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prestazione occasionale

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Trattamento fiscale della prestazione occasionale

SOMMARIO

Chi desidera avviare un’attività indipendente e diventare freelance, solitamente non apre subito la partita iva, ma inizia a operare attraverso la prestazione occasionale con ritenuta d’acconto. Una volta consolidato il business, il lavoro diventa più stabile e abituale, ed è così che si rende necessario aprire la partita iva. Ma le prestazioni occasionali devono essere inserite in dichiarazione dei redditi? Qual è il trattamento fiscale e contributivo a esse legato? Lo abbiamo chiarito nel nostro articolo.

Prestazione occasionale: di cosa si tratta

La prestazione occasionale di lavoro autonomo è una prestazione di tipo non commerciale che deve essere svolta in modo saltuario, non in modo continuativo, non ripetitivo (occasionale).
Ne sono un esempio il lavoratore dipendente che decide di fare una consulenza straordinaria fuori dal proprio contesto lavorativo e fuori orario di lavoro dipendente. Oppure lo studente che realizza un sito web per un’impresa o un libero professionista.

NOTA BENE: se l’attività svolta dovesse diventare continuativa, abituale e svolta regolarmente, si renderebbe necessaria l’apertura della partita iva.

Dichiarazione dei redditi e prestazione occasionale

In linea generale, il soggetto che riceve redditi derivanti da prestazioni occasionali, è tenuto a riportare i suddetti nella dichiarazione dei redditi, salvo qualche eccezione. Se, infatti, l’unica fonte di reddito del soggetto fosse rappresentata dai redditi derivanti dalle prestazioni occasionali, e il soggetto non fosse in possesso di immobili oltre all’abitazione principale, e i compensi totali non superassero i 4.800 euro, la dichiarazione dei redditi non sarebbe obbligatoria.

Questo significa che, in caso di altri redditi o intenzione a recuperare le ritenute d’acconto subite, la dichiarazione dei redditi diventa obbligatoria. 

Cosa sapere sulla ritenuta d’acconto

Quando un soggetto svolge una prestazione occasionale nei confronti di un titolare di partita iva, sia esso rappresentato da un libero professionista, una società o una ditta individuale) occorre applicare la ritenuta d’acconto del 20%.

In questo caso, non si incassa il 100% del compenso, ma solo l’80%. Presentando la dichiarazione dei redditi, la ritenuta diventa un credito che può essere utilizzato in compensazione per il versamento di altre imposte o può essere rimborsata.

Se si percepiscono altri redditi o si supera la soglia dei 4.800 euro, i compensi derivanti da prestazioni occasionali devono essere obbligatoriamente inseriti in dichiarazione dei redditi e determineranno l’IRPEF. 

Certificazione Unica e prestazione occasionale

I sostituti d’imposta sono tenuti a rilasciare ai soggetti che hanno eseguito prestazioni occasionali, la Certificazione Unica dei compensi ricevuti. Nella CU sono specificatamente indicati i redditi percepiti e le eventuali ritenute d’acconto. Questo documento deve essere rilasciato entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui è stata svolta la prestazione.
Avute tutte le CU, il lavoratore potrà valutare se procedere o meno con la dichiarazione dei redditi.

Molto spesso, le ritenute d’acconto si perdono. Potrebbe infatti risultare che il lavoratore abbia subito delle ritenute maggiori rispetto alla quota IRPEF dovuta. Per questo motivo, è sempre consigliato procedere con la dichiarazione dei redditi, anche in caso di singola prestazione occasionale e di importo basso. Se la ritenuta risultasse maggiore del dovuto, questa sarà riportabile negli esercizi successivi, essere impiegata a compensazione o essere rimborsata sul proprio conto corrente. 

A proposito di contributi

Quando si supera la soglia dei 5.000 euro (lordi) di reddito percepito attraverso prestazioni occasionali, scatta l’obbligo contributivo.

La soglia dei 5.000 euro non rappresenta il limite annuale da non superare per non aprire la partita iva. Si tratta del limite superato il quale, occorre iscriversi all’INPS. Sotto tale soglia, il lavoratore non deve versare alcun contributo previdenziale. Superati i 5.000 euro, il lavoratore è tenuto a pagare anche i contributi INPS iscrivendosi alla Gestione Separata.

NOTA BENE: i contributi da versare saranno dovuti solo sulla parte eccedente i 5.000 euro e non sul totale delle prestazioni occasionali. Questo significa che è compito del lavoratore occasionale comunicare al datore di lavoro il superamento della soglia dei 5.000 euro. Il datore di lavoro sarà quindi tenuto a iscrivere il lavoratore alla gestione separata INPS e versare i contributi. Quest’ultimi saranno per ⅓ a carico del lavoratore e per ⅔ a carico del committente.

