Bonus pubblicità: dopo molta stagnazione si tenta di stimolare gli investimenti nel settore attraverso il credito d’imposta. Ma l’agevolazione c’è solo sugli incrementi di spesa, e non è ancora chiaro se valga o meno per la promozione online.
Il Bonus Pubblicità è un’importante agevolazione fiscale introdotta dalla Manovra Correttiva 2017 con l’obiettivo di incentivare gli investimenti in pubblicità, sia per sostenerne la crescita, sia per favorire il settore editoriale.
Il Bonus pubblicità riconosce alle imprese e ai lavoratori autonomi un credito di imposta per le spese pubblicitarie incrementali sostenute ed è rivolto ad alcune specifiche categorie, in particolare alle imprese, ai lavoratori autonomi e ai professionisti e alle start up.
Pertanto gli investimenti sostenuti a partire dal 2018 in campagne pubblicitarie potranno beneficiare di tale agevolazione fiscale se in misura superiore a quanto realizzato negli anni precedenti.
Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Quali soggetti potranno usufruire del bonus pubblicità?
Il credito d’imposta potrà essere richiesto sia dalle imprese (ditte individuali e società) sia dai lavoratori autonomi (professionisti sia senza Albo che con Albo). Infatti, per i professionisti con Albo si ricorda che, a seguito delle liberalizzazioni degli anni scorsi, è ammessa con ogni mezzo la pubblicità informativa avente per oggetto:
- l’attività delle professioni regolamentate;
- le specializzazioni e i titoli posseduti attinenti alla professione;
- la struttura dello studio professionale;
- i compensi richiesti per le prestazioni.
Bonus pubblicità: le spese agevolabili
Il bonus si applica alle campagne pubblicitarie realizzate sia attraverso i tradizionali mezzi di informazione come la stampa (giornali, quotidiani e periodici) sia attraverso tv e radio.
Da precisare, tuttavia, che l’agevolazione si applica solo se gli investimenti pubblicitari sono aumentati rispetto all’anno precedente, e solo sulla parte incrementale, in riferimento allo stesso mezzo di informazione.
È comunque previsto un tetto di spesa massima, che viene stabilito annualmente con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri ed il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione.
In cosa consiste il Bonus e come viene erogato?
L’ammontare del credito riconosciuto in compensazione di altri debiti varia a seconda della tipologia di soggetto che sostiene la spesa, in particolare:
- se il soggetto passivo che sostiene gli investimenti è un lavoratore autonomo, il credito di imposta è riconosciuto nella misura del 75%;
- se si tratta di una micro impresa, di una piccola o media impresa o di start up innovativa, l’ammontare del credito d’imposta è aumentato fino al 90%.
Quali i requisiti per usufruire del bonus?
Come anticipato, elemento essenziale per poter fruire del credito di imposta è che gli investimenti sostenuti nel 2018 dovranno essere in misura superiore, almeno dell’1%, a quelli sostenuti nell’anno precedente e per la stessa categoria; a titolo esemplificativo se nel corso del 2017 sono state sostenute spese per pubblicità su quotidiani per € 5.000 il credito è riconosciuto soltanto se nel 2018 saranno affrontati investimenti in pubblicità su stampa per più di € 5.050 (+1%).
Quando entrerà in vigore il bonus pubblicità?
Affinché la norma sia operativa, occorre attendere un decreto attuativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che dovrebbe arrivare entro 120 giorni (entro fine ottobre), e che dovrà stabilire modalità e criteri di attuazione con particolare riguardo a tipologie di investimenti ammesse al beneficio, casi di esclusione, procedure di concessione e di utilizzo del beneficio, documentazione richiesta, controlli e modalità finalizzate ad assicurare il rispetto del limite di spesa.
Inoltre, il decreto attuativo dovrà chiarire se potranno rientrare nel bonus anche le spese sostenute per i canali pubblicitari online.
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Una risposta-
Secondo il mio (personale) parere dovrebbe essere moooooooooooooolto più spinto il web che la pubblicità su carta, se DAVVERO si vuole recuperare il GROSSO GAP cogli altri paesi… europei ed anche extraeuropei.
SIAMO ARRETRATISSIMI.
Il futuro (anzi già l’attualità – per chi ha intelligenza x capirlo e onestà x ammetterlo) è assolutamente tutto in direzione del web.