entrate ovvero tramite sostituto d’imposta, CAF o professionista abilitato.

Quali spese si possono scaricare?

I contribuenti che presentano la dichiarazione dei redditi possono ridurre l’IRPEF dovuta indicando alcune spese sostenute nel corso del 2017 che vanno a scontare il reddito. Nel dettaglio esistono due macrocategorie:

  • le spese detraibili sono quelle sostenute per motivi di istruzione, salute etc che vanno a diminuire direttamente l’imposta dovuta;
  • le spese deducibili che permettono di ridurre invece il reddito complessivo su cui poi si calcola l’imposta da versare.

Vediamo nel dettaglio quali sono queste spese.

Oneri detraibili dall’IRPEF

Rientrano tra le spese detraibili con una distinta percentuale di detrazione quelle spese sostenute dal contribuente per se stesso o per i familiari a carico, nel dettaglio:

  1. Spese sanitarie: si tratta di tutte quelle spese sostenute per l’acquisto di farmaci, medicinali, prodotti a marcatura CEE, analisi esami di laboratorio e visite mediche provate da scontrino parlante (ossia quello in cui è riportato il codice fiscale di chi sostiene la spesa) oppure da ricevuta fiscale. Ricordiamo che tali spese possono essere detratte nella misura del 19% dell’IRPEF per le somme eccedenti la franchigia di € 129,11. Inoltre soltanto per il 2017 e il 2018 sono detraibili le spese per l’acquisto di alimenti a fini medici speciali;
  2. Spese per disabili, sia per l’acquisto di medicinali che di macchinari o apparecchiature;
  3. Spese per istruzione e sport dei figli a carico: rientrano nella percentuale del 19% anche le rette degli asili nido, pubblici o privati, le tasse scolastiche e universitarie, le spese per la mensa. Possono essere detratte per il 19% entro il tetto massimo di € 210 le spese per la partecipazione ad attività sportive per i figli a carico di età compresa tra 5 e 18 anni;
  4. Bonus mobili, ristrutturazioni e risparmio energetico entro specifiche percentuali di detrazione;
  5. Interessi e oneri del mutuo per l’acquisto o la costruzione dell’abitazione principale comprovati dall’attestazione inviata dall’istituto bancario e le spese sostenute per il canone di affitto (NB. Sono comprese anche le locazioni con cedolare secca e l’affitto per studenti universitari);
  6. Spese funebri;
  7. Spese veterinarie;
  8. Assicurazioni sulla vita: i premi versati per le assicurazioni stipulate per caso morte, invalidità permanente o infortunio possono essere scaricati entro il limite di € 530 annui ovvero per quelle contro il rischio di non autosufficienza la soglia annua è di € 1.291,14. Anche in questo caso è necessaria l’attestazione dell’istituto presso cui è stata stipulata l’assicurazione.

Quali sono le spese deducibili IRPEF?

Sono deducibili dal reddito complessivo le seguenti spese:

  • contributi previdenziali e assistenziali obbligatori per legge;
  • oneri contributivi versati al fondo casalinghe;
  • contributi per fondi integrativi sanitari e assistenziali, per previdenza integrativa e complementare nel limite di € 5.164,57 annui;
  • contributi INPS versati per colf, badanti e baby sitter entro € 1.549,37;
  • donazioni verso enti religiosi, Onlus, associazioni di promozione sociale, associazioni sportive o attività culturali e artistiche si possono dedurre nella misura del 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di € 70.000 annui;
  • spese per l’assistenza infermieristica, di educatori e OSS alle persone disabili.

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4 risposte

  1. Buongiorno, sono un padre separato, oltre alla quota versata mensilmente per gli alimenti, provvedo al 50% delle spese scolastiche e sportive di mia figlia. Come documentazione che prova tale affermazione ho copia di bollettini, scontrini ecc (pagati da ex moglie) e copia dei miei bonifici effettuati a suo favore. POSSO DETRARRE ANCH’IO IL 50% DI TALI SPESE?

  2. Avrei una domanda , ho un figlio che nel mese di Novembre e dicembre ha lavorato in Austria mentre la residenza era in Italia , la dichiarazione dei redditi va fatta in italia?

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