Esempio di Prestazione Occasionale con ritenuta INPS

Compenso per prestazione occasionale: 3.000 euro
Precedenti compensi per prestazioni occasionali: 3.000 euro
Quota oltre il limite dei 5.000 euro: (6.000-5.000) = 1.000 euro

Ricevuta:

– compenso prestazione: 3.000,00 €
– ritenuta d’acconto del 20%: 600,00 € (20% di 3.000 euro)
– ritenuta INPS (⅓ del 33%): 110,00 € (33% di 1000 euro = 330 euro)

NETTO A PAGARE: 2.290,00 € (3.000 – 600 – 110)

Per approfondire ancora di più scarica il nostro ebook Gratuito “Aprire la Partita IVA”. All’interno, troverai un intero capitolo dedicato alle prestazioni occasionali e a tutte le novità 2025

30 risposte
  1. Salve sono uno studente e ho sostenuto diverse prestazioni occasionali come steward non raggiungendo nel totale più di 1500 euro. In particolare ho lavorato 7-8 volte nel periodo tra settembre 2024 e marzo 2025 con un azienda e altre 4-5 volte con un altra azienda. So che non dovrei dichiarare nulla essendo questi i miei unici redditi, giusto?

    1. Ciao! 😊
      Se nel periodo indicato hai svolto solo prestazioni occasionali, non sei obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi, a condizione che:
      ➡️si tratti dei tuoi unici redditi percepiti nell’anno;
      ➡️i compensi ti siano stati erogati al netto della ritenuta d’acconto del 20% da parte del committente (che ha già versato l’imposta all’erario come sostituto).

      Tuttavia, se hai ricevuto i compensi senza ritenuta d’acconto (cioè in forma lorda), in ogni caso, anche in assenza di obbligo, può essere utile fare la dichiarazione per verificare l’eventuale rimborso IRPEF, specie se ti è stata trattenuta l’imposta in eccesso.
      ✅ Se hai dubbi specifici, puoi anche prenotare una consulenza personalizzata
      Un saluto! 👋
      Il Commercialista Online

  2. Salve, sono un dipendente a tempo indeterminato di un’azienda e mi hanno chiesto da altra azienda un lavoro occasionale. Che tipo di ricevuta devo emettere? E questa devo per forza riportarla nella dichiarazione dei redditi oppure non è necessario? Se faccio ricevuta di prestazione occasionale, mi fa cumulo nella dichiarazione 730?
    Grazie in anticipo per la risposta.

    1. Salve Daniele,
      se si tratta di un lavoro saltuario e non abituale, può emettere una ricevuta per prestazione occasionale. Questo tipo di ricevuta è utilizzabile quando l’attività non è continuativa e non supera i 5.000 euro lordi annui per ciascun committente.

      📄 Cosa indicare nella ricevuta di prestazione occasionale:

      • Dati personali (nome, cognome, codice fiscale)
      • Dati del committente
      • Descrizione della prestazione
      • Importo lordo
      • Ritenuta d’acconto del 20% (se il committente è un sostituto d’imposta)
      • Importo netto da ricevere
      • Marca da bollo da €2 (se l’importo supera i 77,47 euro)

      📌 Obbligo di dichiarazione dei redditi
      Sì, le somme percepite con prestazione occasionale vanno obbligatoriamente indicate nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o Modello Redditi). Anche se l’importo è modesto o inferiore alla soglia dei 5.000 euro, è sempre necessario dichiararlo come “reddito diverso”.

      ⚠️ Cumulo con il reddito da lavoro dipendente
      Sì, il reddito percepito con la prestazione occasionale fa cumulo con il reddito da lavoro dipendente ai fini della determinazione delle imposte.

      Se ha altri dubbi o necessità di approfondimento, non esiti a chiedere! 😊

  3. Buongiorno. Se insegno regolarmente attraverso piattaforma Preply devo aprire partita iva? E a chi devo intestare le fatture? Grazie

    1. Buongiorno Laura,
      Se insegna regolarmente su Preply e genera redditi in modo continuativo, è necessario aprire Partita IVA, in quanto l’attività viene considerata abituale e professionale.

      In merito alla fatturazione:
      ➡️Deve emettere fattura senza IVA, in quanto le prestazioni di insegnamento rientrano tra quelle esenti IVA (art. 10, comma 1, n. 20 del DPR 633/72).
      ➡️La fattura deve essere intestata a Preply se il pagamento viene ricevuto direttamente dalla piattaforma, oppure allo studente se riceve il pagamento da quest’ultimo.
      Per maggiori dettagli e per valutare il regime fiscale più conveniente, può prenotare una consulenza personalizzata con il nostro studio.
      Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento! 😊
      Dott.ssa Michela Edma Vernieri Cotugno

  4. Buongiorno.
    Mio figlio vuole fare il concept artist e vorrei sapere come deve fare quando avrà i primi incarichi. Se li avrà da freelance, ma in maniera discontinua, quando dovrà aprire partita IVA? E se, come spesso capita nel suo settore, i committenti sono ditte estere anche extra UE, queste non pagheranno la ritenuta di acconto. Ho letto su vari siti, ma non riesco a capire da che cifra incassata deve pagare le tasse o se le deve pagare comunque indipendentemente da quanto incassa.
    Grazie.

