Ho ricevuto un pagamento da Google adsense e non sai come dichiararlo? Sei indeciso se aprire partita IVA? Come e quando devo dichiarare i profitti derivanti da un sito internet? Occorre compilare il modello INTRASTAT?
Ecco alcune delle domande che ci vengono poste più di sovente e tutte le risposte che cercavi sui guadagni online.
Chi gestisce un sito web, oppure un blog, che contiene al suo interno banner pubblicitari o altre forme di advertisement tipo Google Adsense, si sarà sicuramente chiesto se i guadagni che ha percepito devono essere comunicati al Fisco, ma soprattutto si sarà chiesto cosa fare e se deve aprire partita IVA.
Google AdSense come funziona?
Google AdSense è lo strumento pubblicitario di Google, che permette ai proprietari di un sito web di inserire banner pubblicitari. A fronte dell’inserimento del banner, il proprietario del sito riceve un compenso in denaro (in base al numero di esposizioni o di click sull’annuncio), corrisposto con cadenza mensile da Google Ireland Limited.
Aprire Partita IVA: subito?
Come anticipato in apertura, una delle prime domande che ci vengono poste riguarda il momento in cui è necessario aprire partita IVA oppure se è possibile aspettare il famigerato tetto dei 5.000 euro.
Ribadiamo ancora una volta che l’apertura della partita IVA non è affatto legata ai guadagni conseguiti con l’attività. Il tetto dei 5.000 euro non è assolutamente connesso all’obbligo di apertura della partita IVA. La necessità di aprire la Partita Iva deriva dall’esercizio abituale e continuativo di un’attività. Questo significa che quando l’attività è del tutto occasionale, anche se gli introiti sono superiori ai 5.000 euro, non si deve aprire partita IVA. Se invece l’attività è abituale la partita IVA deve essere aperta sin dal principio.
Google adsense: prestazione occasionale?
In caso di controllo da parte del fisco, è difficile dimostrare che l’attività di advertisement è occasionale in quanto viene effettuata su un sito web accessibile sempre: 24 ore su 24, 365 giorni all’anno.
Tuttavia se si ritiene di riuscire a dimostrare, anche grazie ai ricavi irrisori, che trattasi di attività occasionale, è possibile evitare l’apertura della partita IVA. Attenzione però, è necessario documentare che trattasi di attività occasionale e conservare tutti i documenti che lo dimostrano per diverso tempo. I controlli, infatti, sono spesso effettuati a distanza di anni.
Aprire partita: Libero professionista o ditta individuale?
Per aprire partita IVA, come ormai i nostri lettori assidui sapranno, è fondamentale capire se trattasi di una ditta individuale o di un’attività rientrante tra quelle del libero professionista. Cerchiamo di approfondire con un esempio pratico.
Ad esempio, un avvocato online che ha guadagna anche derivanti dai banner presenti su un blog, con attività principale di professionista. In questo occorre aprire partita IVA da libero professionista iscrivendosi all’albo degli avvocati e alla cassa forense.
Se invece trattasi di un marketer che guadagna dalle sponsorizzazioni di post, dalla pubblicità sul tuo sito web o dall’advertising di prodotti specifici, allora occorrerà aprire una partita IVA come ditta individuale.
Come aprire partita IVA per Google Adsense?
Chi decide di intraprendere la strada dei guadagni online con google adsense, deve adempiere agli obblighi contributivi e fiscali di qualsiasi ditta individuale tradizionale e quindi procedere con:
- apertura della Partita Iva,
- iscrizione Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio
- Iscrizione all’INPS (Gestione IVS Commercianti ed Artigiani INPS)
Qual è il codice attività ATECO da utilizzare?
Il codice attività ATECO più appropriato da utilizzare è il “73.11.02 – Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari”, oppure il “73.12.00 – Attività delle concessionarie pubblicitarie”.
