I fringe benefit sono compensi non monetari che un’azienda può offrire ai propri dipendenti come parte del pacchetto retributivo. Si tratta di benefici in natura, ovvero beni o servizi forniti ai lavoratori oltre alla retribuzione, con l’obiettivo di incentivare la produttività e migliorare il benessere aziendale.
Tra i più comuni troviamo:
- Auto aziendali ad uso promiscuo
- Buoni pasto
- Assicurazioni sanitarie
- Alloggi aziendali
- Abbonamenti a palestre e servizi di welfare aziendale
- Formazione e corsi di aggiornamento professionale
Chi può beneficiarne?
I fringe benefit sono generalmente destinati ai lavoratori dipendenti, inclusi quadri, dirigenti e collaboratori con contratti subordinati. Tuttavia, le aziende hanno ampia discrezionalità nel concederli, basandosi su criteri aziendali, contrattuali o di performance.
Possono quindi esserci differenze tra dipendenti a tempo determinato e indeterminato, tra lavoratori part-time e full-time, oppure tra differenti livelli gerarchici in azienda.
Fringe Benefit 2025: novità della Legge di Bilancio
La Legge di Bilancio 2025 ha confermato e introdotto alcune importanti modifiche relative ai fringe benefit, specialmente riguardo alla tassazione e alle soglie di esenzione fiscale.
Nuove soglie di esenzione fiscale
- Fino a 2.000€ per i dipendenti con figli a carico
- Fino a 1.000€ per gli altri lavoratori
- Fino a 5.000€ per i lavoratori che trasferiscono la propria residenza in un comune distante oltre 100 km dalla precedente abitazione e vengono assunti a tempo indeterminato nel 2025
L’importo che eccede queste soglie sarà considerato reddito imponibile e quindi tassato come parte della retribuzione del dipendente.
Auto aziendali
Dal 2025, la tassazione per l’uso promiscuo delle auto aziendali sarà calcolata in base al costo chilometrico ACI, applicando le seguenti percentuali:
- 10% per auto elettriche
- 20% per auto ibride plug-in
- 50% per auto benzina, diesel o GPL
La percentuale sarà applicata al valore del costo chilometrico, determinando il valore del fringe benefit ai fini fiscali.
Come si calcolano i Fringe Benefit in busta paga?
Il calcolo del valore dei fringe benefit dipende dal tipo di benefit concesso e dalle normative fiscali applicabili. Alcuni esempi:
- Auto aziendale
si calcola in base alla percorrenza annua standard di 15.000 km con il coefficiente ACI - Buoni pasto
esenti da imposte fino a 8€ al giorno per i buoni elettronici e 5,29€ per i cartacei - Alloggio aziendale
il valore è determinato dal canone di locazione - Assicurazione sanitaria
esente fino a un massimo stabilito dalla normativa
NOTA BENE: se il valore totale dei fringe benefit supera la soglia di esenzione fiscale, l’eccedenza sarà soggetta a tassazione e contribuirà alla determinazione dell’imponibile previdenziale.
Come ottimizzare la gestione dei fringe benefit?
Per le SRL, i fringe benefit rappresentano uno strumento di welfare aziendale che consente di ottimizzare il costo del lavoro e migliorare la soddisfazione dei dipendenti.
Ecco alcuni consigli per gestirli in modo efficiente:
- Valutare quali fringe benefit sono più vantaggiosi per l’azienda e i dipendenti
- Registrare il valore dei benefit correttamente per evitare problemi fiscali
- Utilizzare piattaforme di gestione del welfare aziendale per un monitoraggio efficace
- Mantenere una comunicazione chiara con i dipendenti sulle politiche aziendali in merito ai benefit
RIASSUMENDO
I fringe benefit per le SRL nel 2025 continuano a essere uno strumento strategico per incentivare il personale e ottimizzare la fiscalità aziendale. Tuttavia, è essenziale restare aggiornati sulle soglie di esenzione e sulle modalità di tassazione per gestirli correttamente.
Se gestiti nel modo giusto, i fringe benefit possono rappresentare un vantaggio competitivo sia per l’azienda che per i lavoratori, migliorando il clima aziendale e la produttività complessiva.
Ottimo servizio. Complimenti
ottime edizioni