Come funziona e quali requisiti occorre avere per fare richiesta della pensione di cittadinanza 2019?
Da mesi si sente parlare in continuazione di reddito di cittadinanza, ma in pochi sanno che questa nuova misura si rivolge non solo alle persone in età lavorativa, ma anche agli over 67 che si trovano sotto la soglia di povertà. Si chiama pensione di cittadinanza 2019 e prevede l’erogazione massima di 780 euro mensili per coloro i quali hanno già compiuto 67 anni.
Single e nuclei familiari
La normativa entrata in vigore quest’anno, per nuclei familiari con una o più persone di 67 anni e oltre, prevede, ove i requisiti sono rispettati, un assegno di sostenimento, detto pensione di cittadinanza 2019 e volto a contrastare la povertà degli anziani.
Al pari del reddito di cittadinanza, anche per la pensione di cittadinanza è necessario essere in possesso di determinati e specifici requisiti. In linea generale, per richiedere l’accesso al suddetto riconoscimento economico, i requisiti sono i medesimi richiesti per avere diritto al classico reddito di cittadinanza.
Le tempistiche per la pensione e il reddito di cittadinanza
Che si tratti di reddito di cittadinanza o di pensione di cittadinanza 2019, i primi assegni saranno liquidati intorno la fine del mese di aprile. Tale ritardo è giustificato dalla riforma in atto per i centri dell’impiego e che sta richiedendo più tempo del previsto. La nuova organizzazione dei centri per l’impiego è, infatti, di fondamentale importanza per procedere con la verifica e la successiva erogazione del reddito di cittadinanza o di pensione. Il suddetto sussidio è subordinato in modo diretto all’adesione da parte dei presunti beneficiari, a tutte le misure di politica attiva del lavoro.
Reddito e pensione di cittadinanza 2019
Tutte le persone senza un’occupazione e disoccupate dovranno impegnarsi in modo attivo e con il supporto dei centri per l’impiego riformati, nella ricerca attiva di un’occupazione. Sono a tale scopo obbligatori anche eventuali corsi di formazione. Ricerca attiva di un lavoro, formazione e contributo di 8 ore settimanali a disposizione del Comune di residenza, sono i requisiti attivi che una persona deve rispettare.
Le condizioni appena descritte non sono, invece, richieste per la pensione di cittadinanza 2019. Si farà esclusivamente riferimento ai requisiti di reddito e patrimoniali previsti dalla normativa in vigore.
Pensione di cittadinanza: la definizione
La pensione di cittadinanza è una prestazione economica mensile, esentasse, accreditata a favore dei nuclei familiari composti esclusivamente da persone che hanno compiuto l’età pensionabile (dal 2019, pari a 67 anni). Si tratta di una misura di contrasto alla povertà delle persone anziane.
Si definisce al di sotto della soglia di povertà l’anziano che vanta un reddito mensile inferiore ai 780 euro mensili, con un solo componente per nucleo familiare e con un mutuo o un affitto sulle spalle. Per i nuclei con più componenti, il reddito è maggiorato.
Possiamo, dunque, definire la pensione di cittadinanza 2019 una sorta d’integrazione al minimo della pensione, non più pari a 513 euro mensili, più eventuali maggiorazioni, ma sino a 780 euro mensili. Un’integrazione al minimo universale rivolta sia alle prestazioni di previdenza (pensione di vecchiaia, pensione anticipata, pensione di reversibilità…), sia alle prestazioni di assistenza (pensione d’invalidità civile, assegno sociale…).
Per avere diritto alla pensione di cittadinanza 2019 si deve, inoltre, far riferimento all’indicatore ISEE, l’unico dato ufficiale in grado di misurare in modo empirico la ricchezza delle famiglie e i requisiti reddituali e patrimoniali.
A quanto ammonta il sussidio?
La pensione di cittadinanza ammonterà sino a un massimo di 780 euro per ogni persona adulta e disoccupata senza alcun reddito.