In sede di apertura della partita IVA, per coloro che rispettano determinati requisiti, è possibile optare per il regime agevolato forfettario (per un approfondimento scarica il nostro E-Book Gratuito “Regime Forfettario 2019“).
Quanto costa iscriversi al Registro delle Imprese?
Per svolgere l’attività di web marketing, gestione di spazi pubblicitari o simili è necessario richiedere l’iscrizione al Registro Imprese. L’iscrizione presso la Camera di Commercio va effettuata utilizzando la comunicazione ComUnica e versando circa € 35,00 tra diritti e bolli. Inoltre occorre versare il diritto camerale annuale di € 57,00.
Se tuttavia l’attività pubblicitaria di Google Adsense è accessoria ad altra attività tipicamente professionale, potrebbe non essere necessaria l’iscrizione in Camera di Commercio. Per approfondire l’argomento consultare il post Registro Imprese: Ecco quando iscriversi.
Occorre iscriversi anche all’INPS?
Contemporaneamente all’iscrizione in Camera di Commercio occorre iscriversi alla Gestione Commercianti e Artigiani INPS versando i contributi annuali sul minimale pari ad € 3.600 circa. Attenzione, per coloro che optano per il regime forfettario, è possibile richiedere la riduzione contributiva del 35% introdotta dalla legge di stabilità 2016.
Quando invece l’attività pubblicitaria è solo accessoria e l’attività principale risulta essere quella professionale, è prevista l’iscrizione alla Gestione Separata INPS. In questo caso il vantaggio è rappresentato dal versamento dei contributi sulla base del reddito percepito (con aliquota del 25,72% sul reddito imponibile). Per ulteriori info consultare il post INPS e Partita IVA: come funzionano i contributi?
Lavoro dipendente, partita IVA e INPS
Per i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato con contratto full-time ovvero con un contratto part- time superiore al 50% che avviano una nuova attività d’impresa sono esonerati dall’’iscrizione alla Gestione commercianti dell’INPS fintanto che l’attività prevalente è quella di lavoro dipendente sia in termini di tempo che in termini reddituali. Per approfondire l’argomento leggere il post Partita IVA e Lavoro Dipendente: Possono Convivere?
Come va emessa la fattura per gli adsense?
Occorre emettere una fattura riepilogativa mensile, se ad esempio relativamente ai guadagni AdSense, va emessa senza IVA, riportando invece la dicitura: “Operazione soggetta all’inversione contabile o VAT reverse charge in base all’art. 7-ter del DPR 633/72 assolta dal destinatario, Google Ireland, in conformità all’art 196 della Direttiva 2006/112/CE del Consiglio dell’Unione Europea e della Direttiva 2008/8/CE” e inviata a:
”Pagamenti AdSense di Google – IVA“
Gordon House – Barrow Street, Dublino 4 – Irlanda P. IVA 63 88047V “
Occorre la partita IVA comunitaria?
Al fine di effettuare operazioni intracomunitarie occorre attivare una partita I V A comunitaria. Occorre quindi che il titolare di partita IVA sia iscritto nell’archivio VIES (VAT information exchange system) tenuto dall’Agenzia delle Entrate. L’iscrizione va effettuata direttamente nella dichiarazione di inizio attività oppure, successivamente, telematicamente.
Per un approfondimento su come funziona la p. iva comunitaria consultare il nostro post al seguente link: Partita iva comunitaria: cosa è e come ottenerla
INTRASTAT
I titolari di partita IVA che effettuano operazioni intracomunitarie devono presentare l’elenco riepilogativo delle:
- cessioni di beni o prestazioni di servizi effettuate nei confronti dei soggetti passivi stabiliti in un altro Stato UE;
- operazioni di acquisto da soggetti passivi stabiliti in un altro Stato UE.
Con il regime dei minimi è possibile effettuare operazioni INTRA?
Occorre precisare che i guadagni provenienti da Google AdSense ovvero da altri operatori comunitari, non costituendo cessioni all’esportazione non precludono l’accesso a regimi fiscali agevolati.