I trucchi per ingannare i contribuenti sono sempre più sofisticati e questo ha spinto l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) a pubblicare una guida per allertare sulle truffe in agguato ed elargire preziosi consigli.
In cosa consiste la truffa?
La truffa in generale consiste nel trarre in inganno il contribuente inducendolo a pagare somme non dovute o a iscriversi ad un servizio all’apparenza gratuito ma in realtà molto costoso spacciandosi per un ente come la Camera di Commercio, l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi o un altro soggetto.
In che modo viene richiesto di effettuare il pagamento?
L’AGCM segnala le principali modalità con cui vengono organizzate queste truffe ai danni del contribuente:
- bollettini di pagamento precompilati simili a quelli usati dalla Camera di Commercio;
- moduli precompilati con i dati dell’impresa con la richiesta di verificare l’esattezza di quelli inseriti e di integrare quelli mancanti.
In questi giorni inoltre l’Agenzia delle Entrate ha diramato un comunicato stampa per allertare il contribuente di una truffa in suo nome, sono state segnalate infatti delle email apparentemente inviate dall’Agenzia con cui viene chiesto di estinguere un debito relativo al quarto trimestre 2016 e viene allegato un modulo da compilare.
QUALCHE ESEMPIO PRATICO DI TRUFFA
Nonostante siano molti gli espedienti utilizzati per raggirare i contribuenti, l’AGCM segnala alcune situazioni in cui è più alto il rischio di essere truffati, ecco i casi più frequenti:
- costituzione di una nuova impresa: si verifica quando l’impresa neo costituita riceve un bollettino in cui si richiede di effettuare un pagamento facendo credere al malcapitato che trattasi di diritti per l’iscrizione al Registro delle Imprese;
- registrazione di marchi e brevetti: si verifica a seguito di una richiesta di registrazione di un marchio o per il rilascio del brevetto. Normalmente si ricevono dei bollettini o dei moduli simili a quelli utilizzati per la richiesta all’ente per il pagamento delle tasse di registrazione che in realtà celano l’abbonamento a servizi o il furto dei dati;
- partecipazione a fiere ed eventi: il truffatore si spaccia per l’organizzatore e richiede il versamento di somme o la sottoscrizione di un servizio che sembra essere necessario per la partecipazione all’evento ma che in realtà non è collegato;
- inserzioni e annunci: è tipico il caso in cui un soggetto si spaccia ad esempio per il gestore del servizio di annunci e richiede all’inserzionista delle somme per rinnovare il servizio o per assolvere ad altri adempimenti.
Quali sono gli elementi da verificare?
L’AGCM segnala che esistono degli accorgimenti per scoprire effettivamente che si tratta di una truffa, ecco cosa dice la guida:
- il mittente non si identifica chiaramente, ma utilizza delle modalità di comunicazione simili a quelle dell’ente per cui si spaccia;
- non è specificato in cosa consiste il servizio a cui ci si abbona e spesso si lascia intendere che si tratti di un adempimento dovuto;
- sono presenti errori grammaticali, dovuti a un’errata traduzione;
- sono riportate le clausole contrattuali ma spesso risultano incomprensibili.
Cosa comportarsi in questi casi?
Se sorge il dubbio che la richiesta di pagamento o la sottoscrizione che si riceve possa essere una truffa, è necessario contattare ad esempio il presunto mittente (C.C.I.A.A., Ufficio Marchi e Brevetti) oppure fare una ricerca su internet.
Ecco alcuni consigli riportati nella guida dall’AGCM:
- prima di pagare è fondamentale leggere attentamente le informazioni presenti sul bollettino o sul modello e nel caso di dubbi contattare direttamente il beneficiario perché è difficile riuscire ad ottenere indietro i soldi una volta effettuato il pagamento, inoltre in alcuni casi si ricevono pressanti richieste di pagamento sotto la minaccia di ricorrere alle autorità;
- prestare attenzione ai moduli precompilati in cui si richiede di verificare e inserire i propri dati;
- non firmare alcun modulo se si è in dubbio, la firma apposta rappresenta l’adesione e l’accettazione del contratto;
- chiedere assistenza alle associazioni di categoria per supporto e assistenza legale;
- procurarsi gli elementi di prova in caso di azione legale, ad esempio il provvedimento dell’AGCM sulle pratiche commerciali scorrette.
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