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Bonus 100 Euro di Natale 2024: i dettagli ufficiali

SOMMARIO

Il Bonus 100 euro, rivolto ai lavoratori dipendenti con figli e redditi bassi, sarà disponibile per Natale 2024. Questa misura, annunciata dal viceministro Leo durante il convegno TELEFISCO del Sole 24 Ore, ha attirato molta attenzione, essendo una forma di sostegno economico per le famiglie in un periodo di spese elevate. Di seguito, vediamo i dettagli su come funzionerà e quali sono i criteri di accesso.

Che Cos’è il bonus 100 Euro di Natale?

Il Bonus 100 euro è un contributo economico una tantum, pensato per aiutare le famiglie a basso reddito durante il periodo delle festività. Si tratta di una misura diretta a lavoratori dipendenti che rientrano in specifiche soglie di reddito e che hanno figli a carico. L’obiettivo del Governo è sostenere le famiglie più vulnerabili in un momento di maggiori necessità economiche.

Questa misura si inserisce nel quadro di un più ampio intervento volto a riformare il sistema fiscale italiano, il cui iter legislativo è ancora in corso. Tuttavia, il Governo ha deciso di anticipare il beneficio del bonus di Natale per sfruttare le risorse fiscali recuperate nel 2023 e 2024, garantendo così un sostegno immediato alle famiglie.

Requisiti per accedere al Bonus 100 Euro

Il bonus è destinato ai lavoratori dipendenti che rispettano le seguenti condizioni:

  • reddito complessivo non superiore a 28.000 euro annui: il bonus è pensato per le fasce di reddito medio-basse, cercando di fornire un supporto economico tangibile in un contesto di elevata inflazione e difficoltà economiche
  • figli a carico: il bonus è rivolto ai lavoratori che hanno almeno un figlio a carico. Nel caso di famiglie monoparentali, è sufficiente che un solo genitore sia presente e che il figlio sia a suo carico
  • esenzione fiscale: il bonus sarà erogato senza alcuna imposizione fiscale, il che significa che i lavoratori riceveranno l’intero importo netto di 100 euro. Questo è stato confermato dal viceministro Leo, che ha sottolineato l’importanza di evitare ulteriori oneri fiscali per i beneficiari.

Come funzionerà il Bonus 100 Euro?

Dal punto di vista normativo, il bonus sarà inserito all’interno di un emendamento al Decreto Legge Omnibus, la cui conversione è prevista entro l’8 ottobre 2024. Una volta approvato, il bonus verrà erogato insieme alla tredicesima mensilità di dicembre 2024, fornendo un’iniezione di liquidità alle famiglie in un periodo particolarmente gravoso.

L’importo complessivo stanziato per questo intervento è di 100 milioni di euro, cifra sufficiente a coprire un’ampia platea di lavoratori dipendenti, garantendo così un sostegno diffuso e immediato.

Perché il Bonus è stato anticipato?

In origine, era previsto un bonus analogo, denominato “Bonus Befana”, che sarebbe stato erogato nel mese di gennaio 2025. Tuttavia, grazie all’andamento positivo delle entrate fiscali e al recupero di risorse dall’evasione, il Governo ha deciso di anticipare l’erogazione del bonus a dicembre, trasformandolo in un “Bonus di Natale”.

Il rinvio del decreto legislativo riguardante la riforma fiscale e l’IRPEF ha spinto l’esecutivo a ricorrere a misure più immediate. Il “Bonus Befana”, che prevedeva lo stesso importo di 100 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico e reddito non superiore a 28.000 euro, è stato temporaneamente messo in stand-by, in attesa di una soluzione legislativa definitiva. In questo contesto, il Bonus 100 euro di Natale rappresenta una forma di anticipazione, utilizzando le stesse risorse che sarebbero state allocate per il Bonus Befana.

Come verranno finanziati i 100 Milioni?

Le risorse necessarie per finanziare il Bonus 100 euro di Natale derivano dall’extragettito recuperato attraverso le recenti attività di contrasto all’evasione fiscale. Durante il convegno TELEFISCO, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha spiegato che negli ultimi tre anni l’Agenzia ha recuperato un totale di 10 miliardi di euro grazie alle attività di compliance, ovvero l’invio di lettere ai contribuenti invitati a regolarizzare la propria posizione fiscale.

Solo nel 2023, questo tipo di attività ha prodotto un gettito aggiuntivo di circa 4 miliardi di euro, di cui 3 miliardi già incassati nel 2024. Questo trend positivo ha consentito al Governo di avere margini di manovra finanziaria sufficienti per introdurre nuove misure di sostegno senza gravare sul debito pubblico.

Come ottenere il Bonus Natale 2024

L’erogazione del Bonus Natale 2024 avviene direttamente attraverso il datore di lavoro, che agisce come sostituto d’imposta. Il processo è abbastanza semplice, ma richiede l’attenzione dei lavoratori per rispettare alcune formalità:

  • Richiesta scritta
    Il lavoratore deve presentare una richiesta scritta al proprio datore di lavoro, dichiarando di avere diritto al bonus e fornendo i dati necessari per la verifica. Questi includono i codici fiscali del coniuge e dei figli a carico, se presenti
  • Erogazione automatica con la tredicesima
    Una volta che la richiesta è stata accolta, il bonus verrà erogato direttamente con la tredicesima di dicembre. Il datore di lavoro è responsabile di aggiungere i 100 euro netti all’importo della tredicesima, senza applicare ritenute fiscali.
  • Compensazione in caso di errore
    Se, a seguito di controlli, viene rilevato che il lavoratore non aveva diritto al bonus, il datore di lavoro può recuperare l’importo non dovuto e compensarlo con eventuali crediti d’imposta. Questo avviene senza penalizzazioni per il datore di lavoro, che è semplicemente tenuto a regolarizzare la situazione.

In caso di errore nella percezione del bonus o di errato calcolo dei requisiti, il lavoratore sarà tenuto a restituire l’indennità indebitamente percepita attraverso la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo.

Le prospettive fiscali per il 2025

Il bonus di Natale da 100 euro è solo una delle prime misure che il Governo intende introdurre nell’ambito di una più ampia riforma fiscale. Tra le principali novità previste per il 2025, vi è la possibilità di unificare i primi due scaglioni dell’IRPEF, riducendo ulteriormente la pressione fiscale per i redditi più bassi.

Questa unificazione degli scaglioni, se confermata, consentirebbe una maggiore progressività del sistema fiscale, premiando ulteriormente le fasce di reddito medio-basse. Tuttavia, il viceministro Leo ha chiarito che questa riforma dipenderà dall’andamento delle entrate fiscali nei prossimi mesi. Se il gettito dovesse continuare a mantenersi positivo, come avvenuto nel 2023 e 2024, ci saranno spazi per ulteriori interventi di riduzione fiscale.

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