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Vivi all'estero: ecco come si trasferisce la residenza all'estero?

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Come si trasferisce la residenza all’estero?

SOMMARIO

Trasferire la propria residenza allestero è un fenomeno comune ed in costante aumento. Ma a causa di coloro che “migrano” in un altro Stato soltanto per evadere le tasse, sono aumentati i controlli da parte del Fisco.

Se tale scelta può rappresentare un’opportunità, è necessario allo stesso tempo fare i conti con la burocrazia che spesso rallenta il flusso proprio a causa della presenza di situazioni di irregolarità. Vediamo quali sono gli adempimenti e gli elementi che deve prendere in considerazione per chi intende trasferire la residenza all’estero senza incorrere in problematiche future.

Come trasferire la residenza all’estero?

Il soggetto che vuole trasferire la residenza all’estero o che intende permanere in un altro stato per più di 12 mesi deve cancellarsi dall’anagrafe della popolazione residente presso il proprio Comune e presentare richiesta di iscrizione all’AIRE (ossia l’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) direttamente presso il Consolato italiano nello stato in cui ci si vuole trasferire, oppure presso il proprio Comune di residenza, prima del trasferimento.

Per un approfondimento sull’iscrizione all’AIRE leggere il post al seguente link: Iscrizione AIRE e residenza all’estero

Quando un contribuente è considerato non residente?

Un contribuente è considerato fiscalmente non residente quando per la maggior parte del periodo di imposta non è stato residente, né ha avuto il proprio domicilio in Italia. Da notare, che ai fini fiscali non è rilevante soltanto la residenza ma anche il domicilio, ovvero la sede in cui il soggetto svolge i propri affari ed interessi economici. Di conseguenza, quando un soggetto è considerato non residente, non sarà assoggettato alla tassazione in Italia ad eccezione dei redditi prodotti nel territorio nazionale.

Quali i controlli dell’Agenzia delle Entrate?

I controlli del fisco sono rivolti a far emergere le irregolarità, come quando un cittadino italiano risulta residente all’estero, regolarmente iscritto all’AIRE, ma in realtà è ragionevole presumere che viva in Italia. È il caso dei soggetti che trasferiscono la residenza nei paradisi fiscali per evitare il pagamento delle tasse e non presentano la dichiarazione dei redditi in Italia.

A tal proposito l’Agenzia delle Entrate ha disposto la creazione di “liste selettive” utilizzando “So.no.re”, un software che consente di segnalare quei soggetti con situazioni anomale tenendo conto di alcuni elementi, tra cui ad esempio:

  • residenza in uno stato a fiscalità privilegiata;
  • titolarità di partita IVA;
  • mancata adesione alla voluntary disclosure;
  • presenza del nucleo familiare in Italia;
  • intestazione di utenze come gas, luce, acqua, ancora attive;
  • disponibilità di veicoli.

Il controllo è effettuato con la collaborazione dei Comuni, tenuti a inviare all’Agenzia delle Entrate, entro 6 mesi dalla domanda, i nominativi dei soggetti che hanno richiesto l’iscrizione all’AIRE.

Come provare il trasferimento residenza all’estero?

Il cittadino potrebbe trovarsi a dover dimostrare l’effettivo trasferimento nello Stato estero a seguito dei controlli svolti dall’Agenzia delle Entrate; pertanto riteniamo opportuno indicare alcuni degli elementi che potrebbero provare che il soggetto agisce nel rispetto delle norme e non a fini evasivi, ad esempio:

  • quando dimora abituale del soggetto e della famiglia è stata trasferita nello Stato estero;
  • se il soggetto sta svolgendo la propria attività lavorativa nel Paese di trasferimento;
  • se si è iscritto nelle liste elettorali;
  • qualsiasi altro elemento che faccia supporre lo svolgimento di un rapporto continuativo e collegamenti nel nuovo Paese.

Per un approfondimento consultare il post al seguente link: RESIDENTI ALL’ESTERO: ecco come funziona l’AIRE…

Una risposta

  1. Essendo iscritto all’AIRE THAILANDIA devo rimanere per il periodo di 6 mesi e 1 gg sempre nello stesso paese oppure posso passare anche alcuni periodi in altri stati anche se di breve periodo.

    Ringraziandovi per la vostra collaborazione. Montaldo Giovanni

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