Il bilancio d’esercizio è uno strumento fondamentale per valutare la salute economica e finanziaria di un’azienda. Spesso, però, viene percepito come un documento tecnico riservato solo a commercialisti e consulenti. In realtà, anche un imprenditore senza competenze contabili approfondite dovrebbe essere in grado di comprenderne i dati principali.
In questo articolo vediamo in modo chiaro e accessibile cos’è, da quali sezioni è composto, chi è obbligato a redigerlo e soprattutto come leggere il bilancio d’esercizio, anche se non si è esperti.
Cos’è il bilancio d’esercizio
Il bilancio d’esercizio è un documento che rappresenta la situazione patrimoniale, economica e finanziaria di un’impresa alla fine di ogni anno. Il suo scopo è offrire una fotografia realistica dell’azienda, utile per valutare risultati, rischi e prospettive future.
È composto da tre documenti principali:
- Stato patrimoniale
- Conto economico
- Nota integrativa
La redazione del bilancio è disciplinata dagli articoli 2423 e seguenti del Codice Civile e deve rispettare i principi della chiarezza, veridicità e correttezza.
Chi deve redigere il bilancio
Il bilancio d’esercizio è obbligatorio per:
- Società di capitali (S.r.l., S.p.A., S.a.p.a.)
- Cooperative
- Consorzi che operano come Confidi
- Società estere con sede in Italia
- Gruppi europei di interesse economico
- Aziende speciali ed enti locali
- Contratti di rete con soggettività giuridica
Le società di persone e le ditte individuali non hanno l’obbligo di redigere e depositare il bilancio, ma possono comunque farlo per avere un quadro completo dell’andamento aziendale.
Il bilancio va approvato entro 120 giorni dalla chiusura dell’anno, salvo proroghe a 180 giorni, e depositato entro i 30 giorni successivi presso il Registro delle Imprese.
Come leggere il bilancio d’esercizio
Leggere un bilancio non significa solo controllare se c’è utile o perdita. Significa capire se l’impresa è solida, se genera liquidità, se è troppo indebitata o se sta crescendo in modo sostenibile.
Anche senza essere un esperto, un imprenditore può usare il bilancio per:
- prendere decisioni più consapevoli
- valutare l’efficacia della gestione
- individuare segnali di crisi
- confrontarsi meglio con banche, soci, fornitori
Vediamo ora nel dettaglio come leggere il bilancio d’esercizio e quali parti lo compongono.
Le tre sezioni del bilancio
1. Stato patrimoniale
Lo stato patrimoniale mostra quello che l’azienda possiede (attività) e quello che deve (passività), al termine dell’esercizio. È suddiviso in due sezioni:
- Attivo: beni, crediti, disponibilità liquide
- Passivo e patrimonio netto: debiti e risorse proprie
Uno stato patrimoniale equilibrato mostra un buon rapporto tra mezzi propri e mezzi di terzi. Se il patrimonio netto è molto basso rispetto ai debiti, l’impresa è più fragile.
2. Conto economico
Il conto economico riassume i ricavi e i costi sostenuti durante l’anno. Serve a determinare l’utile (se i ricavi superano i costi) o la perdita (se i costi superano i ricavi).
Vengono indicati:
- ricavi da vendite e prestazioni
- costi operativi (acquisti, personale, servizi)
- proventi e oneri finanziari
- imposte e tasse
Questo prospetto permette di capire se l’attività è profittevole, e dove si concentrano le principali spese.
3. Nota integrativa
La nota integrativa accompagna e spiega i numeri degli altri prospetti. Contiene:
- i criteri contabili adottati
- le variazioni rispetto all’anno precedente
- dettagli su poste rilevanti
- altre informazioni utili per una lettura trasparente
È importante leggerla per capire il “dietro le quinte” dei numeri e interpretare correttamente i dati.
Come leggere il bilancio d’esercizio: cosa osservare
Chi legge un bilancio per la prima volta dovrebbe concentrarsi su alcuni indicatori chiave. Ecco i principali:
Patrimonio netto
Rappresenta le risorse proprie dell’impresa. Deve essere positivo e in crescita nel tempo. Se è negativo, significa che l’azienda ha perso più di quanto possiede: segnale d’allarme.
Utile o perdita d’esercizio
Un utile costante indica una gestione efficace. Una perdita può essere normale in una fase iniziale o di investimento, ma se si ripete nel tempo è sintomo di criticità.
Leverage
È il rapporto tra debiti totali e patrimonio netto. Indica quanto l’azienda si finanzia con il capitale di terzi. Un valore troppo elevato segnala rischio di sovraindebitamento.
Current ratio
È il rapporto tra attività correnti (es. cassa, crediti) e passività correnti (debiti a breve). Se superiore a 1,5, l’impresa ha una buona liquidità e può affrontare le scadenze.
Margini operativi
La differenza tra ricavi e costi operativi rappresenta il margine di guadagno. È utile per capire se l’azienda è in grado di produrre utili con la sola attività caratteristica.
Variazioni rispetto all’anno precedente
Confrontare i dati con l’anno precedente aiuta a cogliere l’evoluzione dell’azienda: crescono i ricavi? Calano i debiti? Aumentano le scorte?
Saper leggere il bilancio d’esercizio è un’abilità che ogni imprenditore dovrebbe sviluppare, anche se con il supporto di un professionista. Non serve conoscere ogni dettaglio tecnico, ma è importante capire le logiche di base e saper porre le giuste domande.
Un bilancio non è solo un obbligo di legge: è uno strumento per guidare l’impresa con maggiore consapevolezza.