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NUOVE TUTELE JOBS ACT

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Jobs Act Lavoratori Autonomi: ecco tutte le Novità

SOMMARIO

Il Jobs act Lavoratori Autonomi è entrato finalmente in vigore con l’introduzione di una serie di misure a rafforzamento delle tutele dei lavoratori autonomi che operano in forma non imprenditoriale.

Il 14 giugno è entrato in vigore il Jobs act Lavoratori Autonomi, ossia la Legge n.81 del 22 maggio 2017, recante “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato“. Analizziamo quali sono le principali novità introdotte.

Quale tutela dalle clausole abusive e dai ritardi nei pagamenti?

Per rafforzare la tutela del lavoratore autonomo nei confronti del committente, il Jobs Act Lavoratori Autonomi ha definito abusive e prive di effetto quelle clausole che gli permettono di modificare in modo unilaterale il contratto, di recedere senza il preavviso dal contratto a prestazione continuativa o stabilire termini di pagamento superiori a 60 giorni. Inoltre è ammessa la totale deducibilità delle spese sostenute dal lavoratore autonomo per assicurarsi contro il mancato pagamento delle fatture.

Cosa cambia per le spese di formazione?

Con il Jobs Act Lavoratori Autonomi i professionisti potranno portare in deduzione totalmente le seguenti spese:

  • per l’iscrizione e la frequenza di corsi di formazione e di aggiornamento professionale fino al limite annuo di € 10.000;
  • per i servizi personalizzati che consentono la certificazione delle competenze, la ricerca e il sostegno all’auto-imprenditorialità fino al limite annuo di € 5.000.

Malattia e infortunio: cosa cambia?

Come già proposto nel Disegno di Legge, è prevista la sospensione del versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi per l’intera durata della malattia o dell’infortunio se ciò impedisce di esercitare la propria attività per un periodo superiore a 60 giorni e fino a un massimo di 2 anni.

Importante novità è che con il Jobs Act la malattia, l’infortunio o la gravidanza del lavoratore autonomo non comportano l’estinzione del rapporto lavorativo nei confronti del committente, ma sospendono soltanto la sua esecuzione per un periodo che non supera i 150 giorni nell’anno, purché vi sia ancora l’interesse del committente.

Maternità: quali novità?

Importanti novità per le lavoratrici autonome iscritte alla Gestione Separata, che hanno ora la possibilità di godere degli stessi diritti delle lavoratrici dipendenti, ossia fruire dell’indennità di maternità nei due mesi antecedenti il parto e nei tre successivi pur non astenendosi dall’attività lavorativa, che in precedenza era condizione vincolante.

In aggiunta la lavoratrice in maternità può proporre come sostituta un collega di fiducia se vi è il consenso da parte del committente e a condizione che il sostituto sia in possesso dei requisiti professionali richiesti.

Congedo parentale: come funziona?

Si estende il periodo di congedo parentale per i genitori iscritti alla gestione separata non titolari di pensione e non iscritti a forme di previdenza obbligatoria. In precedenza il diritto all’indennità di congedo era fruibile per massimo 3 mesi nel primo anno di vita del bambino, ma dal 14 giugno il congedo si estende a un massimo di 6 mesi nei primi tre anni di vita e a condizione che risultino tre mensilità di contribuzione maggiorata nei dodici mesi precedenti l’inizio del congedo.

DIS-COLL: di cosa si tratta?

La DIS-COLL è l’indennità di disoccupazione mensile istituita in via sperimentale e riconosciuta per i lavoratori con rapporti di collaborazione coordinata e continuativa in disoccupazione nel corso del 2015.
Con il Jobs Act sono state apportate delle modifiche alla DIS-COLL che dal 1 luglio 2017 diventa strutturale e riconosce l’indennità anche a categorie prima escluse, come gli assegnisti e i dottorandi di ricerca con borsa di studio.

Quali altre novità?

Nel testo della Legge n. 81/2017 sono contenute altre importanti misure per rendere più flessibile il lavoro autonomo e tutelare tali figure, tra queste:

  • superamento delle limitazioni per la deducibilità delle spese di vitto e alloggio sostenute dal professionista e addebitate al committente;
  • incremento dei servizi forniti dai Centri per l’Impiego per incentivare l’offerta di lavoro;
  • promozione di misure di sicurezza sul lavoro e di tutela della salute dei lavoratori autonomi presso gli studi professionali.

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2 risposte

  1. Salve, per godere di questi diritti che tipi di contratto si deve avere con il proprio committente? Se si hanno diverse collaborazioni con vari clienti è possibile avere questi diritti?
    Grazie.

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