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regime forfettario 2019 e flat tax, ecco le news

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Nuovo regime forfettario, pace fiscale e non solo

SOMMARIO

Nuovo Regime Forfettario 2019, pace fiscale e stralcio debiti: ecco le ultime novità del Decreto fiscale e del disegno di Legge di Bilancio 2019 appena approvati dal Consiglio dei Ministri.

Le novità contenute nel testo definitivo del Decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2019 sono state diffuse con il comunicato stampa pubblicato dal Governo dopo il Consiglio dei Ministri del 15 ottobre 2018. Il testo definitivo e ufficiale del DL fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2019 non è ancora stato pubblicato. Unitamente al decreto fiscale e al Disegno di Legge di Bilancio il Governo ha approvato anche il DL semplificazioni. Protagonista assoluto il Regime Forfettario, ma anche tante altri interventi. Vediamo nel dettaglio le principali novità.

Decreto Fiscale 2019: quali le novità?

Il testo definitivo e ufficiale del DL fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2019 non è ancora stato pubblicato. Di seguito alcune tra le principali misure previste.

  1. ROTTAMAZIONE TER – Si prevede, per chi aveva già beneficiato della rottamazione bis e versato almeno una rata, la possibilità di ridefinire il proprio debito con il fisco (relativo al periodo tra il 2000 e il 2017). Come? A condizioni agevolate, tra cui l’esclusione dal pagamento delle sanzioni e degli interessi di mora, la possibilità di rateizzare il pagamento (massimo 10 rate consecutive di pari importo) in 5 anni pagando un interesse ridotto del 2% l’anno e quella di compensare i debiti con il fisco con i crediti nei confronti della pubblica amministrazione.
  2. STRALCIO DEI DEBITI FINO A € 1.000 – Si prevede la cancellazione automatica di tutti i debiti con il fisco relativi al periodo che va dal 2000 al 2010 di importo residuo fino a € 1000.
  3. DEFINIZIONE AGEVOLATA – Sono previste varie ipotesi di definizione agevolata delle controversie tra i contribuenti e il fisco. In particolare, si prevede la definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione a titolo di risorse proprie dell’Unione Europea; delle controversie tributarie nei confronti dell’Agenzia delle entrate; degli atti del procedimento di accertamento; degli atti dei procedimenti verbali di contestazione; delle imposte di consumo.
  4. FATTURAZIONE ELETTRONICA – Si mantiene l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica dal primo gennaio 2019, riducendo per i primi sei mesi le sanzioni previste per chi non riuscirà ad adeguare i propri sistemi informatici.
  5. SEMPLIFICAZIONE PER EMISSIONE FATTURE – Si dà la possibilità di emettere fatture entro 10 giorni dalla operazione alla quale si riferiscono. Inoltre, si prevede che le fatture debbano essere annotate nel registro entro il giorno 15 del mese successivo alla loro emissione. Sempre nell’ottica della semplificazione viene abrogato l’obbligo di registrazione progressiva degli acquisti.
  6. IVA – Si prevede che il pagamento dell’IVA slitti al momento in cui la fattura viene incassata.
  7. GIUSTIZIA TRIBUTARIA DIGITALE – Si favorisce il processo telematico anche per la giustizia tributaria.
  8. TRASMISSIONE TELEMATICA DEI CORRISPETTIVI – Oltre all’obbligo di fatturazione elettronica, si introduce l’obbligo generalizzato di memorizzare e trasmettere telematicamente i corrispettivi. Questo consentirà di eliminare alcuni adempimenti contabili come l’obbligo di tenuta dei registri e conservazione delle fatture e degli scontrini e un controllo maggiore e meno invasivo dell’Agenzia delle Entrate. L’obbligo parte per chi ha un volume d’affari superiore a 400 mila euro dal primo luglio 2019. Per gli altri dal primo gennaio 2020.

Disegno Legge di Bilancio 2019: ecco le novità

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria, ha approvato il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e al bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.

Di seguito le principali innovazioni introdotte dal provvedimento:

  1. Reddito di cittadinanza – Si introdurrà una misura universalistica di sostegno al reddito, con la previsione che nessun cittadino abbia un reddito mensile inferiore ai € 780, che crescono in base al numero dei componenti della famiglia.
  2. Pensione di cittadinanza – Le pensioni minime saranno aumentate fino a € 780, con una differenziazione tra chi è proprietario di un immobile e chi non lo è.
  3. Flat tax per partite IVA e piccole imprese – Si estendono le soglie minime del regime forfettario fino a 65 mila euro,prevedendo un’aliquota piatta al 15%.
  4. IRES al 15% – Si taglia dal 24% al 15% l’IRES sugli utili reinvestiti per ricerca e sviluppo, macchinari e per garantire assunzioni stabili, incentivando gli investimenti e l’occupazione stabile.
  5. Flat tax al 21% sui nuovi contratti di affitto, anche commerciali – Si prevede una cedolare fissa al 21% anche sui nuovi contratti di affitto degli immobili commerciali, come i capannoni.
  6. Superamento della legge Fornero. – Si abrogano i limiti di età per i pensionamenti previsti dalla legge Fornero, introducendo la “quota 100”: si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, favorendo così chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane e al contempo agevolando il necessario ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione e nel privato. Per le donne si proroga “Opzione Donna”, che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione.

Novità regime forfettario e Flat tax: prime considerazioni

Da quello che emerge, nella legge di bilancio 2019 saranno introdotte novità relative alla flat tax e la misura dovrebbe tradursi in un ampliamento del regime forfettario. Di conseguenza, aumento delle soglie di fatturato del regime forfettario fino a 65 mila euro con un’aliquota dell’imposta sostitutiva pari al 15%. Per valutare la convenienza per l’adozione del regime forfettario 2019 occorrerà valutare attentamente i seguenti aspetti:

  • limite di ricavi: saranno introdotte distinzioni in base al codice ATECO?
  • coefficienti di redditività: i coefficienti di redditività del fatturato saranno confermati come quelli attuali oppure varieranno?
  • limite di età: verrà introdotto, come trapelato dalle indiscrezione delle ultime settimane?

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria, ha approvato il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e al bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.

Di seguito le principali innovazioni introdotte dal provvedimento:

  1. Reddito di cittadinanza – Si introdurrà una misura universalistica di sostegno al reddito, con la previsione che nessun cittadino abbia un reddito mensile inferiore ai € 780, che crescono in base al numero dei componenti della famiglia.
  2. Pensione di cittadinanza – Le pensioni minime saranno aumentate fino a € 780, con una differenziazione tra chi è proprietario di un immobile e chi non lo è.
  3. Flat tax per partite IVA e piccole imprese – Si estendono le soglie minime del regime forfettario fino a 65 mila euro, prevedendo un’aliquota piatta al 15%.
  4. IRES al 15% – Si taglia dal 24% al 15% l’IRES sugli utili reinvestiti per ricerca e sviluppo, macchinari e per garantire assunzioni stabili, incentivando gli investimenti e l’occupazione stabile.
  5. Flat tax al 21% sui nuovi contratti di affitto, anche commerciali – Si prevede una cedolare fissa al 21% anche sui nuovi contratti di affitto degli immobili commerciali, come i capannoni.
  6. Superamento della legge Fornero. – Si abrogano i limiti di età per i pensionamenti previsti dalla legge Fornero, introducendo la “quota 100”: si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, favorendo così chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane e al contempo agevolando il necessario ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione e nel privato. Per le donne si proroga “Opzione Donna”, che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione.

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