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indennità sostitutiva di mensa

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Che cosa è e come funziona l’indennità sostitutiva di mensa? 

SOMMARIO

Leggendo la busta paga le voci sono tante. Abbiamo quindi deciso di affrontare periodicamente anche queste tematiche in ambito consulenza del lavoro.

Che cosa è l’indennità sostitutiva di mensa?

L’indennità sostitutiva di mensa si identifica come un importo corrisposto mensilmente ai lavoratori delle aziende che non vantano una mensa aziendale. Quando, infatti, in azienda non è presente la mensa, l’impresa può decidere se corrispondere ai propri dipendenti l’indennità di mensa o i buoni pasto.

Tutti i lavoratori dipendenti con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, sia esso full time o part time, hanno diritto a ricevere l’indennità di mensa. Il più delle volte essa è prevista e disciplinata dai contratti collettivi di riferimento del settore, trasformandosi così in obbligatoria. L’alternativa all’indennità sostitutiva di mensa, sono i buoni pasto.

Busta paga e indennità sostitutiva di mensa

Di fatto, l’indennità di mensa è una parte integrante della retribuzione. È per questo motivo che la si trova inserita in busta paga.

Ma facciamo un passo indietro.
La retribuzione di un lavoratore dipendente si compone di due principali categorie in busta paga: gli elementi della retribuzione ordinaria e gli elementi della retribuzione straordinaria. Nei primi (ordinari) sono compresi la paga base, gli scatti individuali, le varie indennità di funzione e le voci legate alla contrattazione di secondo livello. Gli elementi della retribuzione straordinaria, invece, comprendono le diverse indennità erogate dal datore di lavoro. Tra queste c’è anche l’indennità sostitutiva di mensa.

Come è calcolata l’indennità di mensa?

L’importo dell’indennità di mensa è stabilito dall’ammontare giornaliero inteso come indennizzo per il lavoratore che consuma il pasto fuori casa nel corso dell’orario di lavoro. Il tutto moltiplicato per i giorni in cui il lavoratore è stato presente in azienda. Si ottiene così un importo lordo che comparirà come voce singola nella busta paga.

L’importo è lordo poiché trattandosi di parte integrante della retribuzione, l’indennità sostitutiva di mensa è soggetta a tassazione (IRPEF) e contribuzione (INPS).

Buoni pasto in busta paga

Come già accennato, esiste un’alternativa all’indennità di mensa: i buoni pasto. Essi presentano diversi vantaggi lato azienda e lato lavoratore. In primis, i buoni pasto in busta paga non concorrono alla formazione del reddito ed entro determinati limiti non sono soggetti a tassazione. I buoni pasto in busta paga, infatti, sono considerati come un benefit erogato ai lavoratori. Nello specifico, i buoni pasto in busta paga concorrono a formare il reddito del lavoratore solo per la parte eccedente i 4 euro al giorno se i buoni pasto sono cartacei. O solo per la parte eccedente gli 8 euro al giorno se i buoni pasto sono elettronici. Lato azienda, inoltre, l’impresa che decide di adottare i buoni pasto, non dovrà pagare per intero gli oneri previdenziali, e potrà dedurre il loro costo e l’IVA. Si tratta dunque di una scelta win-win, ossia favorevole sia lato impresa sia lato lavoratore.

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