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Come funziona il Bonus Asilo Nido 2018

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Bonus asilo nido 2018: ancora in tempo per richiederlo

SOMMARIO

BONUS Asilo Nido 2018: tutto quello che c’è da sapere per ricevere il contributo INPS di € 1.000 erogato alle famiglie per pagare la retta dell’asilo nido sia pubblico sia privato.

Confermato anche per il 2018 il bonus asilo nido introdotto nel 2016, insieme ad altre agevolazioni, quali il “bonus bebè”, il “bonus mamma domani” e il “contributo baby sitting”.

Scopri di seguito tutti i dettagli sull’iter da seguire e i requisiti necessari per presentare la domanda per ottenere il Bonus Asilo Nido 2018 e capire come funzionano i bonus erogati dall’INPS ai neo genitori.

Cos’è il Bonus asilo nido 2018?

Il bonus asilo nido è un contributo, dell’importo massimo di € 1.000, erogato dall’INPS per il pagamento delle rette di asili nido pubblici e privati autorizzati e per forme di assistenza domiciliare su domanda del genitore.

L’agevolazione è rivolta alle famiglie con figli nati, adottati o in affido a partire dal 1° gennaio 2016 al fine di:

  • aiutare i genitori a pagare la retta per la frequenza del proprio figlio all’asilo nido, pubblico o privato;
  • sostenere i bambini, di età inferiore a 3 anni, affetti da patologie gravi, mediante l’introduzione di forme di assistenza presso la propria abitazione.

Quali i requisiti per richiedere il Bonus asilo nido 2018?

Possono richiedere il bonus nido 2018 i genitori di un minore nato o adottato da gennaio 2016, residente in Italia, con cittadinanza italiana o comunitaria. Il beneficio è valido anche per gli extracomunitari in possesso:

  • del permesso di soggiorno di lungo periodo o
  • di una delle carte di soggiorno per familiari extracomunitari e
  • per i cittadini stranieri con status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria.

Possono richiedere il Bonus asilo nido:

  • le famiglie con figli nati, adottati o in affido dal 1° gennaio 2016 in poi, senza limite di reddito ISEE, i quali risultano iscritti all’asilo;
  • i bambini malati cronici con necessità di cure presso il proprio domicilio;

Per richiedere il bonus è necessario essere in possesso della documentazione comprovante l’avvenuto pagamento della retta per l’asilo nido o della documentazione medica attestante la patologia che non consente la frequentazione all’asilo del minore.

Come viene erogato il Bonus asili nido?

L’agevolazione per gli asili nido è stanziata in 11 rate mensili da € 90,91 per ogni retta pagata e documentata, a prescindere dal reddito ISEE della famiglia interessata a beneficiarne.

Per quanto riguarda le forme di assistenza presso la propria abitazione, invece, il bonus è riconosciuto in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche. La somma di € 1.000, in questo caso, è erogata in un’unica soluzione direttamente al genitore richiedente.

A seconda delle modalità di pagamento prescelte dal richiedente nella domanda, l’importo può essere corrisposto mediante bonifico domiciliato, accredito su conto corrente bancario o postale, libretto postale o carta prepagata con IBAN.

Come fare domanda per il Bonus asilo nido 2018

La circolare INPS 29 gennaio 2018, n. 14 fornisce le istruzioni operative relative alla presentazione delle domande per usufruire delle agevolazioni. Il termine per la presentazione delle domande del bonus asilo nido scade il 31 dicembre 2018; tuttavia, se la dotazione finanziaria di 250 milioni di euro dovesse esaurirsi prima di tale scadenza, non sarà più possibile accedere al bonus.

La domanda può essere presentata online attraverso l’apposito servizio del sito www.inps.it.

In alternativa, si può fare la domanda tramite:

  • Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
  • enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

Come si perde il Bonus asilo nido 2018?

I casi cui il beneficio economico viene perso dal beneficiario sono i seguenti:

  • perdita della cittadinanza;
  • decesso del genitore richiedente;
  • perdita della responsabilità genitoriale;
  • affidamento del minore a terzi.

In presenza di una delle circostanze predette, l’INPS interrompe l’erogazione dell’assegno a partire dal mese successivo.

Come funziona il Bonus Mamma?

Accanto a tale misura a sostegno del reddito, è utile ricordare che vi sono anche altre agevolazioni per le famiglie con figli, quali il bonus mamma domani, il bonus babysitter ed il bonus bebè.

Dal 4 maggio 2017 è possibile presentare la domanda per il Premio alla nascita – 800 euro attraverso il servizio online dedicato. Si tratta di un premio di € 800 per la nascita o l’adozione di un minore corrisposto dall’INPS alla futura madre al compimento del settimo mese di gravidanza (inizio dell’ottavo mese di gravidanza) o alla nascita, adozione o affido.

Cos’è il Bonus Bebè?

L’assegno di natalità (cosiddetto “Bonus Bebè”) è un assegno mensile destinato alle famiglie per ogni figlio nato, adottato o in strong>affido pre-adottivo tra il 1° ennaio 2018 e il 31 dicembre 2018 con un ISEE non superiore a € 25.000. L’assegno è annuale e viene corrisposto ogni mese fino al compimento del primo anno di età o del primo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito di adozione o affidamento pre-adottivo.

La misura dell’assegno dipende dall’ISEE minorenni del minore per il quale si richiede l’assegno e quindi:

  • per un ISEE minorenni inferiore ai € 7.000 la misura è pari ad € 1.920;
  • per un ISEE minorenni compreso tra € 7.000 e € 25.000 annui la misura è di € 960.

Come funziona il Contributo baby sitting alternativo al congedo parentale?

Il contributo baby sitting o asili nido è rivolto alle lavoratrici dipendenti pubbliche o private, nonché alle lavoratrici iscritte alla Gestione Separata negli 11 mesi successivi alla conclusione del periodo di congedo obbligatorio di maternità che non hanno fruito ancora di tutto il periodo di congedo parentale.

Possono inoltre accedere al beneficio le lavoratrici autonome o imprenditrici che abbiano concluso il teorico periodo di fruizione dell’indennità di maternità e per le quali non sia decorso un anno dalla nascita o dall’ingresso in famiglia (nei casi di adozione e affidamento) del minore e che abbiano ancora almeno un mese di congedo parentale a cui poter rinunciare.

Le lavoratrici madri possono accedere al beneficio anche per più figli, presentando una domanda per ogni figlio e purché ricorrano, per ciascuno di essi, i requisiti sopra richiamati.

Il contributo è erogato alle lavoratrici dipendenti per un periodo massimo di 6 mesi, divisibile solo per frazioni mensili intere, in alternativa e con rinuncia alla fruizione del congedo parentale da parte delle lavoratrici stesse.

Per le lavoratrici autonome e per le imprenditrici, invece, il contributo è erogato per un periodo massimo di 3 mesi.

L’importo del contributo massimo erogabile è pari a € 600 mensili.

È possibile presentare la domanda attraverso attraverso il servizio INPS online dedicato.

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