Approvato finalmente dalla Camera, ora il Decreto Dignità passa al Senato. Vediamo nel dettaglio le novità introdotte e cosa cambia per il lavoro, per il fisco e per i giochi.
Dopo essere stato approvato alla Camera con 312 voti, il Decreto Dignità arriva al Senato dove dovrà essere approvato entro il 10 agosto, cioè prima della pausa estiva.
Ecco cosa cambia, quali sono le ultime novità approvate e quando entra in vigore.
Quali le novità del Decreto Dignità per il lavoro?
Le novità principali introdotte dal testo del Decreto Dignità riguardano il lavoro e più precisamente:
- Bonus assunzioni under 35: prorogato il bonus assunzioni, ossia lo sgravio del 50% dei contributi per i datori di lavoro che assumono giovani disoccupati che non hanno compiuto ancora 35 anni. La proroga del bonus occupazione riguarda l’estensione degli incentivi per gli anni 2019 e 2020 fino ai 35 anni, a differenza di quanto prevista dalla scorsa legge di Bilancio, dove dal 2019 il bonus doveva essere limitato ai giovani under 30. Il bonus contributivo prevede una riduzione dei contributi INPS a carico del datore di lavoro pari al 50% per una durata di 3 anni ed un tetto massimo di € 3.000 annui. Per avviare la nuova proroga under 35 occorrerà un apposito decreto attuativo che dovrà essere emanato di concerto tra ministero del Lavoro e ministero dell’Economia entro 60 giorni dall’emanazione del Decreto Dignità;
- Voucher alberghi e turismo: potranno essere utilizzati anche dagli alberghi e dalle strutture ricettive con un massimo 8 dipendenti per pagare le prestazioni rese esclusivamente da studenti under 25, disoccupati, pensionati e percettori del reddito di inclusione o di altre forme di sostegno al reddito;
- Voucher agricoltura, alberghi ed enti locali: potranno essere utilizzati per massimo 10 giorni;
- Periodo transitorio per i contratti a termine: introdotto un periodo per l’applicazione delle nuove norme sui contratti a termine già in essere, durante il quale potranno essere utilizzate le vecchie e nuove norme per facilitare l’adeguamento alle nuove regole;
- stretta per i contratti a termine:
- non potranno superare il 30% dei contratti a tempo indeterminato nella stessa azienda;
- previste sanzioni pari ad € 20 al giorno per chi viola il predetto limite;
- i costi aggiuntivi pari allo 0,5% applicati ai rinnovi dei contratti a termine non si applicano ai contratti a termine in somministrazione;
- per i contratti superiori a 12 mesi senza l’indicazione della causale, il contratto si trasforma automaticamente a tempo indeterminato.
- licenziamenti illegittimi: aumentata da 2 a 27 le indennità da corrispondere in caso di offerta conciliativa per i licenziamenti illegittimi, oggi invece è da 2 ad un massimo 18 mensilità;
- contratti colf e badanti: non si applica l’aumento contributivo dello 0,5% richiesto per i rinnovi dei contratti a termine;
- Assunzioni presso Centro per l’impiego 2019/2021: previo accordo Stato-Regioni e con Province autonome, via libera alle assunzioni presso i Centri per l’impiego nel triennio 2019-2021.
- Delocalizzazione: le imprese operanti nel territorio nazionale e che abbiano beneficiato di un aiuto di Stato che prevede l’effettuazione di investimenti produttivi ai fini dell’attribuzione del beneficio, rischiano di decadere dal beneficio medesimo qualora spostino la loro attività fuori dall’Italia entro i primi cinque anni. Inoltre, le somme derivate dall’applicazione delle sanzioni per le aziende che decadono dagli aiuti ricevuti saranno destinate ad un fondo per il finanziamento di contratti di sviluppo per la riconversione del sito produttivo.
Quali sono le novità Decreto Dignità sul fisco?
Ecco tutte le novità introdotte per il fisco, che riguardano principalmente:
- compensazione F24 con crediti PA: i professionisti e le imprese che vantano crediti PA possono continuare a compensare i propri debiti anche nel 2018;
- addio redditometro: abbandonato lo strumento di accertamento con cui il Fisco è in grado di determinare il reddito e il tenore di vita dei contribuenti verificando la sua capacità di spesa sulla base della compatibilità tra entrate e uscite;
- rinviato lo spesometro: la comunicazione per l’invio dei dati delle fatture emesse e ricevute relative al terzo trimestre del 2018 è stata prorogata al 28 febbraio 2019, unitamente all’invio dei dati riguardanti il quarto trimestre;
- split payment: esclusi i professionisti dal meccanismo di scissione dei pagamenti che prevede per le pubbliche amministrazioni acquirenti di beni e servizi la possibilità di trattenere l’IVA esposta in fattura per versarla direttamente all’Erario in luogo dei fornitori;
- proroga e-fattura carburante: il decreto Dignità ha confermato la proroga della fattura elettronica per i carburanti al 1° gennaio 2019.
Il Decreto Dignita cosa prevede sui giochi?
Pugno duro anche sulle misure per il contrasto alla ludopatia: infatti il decreto vieta qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse manifestazioni sportive, culturali o artistiche, trasmissioni televisive o radiofoniche, stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e internet. Più precisamente le novità introdotte dal Decreto Dignità sui Giochi riguardano:
- l’aumento sanzioni per chi viola le norme sul divieto di pubblicità di giochi d’azzardo e scommesse: le multe passano dal 5% al 20% del valore della sponsorizzazione ma con un minimo di € 50.000;
- la frase “Nuoce gravemente alla salute” sarà scritta su slot e lotterie istantanee;
- obbligo tessera sanitaria per l’utilizzo delle Slot: sarà obbligatoria la tessera sanitaria per poter usare slot e altri apparecchi da gioco e dal 1° gennaio 2020 gli apparecchi non idonei ad impedire l’accesso ai giochi ai minori, dovranno essere rimossi e le violazioni punite con una multa pari a € 10.000 per ogni apparecchio non conforme alle nuove regole;
- logo di Stato no slot: per bar, esercizi pubblici e circoli privati che hanno eliminato o si impegnano a non installare apparecchi da gioco, potrà essere richiesto il logo ufficiale ai Comuni.
Quando entra in vigore il Decreto Dignità?
Il decreto-legge è un atto normativo di carattere provvisorio avente forza di legge, adottato in casi straordinari di necessità e urgenza dal Governo.
Il testo del decreto Dignità è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 luglio ed è quindi entrato in vigore il 14 luglio, ovvero il giorno successivo a quello della sua pubblicazione. Attualmente è al Senato e le votazioni finali dovrebbero prima del prossimo 10 agosto. Attenzione, gli effetti prodotti sono provvisori, perché i decreti-legge perdono efficacia se il Parlamento non li converte in legge entro 60 giorni dalla loro pubblicazione.
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