Il Fisco è noto anche per gli accertamenti ai titolari di partita iva, compresi i controlli Regime Forfettario. Si sente, infatti, spesso parlare di verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate volte a confermare i dati dichiarati dai liberi professionisti e dagli imprenditori.
In caso di controlli, come bisogna comportarsi? Cosa è necessario presentare? Quali sono i documenti da tenere sempre a disposizione per dimostrare la propria posizione fiscale?
Controlli Regime Forfettario: nessuno escluso!
Il Regime Forfetario è un regime fiscale agevolato che offre facilitazione ai titolari di partita iva che lo adottano. Tra i principali benefici, è bene citare la contabilità semplificata, l’esenzione dall’IVA e dagli studi di settore, e la ridotta imposta sostitutiva al 15% o 5%.
Nonostante le agevolazioni, i titolari di partita iva in regime forfettario, non sono in alcun modo dimenticati dal Fisco. Anch’essi, infatti, sono oggetto di verifiche, controlli e accertamenti volti a rilevare abusi da parte di soggetti “furbetti” e omissione di dati contabili, specie in fase di dichiarazione dei redditi.
Scopriamo insieme i principali controlli regime forfettario che potrebbero essere attivati nei confronti dei titolari di partita iva agevolata.
Dichiarazione dei redditi e Certificazione Unica
Gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate sui titolari di partita iva agevolata sono relativamente semplici e diretti da effettuare.
Il principale confronto che il Fisco esegue è tra i dati della Dichiarazione dei Redditi del contribuente e la Certificazione Unica inviata dalle aziende con le quali si è instaurata la collaborazione professionale.
ESEMPIO
Tizio, grafico freelance, dichiara di aver fatturato 6.000 euro con l’azienda Y.
L’azienda Y presenta una Certifica Unica differente.
Sussiste un’irregolarità, soggetta a più controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Secondo quanto appena scritto, è facile intuire che a fare i furbetti in questo caso, si è scoperti in tempi brevi e con un semplice controllo regime forfettario incrociato. Meglio evitare.
Determinazione forfettaria delle spese
Una delle principali caratteristiche del regime forfettario è il conteggio appunto “forfettario” dei costi. Non è, infatti, possibile inserire manualmente le voci di spesa, salvo i contributi previdenziali. La determinazione dei costi è forfettaria in base alla tipologia di attività svolta e del codice ateco scelto in fase di apertura della partita iva.
Questo significa che è impossibile alterare i dati della Dichiarazione dei Redditi, variando le spese o inserendone di inesistenti!
Quando si attivano i controlli regime forfettario?
Sono 4 i principali controlli regime forfettario ad opera dell’Agenzia delle Entrate nei confronti dei titolari di partita iva agevolata.
Dichiarazione dei Redditi in ritardo
L’Agenzia delle Entrate è solita richiamare i titolari di partita iva forfettario che non inviano la propria Dichiarazione dei Redditi entro il termine previsto dalla legge.
L’attività del Commercialista in questo caso è cruciale per evitare solleciti o sanzioni legati al ritardo nella presentazione della Dichiarazione dei Redditi.
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Mancato invio della Dichiarazione dei Redditi
Se nonostante il richiamo da parte del Fisco, il contribuente non procede all’invio della Dichiarazione dei Redditi, è molto probabile che l’Agenzia delle Entrate proceda con la richiesta di visione dello storico delle fatture emesse nel corso dell’anno d’imposta. Tal eoperazione è volta ad accertare l’assenza di irregolarità varie.
NOTA BENE: l’omessa presentazione della Dichiarazione dei Redditi può essere soggetta anche a sanzioni amministrative.
Presenza di irregolarità nella Dichiarazione dei Redditi
Si tratta di uno dei casi più frequenti e comuni, ossia la non corrispondenza tra gli importi dichiarati dal titolare della partita iva agevolata e le somme presenti nella Certificazione Unica presentata dall’azienda o dall’ente committente in generale.
In tal situazione, può essere richiesto lo storico delle fatture al fine di svolgere una valutazione più dettagliata e approfondita.
Requisiti di adesione al Regime Forfettario
In alcuni casi, i soggetti titolari di partita iva aderiscono al regime forfettario senza rispondere ai requisiti richiesti.
Al fine di evitare errori di questo tipo e conseguenti sanzioni, è sempre bene rivolgersi a un professionista qualificato.
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