Coloro i quali hanno un reddito sotto soglia, saranno integrati gli importi percepiti sino ad arrivare a 780 euro al mese. Nello specifico, l’importo del reddito di cittadinanza è determinato da due quote.
- PRIMA QUOTA. A integrazione del reddito familiare, ammonta a una soglia massima pari a 7.560 euro annui, 630 euro al mese per il singolo componente.
- SECONDA QUOTA. A integrazione del reddito familiare, è riconosciuta ai nuclei che pagano l’affitto dell’abitazione. Essa corrisponde al canone annuo previsto dal contratto di affitto, sino a un massimo di 1.800 euro, ossia di 150 euro al mese.
La pensione di cittadinanza del nucleo familiare aumenta dello 0,4 per ogni componente maggiorenne della famiglia, e dello 0,2 per ogni componente sotto i 18 anni, sino a un massimo di 2,1.
Queste specifiche quote sono, inoltre esentasse e non pignorabili.
I requisiti per richiedere la pensione di cittadinanza 2019
Potranno chiedere la pensione di cittadinanza le persone maggiorenni che presenteranno la dichiarazione ISEE e in possesso di specifici requisiti:
- si trovano in stato di disoccupazione o risultano inoccupate. Chi, invece, ha presentato le dimissioni è escluso dal reddito per un anno
- sono in possesso della cittadinanza italiana o di paesi facenti parte dell’Unione europea, o sono familiari di un titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, o cittadini di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo
- sono residenti in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due, in modo continuativo
- percepiscono una pensione inferiore alla soglia di povertà, pari a 780 euro mensili
- hanno un ISEE del nucleo familiare inferiore a 9.360 euro
- possiedono un valore del reddito familiare inferiore a 7.560 euro. L’importo è elevato sino a 9.360 euro per chi paga l’affitto ed è da adeguare col parametro della scala di equivalenza
- il valore immobiliare del nucleo, oltre all’abitazione principale, non supera i 30mila euro
- possiedono un patrimonio mobiliare familiare inferiore o pari a 6mila euro
- nessun componente del nucleo deve possedere autoveicoli immatricolati da meno di 6 mesi, o con cilindrata superiore a 1.600 cc e motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, o immatricolati nei 2 anni precedenti, navi o imbarcazioni da diporto.
È un diritto anche di chi lavora o è disoccupato?
Nel caso in cui il reddito di pensione e il reddito di lavoro sommati insieme saranno inferiori a 780 euro mensile, anche i pensionati che lavorano potranno godere dell’integrazione alla pensione minima di 780 euro. Fermo restando, che le soglie ISEE e patrimoniali previste dalla manovra siano rispettate.
Il funzionamento dell’integrazione alla pensione minima
Nel rispetto di specifici requisiti di reddito personali e familiari, chi oggi percepisce una pensione bassa ha diritto all’integrazione al trattamento minimo, corrispondente a 513,01 euro. È inoltre possibile godere della maggiorazione sociale della pensione e all’incremento al milione, arrivando a una pensione minima pari a 650 euro mensili.
Con l’entrata in vigore della pensione di cittadinanza 2019, l’integrazione del reddito arriverà sino a 780 euro mensili. Non si tratterà però di un incremento diretto sui versamenti, ma di un sussidio ma non interverrà direttamente sulla pensione, in quanto il sussidio sarà erogato con carta acquisti.C
Per ottenere la pensione di cittadinanza 2019 si deve lavorare?
Per ottenere la pensione di cittadinanza non sarà necessario lavorare, in quanto il trattamento è rivolto agli over 67.
Come si chiede il sussidio pensionistico?
La pensione di cittadinanza potrà essere richiesta attraverso il nuovo sito del reddito di cittadinanza (per accedere, è necessario possedere l’identità digitale Spid), attraverso le Poste, oppure rivolgendosi a un Caf convenzionato.
Sarà anche possibile presentare la richiesta del reddito e della pensione di cittadinanza, in futuro, assieme alla dichiarazione ISEE.
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