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Esterometro e Intrastat: differenze e obblighi per le operazioni con l’estero

SOMMARIO

Quando si parla di operazioni commerciali con l’estero, due termini spesso emergono: Esterometro e Intrastat. Sebbene entrambi abbiano a che fare con le transazioni internazionali, sono strumenti distinti con obblighi diversi. In questo articolo, chiariremo cosa sono, chi è obbligato a usarli e come si applicano.

Che cos’è l’Esterometro?

L’Esterometro, fino a poco tempo fa, era lo strumento con cui i soggetti IVA comunicavano all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle operazioni commerciali effettuate con soggetti non residenti in Italia. Questa comunicazione riguardava sia le vendite sia gli acquisti e si applicava a tutte le operazioni con soggetti residenti in Paesi esteri, sia UE sia extra-UE.

Tuttavia, dal 1° luglio 2022, l’Esterometro è stato sostituito dalla Comunicazione delle Operazioni Transfrontaliere. Questa novità semplifica il processo di comunicazione, poiché non è più richiesto un documento separato. Ora, tutte le operazioni con l’estero vengono comunicate direttamente attraverso la fatturazione elettronica.

Come funziona la comunicazione delle operazioni transfrontaliere?

A partire dalla sostituzione dell’Esterometro, la comunicazione delle operazioni con l’estero avviene direttamente nelle fatture elettroniche. Questo significa che quando si emette una fattura per una vendita a un cliente estero o si registra un acquisto da un fornitore estero, è necessario inserire alcuni codici specifici.

  • Per le vendite all’estero
    quando si emette una fattura elettronica verso un soggetto estero, è necessario compilare i campi seguenti:
    • Codice destinatario: si inserisce “XXXXXXX” (sette volte X)
    • ID Paese: la sigla del Paese di residenza del destinatario (ad esempio, “FR” per la Francia)
    • CAP: inserire “00000” (cinque zeri)
  • Per gli acquisti dall’estero
    anche quando si registrano acquisti esteri, bisogna inserire alcuni codici nella fattura. In particolare:
    • TD17: per integrazioni o autofatture relative a servizi acquistati dall’estero
    • TD18: per integrazioni relative ad acquisti di beni intra-UE
    • TD19: per integrazioni o autofatture relative ad acquisti di beni extra-UE

Questi codici, necessari per la corretta comunicazione delle operazioni transfrontaliere, devono essere inclusi nelle fatture emesse o registrate, garantendo così la trasparenza e la conformità alle normative fiscali italiane.

Chi deve fare la comunicazione delle operazioni transfrontaliere?

Dal 1° gennaio 2024, tutti i titolari di Partita IVA, indipendentemente dal regime fiscale, sono obbligati a emettere fatture elettroniche. Questo obbligo riguarda sia le operazioni interne sia quelle estere.

NOTA BENE: l’unica eccezione è rappresentata dai professionisti del settore sanitario, come medici e psicologi, che continueranno a utilizzare il Sistema Tessera Sanitaria per la comunicazione delle loro fatture.

IMPORTANTE: tutti coloro che svolgono operazioni commerciali con l’estero devono adeguarsi a queste nuove modalità di comunicazione, utilizzando i codici sopra indicati nelle rispettive fatture elettroniche.

Che cos’è il modello Intrastat?

L’Intrastat, a differenza dell’Esterometro, si applica solo alle operazioni effettuate con Paesi membri dell’Unione Europea. Si tratta di una comunicazione che fornisce informazioni dettagliate all’Agenzia delle Dogane sulle vendite e sugli acquisti intracomunitari.

Il modello Intrastat viene utilizzato per dichiarare:

  • Vendite di servizi verso clienti residenti in Paesi dell’UE
  • Vendite di beni verso clienti UE (solo per soggetti in regime ordinario)
  • Acquisti di beni e servizi da fornitori residenti in altri Paesi UE, al superamento di determinate soglie di importo

Quando è Obbligatorio l’Intrastat?

L’obbligo di presentare il modello Intrastat varia a seconda del tipo di operazione e dell’importo totale delle transazioni effettuate durante l’anno.

  • Vendite di servizi
    l’Intrastat è obbligatorio per tutte le vendite di servizi a soggetti residenti nell’UE, indipendentemente dall’importo totale e dal regime fiscale
  • Vendite di beni
    obbligatorio per i soggetti in regime ordinario, indipendentemente dall’importo
  • Acquisti di beni
    obbligatorio per i soggetti in regime ordinario che superano una soglia di 350.000€ annui di acquisti da fornitori UE
  • Acquisti di servizi
    obbligatorio per i soggetti in regime ordinario che superano una soglia di 100.000€ annui di acquisti di servizi da fornitori UE

Frequenza dell’Intrastat

La frequenza con cui deve essere presentato il modello Intrastat dipende dall’ammontare delle operazioni effettuate. Se il valore complessivo delle vendite o degli acquisti nell’arco di un anno non supera i 50.000€, il modello Intrastat deve essere presentato con cadenza trimestrale. Se invece il valore delle operazioni supera questa soglia, la comunicazione diventa mensile.

Differenze tra Esterometro e Intrastat

Pur avendo entrambi a che fare con le operazioni internazionali, Esterometro (oggi Comunicazione delle Operazioni Transfrontaliere) e Intrastat hanno ambiti di applicazione diversi:

  • l’Esterometro riguarda tutte le operazioni con soggetti esteri, sia UE sia extra-UE, ed è ormai parte della fatturazione elettronica
  • l’Intrastat riguarda esclusivamente le operazioni intracomunitarie (cioè tra Paesi UE) e richiede l’invio di un modello specifico all’Agenzia delle Dogane

Operazioni escluse dall’Intrastat

Non tutte le operazioni con Paesi UE sono soggette all’obbligo di Intrastat. Tra le principali esclusioni ci sono:

  • la compravendita di immobili
  • il trasporto di persone
  • il noleggio di mezzi di trasporto a breve termine
  • servizi di ristorazione e catering
  • operazioni extraterritoriali verso soggetti non UE

L’iscrizione al VIES

Per poter effettuare operazioni intracomunitarie, tutte le attività devono essere iscritte al VIES (Vat Information Exchange System), un sistema di scambio di informazioni IVA all’interno dell’Unione Europea. Questo passaggio è fondamentale per essere considerati soggetti autorizzati a svolgere operazioni con altri Paesi UE.

Gestire le operazioni con l’estero richiede attenzione e conoscenza delle normative vigenti. Con la sostituzione dell’Esterometro con la Comunicazione delle Operazioni Transfrontaliere, il processo è diventato più semplice e integrato con la fatturazione elettronica. D’altra parte, l’obbligo di presentare il modello Intrastat per le operazioni intracomunitarie rimane in vigore, con regole e soglie ben definite.