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PRESTO E RITENUTA DI ACCONTO

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PrestO e Ritenuta d’acconto: quali le differenze?

SOMMARIO

Con l’attivazione dei PrestO in sostituzione dei voucher, molti ci chiedono come distinguerli dai contratti di prestazione occasionale (quelli soggetti alla famosa Ritenuta d’acconto). Con questo post cerchiamo di chiarire tutti i dubbi sull’argomento.

Come funzionano le Prestazioni occasionali?

La prestazione occasionale è una tipologia di contratto con cui un soggetto svolge un’opera o un servizio, senza vincolo di subordinazione ed in maniera del tutto occasionale. Viene spesso utilizzata per percepire compensi extra, al di fuori del proprio lavoro abituale, svolgendo delle attività prettamente occasionali e in modo non continuativo.

La ricevuta per prestazione occasionale

Il lavoratore autonomo occasionale, all’atto dell’incasso, è tenuto a rilasciare al committente una ricevuta. La ricevuta deve contenere i dati fiscali del prescatore e la descrizione del servizio prestato per conto del committente. Il compenso lordo viene corrisposto al netto di una ritenuta d’acconto.
Per le ricevute il cui ammontare è superiore a € 77,47 (le vecchie 150 mila lire) sarà necessario riportare anche una marca da bollo dal valore di € 2,00, che generalmente è a carico del committente.

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Come si dichiarano i compensi percepiti?

I compensi percepiti dall’attività di lavoro autonomo occasionale vanno dichiarati al Fisco attraverso il Modello Redditi Persone Fisiche. È necessario presentare la dichiarazione quando nel corso dell’anno sono stati percepiti compensi per un ammontare superiore a 4.800 euro.

Tuttavia, anche se fino a 4.800 euro di compensi occasionali si è esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi, potrebbe comunque essere conveniente presentarla. Infatti, le ritenute subite rappresentano un credito d’imposta, utilizzabile in compensazione, per il versamento di altre imposte o da chiedere a rimborso.

La dichiarazione che il soggetto è tenuto a presentare è il Modello Redditi Persone Fisiche o Modello 730. Nella dichiarazione occorre indicare i compensi percepiti nel corso dell’anno e le spese sostenute per l’esercizio di tali attività, opportunamente documentate e purchè inerenti.

Nella dichiarazione è necessario indicare le ritenute subite quando la prestazione di lavoro autonomo occasionale è stata svolta nei confronti di un sostituto di imposta che ha trattenuto una ritenuta sul compenso corrisposto.

Cosa sono i PrestO?

Come ormai sappiamo, il Governo ha abolito i voucher per remunerare quelle prestazioni di lavoro occasionale e ha introdotto PrestO, un vero e proprio contratto di lavoro accessorio per regolarizzare attività lavorative occasionali o saltuarie che non rientrano in nessuna tipologia contrattuale tipica.

La nuova normativa ha introdotto limiti molto più stringenti, come il numero massimo di giornate di lavoro ed il compenso massimo. Vediamo gli aspetti principali:

  • l’impresa utilizzatrice non deve appartenere al settore edile e non deve svolgere attività pericolose (come attività nelle cave e nelle miniere);
  • l’utilizzatore non deve aver avuto, con lo stesso lavoratore, da meno di sei mesi un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa;
  • il compenso derivante dalla prestazione del singolo lavoratore non deve oltrepassare i € 2500 annui;
  • i compensi complessivi derivanti dai PrestO non devono superare i 5000 euro annui (il tetto sale a € 6250 se la prestazione è resa da pensionati, giovani con meno di 25 anni purché iscritti a scuola o università, disoccupati, percettori di sussidi a sostegno del reddito);
  • la singola prestazione non deve superare le 4 ore continuative;
  • il compenso per singola prestazione non deve essere inferiore a 36 euro;
  • non bisogna superare il tetto massimo di 280 ore annue.

Come avviene il pagamento dei PrestO?

Il costo di ogni PrestO è pari ad € 10, di cui 8 per il lavoratore ed 2 per INPS ed INAIL. È comunque previsto un compenso netto minimo orario per il lavoratore pari ad € 9 e si dovranno pagare almeno 4 ore, pari ad € 36, anche se quelle effettivamente lavorate sono inferiori.

Il pagamento della prestazione viene effettuato dall’INPS entro il 15 del mese successivo a quello in cui è stata svolta l’attività lavorativa, direttamente sul conto corrente del lavoratore, oppure tramite bonifico domiciliato alle Poste.

Quali le differenze tra Prestazione occasionale e PrestO?

Le principali differenze tra Presto e il lavoro autonomo occasionale sono le seguenti:

  • i PrestO hanno una copertura assicurativa e contributiva;
  • alle prestazioni di lavoro autonomo occasionale si applica una ritenuta d’acconto;
  • per i PrestO non occorre presentare alcuna dichiarazione fiscale;
  • i PrestO possono essere utilizzati solo dalle microimprese con un numero di dipendenti massimo pari a 5 unità.

È possibile cumulare PrestO e Lavoro Autonomo Occasionale?

La risposta è affermativa, in quanto trattandosi di due istituti contrattuali diversi, un soggetto può percepire PrestO nel limite di € 5.000 da diversi committenti, oltre che compensi per lavoro autonomo occasionale senza limite di importo, ma soggetti a ritenuta d’acconto del 20% e al contributo INPS gestione separata qualora l’importo percepito superi i € 5.000.

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