Oggi vi presentiamo VE.RA (VErifica Rapporti Finanziari). Si tratta del nuovo algoritmo antievasione che supporterà l’Agenzia delle Entrate nell’individuare i contribuenti inadempienti. VE.RA, attraverso l’intelligenza artificiale, redigerà delle liste di soggetti considerati a rischio evasione sulla base delle informazioni ricavate dall’archivio dei rapporti finanziari. Sulla base delle liste redatte sarà poi l’Agenzia delle Entrate a procedere con le verifiche e le azioni di controllo.
VE.RA è uno dei mezzi atti a rafforzare le strategie antievasione previste nei piani del Governo. Si tratta infatti di una soluzione che si integrerà molto bene con il recente obbligo del POS. L’algoritmo antievasione, infatti, incrocerà i pagamenti con le informazioni derivanti dalla certificazione fiscale delle operazioni realizzate.
Come funziona l’algoritmo antievasione?
Nella Gazzetta Ufficiale del 1° luglio 2022 n. 152 è stato pubblicato il decreto 28 giugno 2022 del Ministero dell’Economia delle Finanze riguardante l’algoritmo antievasione. La suddetta disposizione prevede che per le attività di analisi del rischio fiscale, l’Agenzia delle Entrate, anche previa pseudonomizzazione dei dati personali, può avvalersi anche di altre banche dati al fine di individuare criteri di rischio utili a far emergere posizioni ad alto rischio, e quindi da sottoporre a controllo. Per raggiungere lo scopo, può usare tecnologie, elaborazioni e interconnessioni con le altre banche dati di cui dispone, e tutto, nel rispetto delle regole a tema privacy.
All’interno del decreto attuativo è chiarito e spiegato come saranno trattati i dati personali comuni contenuti nelle banche dati. Nello specifico, verranno considerati quelli legati all’identità anagrafica e alla capacità economica. Si tratta quindi dei dati delle dichiarazioni fiscali, il patrimonio immobiliare e mobiliare, i dati finanziari e contabili, quelli di pagamenti e versamenti e compensazioni.
L’intero dataset di analisi sarà poi conservato fino al secondo anno successivo a quello in cui matura la decadenza della potestà impostiva o fino alla definizione di eventuali giudizi.
Qual è il compito dell’algoritmo antievasione VE.RA
Nella pratica, l’algoritmo antievasione connetterà tutti i dati presenti sul web e nelle banche dati digitali, andando a creare un identikit del contribuente sulla base dei dati contenuti nelle dichiarazioni dei redditi, nel conto corrente, nelle app di acquisto e pagamento, nelle movimentazioni e transazioni elettroniche, nei registri immobiliare, ecc.
L’attenzione di VE.RA sarà concentrata sui comportamenti fraudolenti più lesivi, legati quindi a frodi, abuso del diritto, fruizione indebita dei sostegni erogati durante la pandemia, false compensazioni. Ma ci saranno verifiche anche nei soggetti che presentano debiti nei confronti dell’AdE a seguito di bolli non pagati, multe, evasione delle tasse.
Il contribuente, lato suo, potrà rettificare i dati personali non corretti.
Algoritmo antievasione e privacy
Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza adotteranno misure di garanzia adeguate ad escludere il trattamento dei dati contenuti nei dataset per scopi diversi dall’esercizio del diritto di accesso. Le misure di sicurezza saranno di tipo tecnico e organizzativo, volte a garantire la riservatezza e l’integrità, oltre alla disponibilità dei dati e la sicurezza dei sistemi.
Il processo di ricerca di comportamenti evasori attuato dall’algoritmo antievasione garantisce l’anonimato. Nella prima fase, infatti, i dati saranno coperti da un codice che fungerà da pseudonimo. L’accesso al nominativo reale sarà predisposto e consentito solo in caso di segnalazione all’Agenzia delle Entrate.
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