  5. Prestazione occasionale per pulizie condominio del quale faccio parte.
    Compenso netto pattuito 50 euro ogni 15 giorni per relativa prestazione della durata di 4/5 ore.
    Quale è la corretta procedura per pagamento secondo normative essendo casalinga a carico di mio marito e nessun altro reddito.
    Quale ricevuta devo rilasciare all’amministratore?
    Cordiali saluti.

      1. Ringrazio per la risposta, ma il mio dubbio è che nella ricevuta devo dichiarare sotto la mia responsabilità che il compenso è per lavoro occasionale ed invece così non è essendo continuativo ogni 15 giorni per l’intero anno anche se per un modesto compenso di 100 euro netti al mese. Quindi, in base a quale normativa mi è permesso di rilasciare una ricevuta non contestabile per l’attività prestata?

  6. Buongiorno, nel corso del 2024 ho avuto due rapporti di lavoro da dipendente a tempo indeterminato che sono terminati, adesso sono in NASPI, per essere sicuro di come procedere con una ritenuta di acconto per una prestazione lavorativa in questo fine anno come vanno considerati i redditi percepiti? devo considerare solo il tetto dei 5000 Euro oppure tutti i redditi del 2024 compresi quelli da dipendente? Grazie e spero di essermi spiegato bene

  7. Buonasera, medico dipendente pubblico che effettua prestazioni nell’ambito di attività extraistituzionale (relatore ai congressi, consulenze, etc)

    Superata la soglia complessiva dei 5.000 euro nel corso dell’anno, spetta alle aziende versare i contribuiti INPS per una quota di 2/3?

    Se, per esempio, un ente scientifico di un congresso commissiona una relazione per un complessivo di 1000 euro, per esempio, la stessa dovrebbe versare la quota INPS attingendo ai 1000 euro spettanti oppure di tasca propria?
    Spero di essermi spiegato

  8. Mi è stato detto che non posso prestare il mio lavoro con una prestazione occasionale verso una azienda perchè questa ha più di 10 dipendenti fissi… non capisco cosa centri, è vero? sono quindi obbligato ad aprire P.IVA se voglio lavorare con aziende con più di 10 dipendenti?

    Grazie

  9. Buongiorno, sono in pensione dal dicembre 2021. Ho fatto delle lezioni per conto di un ente. Il compenso supera i 5000 euro lordi, cosa devo fare? Il limite dei 5000 euro è al lordo o al netto. Grazie

  10. Buongiorno.
    Sulla ricevuta di lavoro autonomo occasionale se non sono in possesso di partita iva posso mettere il codice del mio conto corrente personale ?

  11. Salve, ho una domanda per voi. Tempo indeterminato con azienda per impiego prevalente con CUD da circa euro 21.000. Altro CUD da azienda per la quale ho svolto una sola collaborazione occasionale nel 2021, da euro 1500,00 con ritenuta d’acconto del 20%. Spese mediche maggiori di 800 euro per il 2021. Com’è possibile che mi trovo a debito di circa 100 euro sul 730 precompilato?

  12. Salve, nell’anno 2021 ho ricevuto da più committenti prestazioni occasionali superando i 5000 euro, io che non ho un solo committente e il superamento è già avvenuto con prestazioni occasionali senza aprire gestione separata cosa dovrei fare?

  13. Buongiorno,
    Grazie per i chiarimenti.
    Ho solo un dubbio: se per una prestazione viene stipulato un contratto a tempo determinato (della durata di 1 giorno o di qualche giorno a coprire tutte le date richieste) il pagamento rientra nel limite dei 5000€ oppure è a parte e non concorre a raggiungere il limite oltre il quale va registrato il lavoratore alla gestione separataINPS?
    Grazie mille per la risposta!

  14. Salve. Dopo quante prestazioni occasionali sono considerate continuative verso la stessa persona? Personal trainer per lezioni individuali stando sotto i 5000€. Grazie!!!

  15. Buongiorno, se supero il limite dei 2500€ per una singola prestazione, potrei continuare con lo stesso committente fornendo un’altra prestazione ma pagando anche i contributi previdenziali tramite gestione separata? Grazie mille

  16. Buongiorno, tutto chiaro finalmente. Una sola domanda. Supero i 5000 euro e ho un lavoro subordinato. Che aliquota mi viene applicata sull’eccedenza?

  17. Articolo assolutamente utile, chiaro e dettagliato. Buono a sapersi : i contributi da versare sull’eccedenza (oltre i 5000 euro).
    Grande Michela

  18. Buongiorno e grazie per le informazioni che fornite regolarmente.
    Una domanda:
    Se io sono senza partita iva e svolgo una prestazione occasionale verso un altro soggetto senza partita iva (ad esempio un mio amico) come funziona?
    Grazie.

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