Ci sono momenti in cui hai bisogno di prendere una scelta tutt’altro che semplice: lavorare da dipendente o come autonomo?
Entrambe le alternative presentano certamente i loro pro e contro, ma molti commettono l’errore di valutare il mondo del lavoro autonomo come una via troppo rischiosa e di poche certezze, preferendogli un lavoro da dipendente che rischia però di ammazzare creatività e passione.
La scelta del lavoro non deve essere dettata solo dalle insicurezze personali ma deve essere una scommessa su se stessi e sul proprio futuro, è una scelta che influenza il proprio percorso di vita e l’approccio che si vuole avere ad essa, e lavorare da dipendente per il resto della propria vita può essere molto frustrante oltre che pagare poco in termini economici.
Clicca qui per scaricare un ebook che ti guida nel partire con il piede giusto.
Lavoro autonomo: una scelta coraggiosa
Chi sceglie il lavoro autonomo ha deciso di investire in questa scommessa e di credere in se stesso, nelle proprie capacità e potenzialità. Sicuramente non si tratta di un investimento facile, i lavoratori autonomi infatti devono essere armati di grande ingegno, abilità ed intraprendenza per poter emergere in un mercato molto competitivo. Questa peculiarità del lavoro autonomo però oltre ad essere una sfida è anche uno stimolo a reinventarsi continuamente, e in questo modo il lavoro non diventa mai una noiosa abitudine, ma esalta la sua componente di “nobilitazione dell’uomo” mantenendo la mente sempre fervida alla ricerca di nuove brillanti idee ed opportunità.
Il lavoratore autonomo: padrone del proprio tempo e destino
Uno dei maggiori privilegi del lavoratore autonomo è la possibilità di scegliere i propri orari, ritmi e progetti: una libertà decisionale completa e assoluta.
La possibilità di gestire i propri tempi lavorativi è una risorsa da non sottovalutare, perché migliora i risultati del proprio lavoro guadagnandone in qualità: se è vero che non avendo degli orari fissi c’è il rischio di non staccare mai davvero, resta il fatto che ogni impegno obbedisce al lavoratore e non il contrario, come potrebbe capitare ad un dipendente costretto a lavorare anche in condizioni di salute ed efficienza non proprio eccezionali pur di non perdere una parte di stipendio. Il lavoratore autonomo è libero di stabilire non solo la quantità delle proprie ore lavorative ma anche la qualità, potendosi permettere una riorganizzazione dei ritmi a seconda delle sue esigenze.
Spazio decisionale, spazio in cui crescere
Il punto fondamentale che differenzia un lavoratore autonomo da un dipendente, come riflettono le parole stesse, è l’autonomia decisionale. Un lavoratore autonomo non ha alcun datore di lavoro, è lontano da logiche gerarchiche e non deve sottostare alle regole di nessuno: non sarà mai costretto a dedicarsi a progetti che non trova gratificanti per le sue abilità ma avrà la possibilità d’investire il proprio tempo solo nei lavori che ritiene più gratificanti e remunerativi.
Una svolta nei guadagni
Nonostante la via del lavoro autonomo non sia tutta rose e fiori, chiunque ha la tenacia e la volontà di credere nelle proprie competenze potrebbe avere delle gradite sorprese dal punto di vista economico: i guadagni di un abile lavoratore autonomo sono spesso nettamente superiori a quelli di un dipendente che spesso si trova a dover combattere contro un salario minimo, e il tutto facendo ciò che più si ama! Inoltre grazie all’ultima legge di Stabilità è entrato in vigore il regime forfetario, che è un regime agevolato proprio per chi è intenzionato ad aprire una partita IVA, senza contare le numerose detrazioni fiscali di cui può usufruire chi decide di intraprendere la libera professione: proprio queste agevolazioni hanno incentivato il ricorso al lavoro autonomo di una larga fetta di cittadini che hanno per lungo tempo annaspato alla ricerca di un posto fisso in questi tempi di crisi.
Lavoratori autonomi: piccoli grandi eroi della società
Il lavoro autonomo richiede un grande senso di responsabilità e notevoli energie per ottenere quello che una posizione del genere ha da offrire, e al giorno d’oggi in una società che strangola i sogni e le speranze è facile cedere alle tentazioni del lavoro dipendente, ma la libera professione è probabilmente quella che risponde meglio al bisogno di realizzazione del lavoratore e che paga con l’immensa gratificazione di sapere che tutto ciò che si è ottenuto è stato unicamente il frutto di una strategia personale di successo.
Clicca qui per scaricare un ebook che ti guida nel partire con il piede giusto.
Una risposta-
Buonasera sono Alessandro lavoratore autonomo da vent’anni.
Tutto potrebbe essere veramente così. Bisogna sottolineare che la pressione fiscale per un piccolo artigiano è ormai insostenibile ed è molto facile che alla fine…il lavoratore obbedisca al proprio lavoro!!!
gtazie