Cosa sono i compensi sportivi per dilettanti? Come sono tassati? Quando occorre compilare la dichiarazione dei redditi? Quali le novità introdotte nel 2018? Scopriamolo insieme nella nostra guida.
Nel 2018 i compensi sportivi erogati da Attività Sportive Dilettantistiche ad atleti, istruttori etc. sono stati modificati dalla Legge di Bilancio. Vediamo nel dettaglio cos’è cambiato e come vengono tassate le prestazioni sportive.
Cos’è l’attività sportiva dilettantistica?
Cominciamo col dire che il legislatore non offre una definizione di “attività sportiva dilettantistica”, bensì solo di “attività sportiva professionistica“, ovvero quell’attività sportiva esercitata abitualmente a titolo oneroso che rientri nelle discipline regolamentate dal CONI o dalla Federazione di appartenenza.
Di conseguenza, un’attività è da considerare sportiva dilettantistica quando, per differenza, non rientri in quella professionistica.
La differenza è fondamentale in quanto per i compensi, rimborsi spese, indennità di trasferta, premi corrisposti a coloro che svolgono un’attività sportiva dilettantistica, nonché i compensi corrisposti per collaborazioni coordinate e continuative per attività amministrativo-gestionale a carattere non professionale è prevista una disciplina fiscale agevolata.
Quali sono le prestazioni sportive dilettantistiche?
Rientrano nella categorie dei compensi corrisposti per prestazioni sportive dilettantistiche le seguenti somme corrisposte:
- per l’esercizio diretto dell’attività sportiva dilettantistica ad atleti e sportivi dilettanti per la diretta partecipazione a manifestazioni sportive, o quelle relative all’attività di formazione, assistenza e preparazione svolte da istruttori o allenatori;
- corrisposte in relazione a rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di carattere amministrativo gestionale per remunerare quelle prestazioni legate a compiti di segreteria di natura non professionale, come la gestione delle iscrizioni, la redazione dei verbali, la compilazione del libro soci ecc..
Solamente al Coni spetta la possibilità di definire quali siano le prestazioni sportive dilettantistiche che rientrano nel regime agevolativo di cui alla lettera m) del primo comma dell’art. 67 del DPR n. 917/86.
Quali i compensi corrisposti agli sportivi?
Sono previste tre diverse forme di compenso per gli sportivi dilettanti ovvero:
- le indennità di trasferta forfetarie non soggetto ad IRPEF fino a € 46,48 giornaliere per la trasferta in Italia, fino a € 77,47 per le trasferte all’estero;
- i rimborsi analitici documentati delle spese sostenute per viaggi, vitto e alloggio esclusi da tassazione;
- i rimborsi misti inerenti sia alla trasferta che alle spese sostenute.
Come cambia il contratto?
Altra novità della Legge di Bilancio 2018 è l’istituzionalizzazione della figura del lavoratore sportivo, ovvero colui che svolge collaborazioni continuata e continuativa presso la società o l’associazione sportiva. Il lavoratore sportivo rientra nella disciplina dei “rapporti di collaborazione che si concretizzano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro”.
Quali obblighi per l’associazione sportiva?
Le collaborazioni sportive rese a fini istituzionali in favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche affiliate alle Federazioni Sportive Nazionali, alle Discipline Sportive Associate e agli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI sono ricondotte alla disciplina dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) e pertanto occorre:
- verificare che l’attività e la tipologia di prestazione sia riconosciuta nell’elenco del CONI tra quelle rientranti nella disciplina sportiva dilettantistica e che pertanto sia applicabile la disciplina sul compenso sportivo;
- effettuare la comunicazione preventiva al Centro per l’Impiego con modello UniLav;
- tenere il Libro Unico del Lavoro;
- predisporre il cedolino paga;
- compilazione Certificazione UNICA.
Da luglio 2018 scatta il divieto di pagamento in contanti dei compensi ma attraverso mezzi di pagamento tracciabili (per ulteriori info consulta il nostro articolo qui).
Come funziona la tassazione dei compensi sportivi?
Secondo la normativa fiscale i compensi corrisposti per prestazioni sportive dilettantische (c.d. “rimborso misto“) sono considerati redditi diversi che non concorrono a formare il reddito per un importo non superiore nel periodo d’imposta a complessivi € 10.000. Tale limite è stato aumentato dalla legge di bilancio 2018 in quanto il limite vigente fino al 2017 era di € 7.500. Pertanto tali compensi non sono soggetti a tassazione o indicazione nella dichiarazione dei redditi.
Per i compensi eccedenti i € 10.000 e fino a € 30.658,28 viene applicata una ritenuta del 23% a titolo d’imposta. Anche questi compensi non devono essere riportati in dichiarazione dei redditi.
Infine, per i compensi eccedenti i € 30.658,28 viene operata una ritenuta del 23% a titolo di acconto. Tali redditi dovranno essere successivamente assoggettati ad IRPEF in dichiarazione dei redditi, considerando, tuttavia, anche i compensi già tassati a ritenuta a titolo d’imposta.
Quali gli obblighi contributivi e previdenziali?
Le somme erogate agli sportivi dilettanti non devono essere assoggettate alla gestione separata dell’INPS e tanto meno essere assoggettate all’INAIL.
Sono escluse dall’esenzione quelle prestazioni svolte in ambito di un rapporto di lavoro subordinato o nell’esercizio di arti o professioni.
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Una risposta-
L’articolo è molto interessante, però non sono riuscito a trovare la norma vigente che consente l’esenzione IRPEF per l’indennità giornaliera di trasferta degli sportivi dilettanti fino a 46,48 euro, come avviene per i dipendenti.