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Codice CIN per gli affitti brevi: come funziona

SOMMARIO

Introduzione al codice CIN per le locazioni brevi

È attiva la fase sperimentale per la richiesta del Codice Identificativo Nazionale (CIN) per le locazioni brevi e turistiche. Questa iniziativa, promossa dal Ministero del Turismo, mira a regolamentare il settore e garantire trasparenza e sicurezza per i consumatori e i locatori. Vediamo insieme cosa è e come funziona il codice CIN.

Attivazione del CIN nelle regioni pilota

Dal 27 giugno 2024, il Ministero del Turismo ha reso possibile richiedere il CIN tramite la piattaforma BDSR (Banca Dati delle Strutture Ricettive e degli Immobili destinati a Locazione Breve) in quattro regioni: Calabria, Abruzzo, Veneto e Puglia. La fase sperimentale è progettata per sviluppare il modello di interoperabilità tra la banca dati nazionale e le banche dati regionali, facilitando la mappatura e il monitoraggio del panorama ricettivo.

Fase sperimentale e obblighi

Durante la fase di avvio sperimentale, non sono previste sanzioni per chi non si adegua immediatamente agli obblighi correlati al codice CIN. Questo periodo consente ai cittadini di adattarsi con un ampio margine di anticipo. Gli obblighi e le sanzioni, previsti dall’art. 13-ter del decreto-legge n. 145/2023, diventeranno applicabili solo a partire dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, attesa non oltre il 1° settembre 2024.

Decreto del 6 Giugno: disposizioni applicative

Il Decreto del 6 giugno 2024, emanato dal Ministero del Turismo, stabilisce le modalità di interoperabilità tra la banca dati nazionale e le banche dati regionali e delle province autonome. Questi parametri omogenei e processi standardizzati a livello nazionale sono fondamentali per la tutela del consumatore, della concorrenza e della trasparenza del mercato.

Richiesta del codice CIN tramite la piattaforma BDSR

Dal 3 giugno 2024, la piattaforma BDSR consente un processo semplificato per richiedere il codice CIN. I titolari delle strutture e i locatori di immobili possono accedere alla piattaforma tramite identità digitale, visualizzare le strutture collegate al proprio codice fiscale, integrare i dati mancanti e ottenere il CIN. Il codice è necessario per la pubblicazione degli annunci e l’esposizione all’esterno delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve o turistica.

Obiettivi del codice CIN

L’introduzione del CIN ha diversi obiettivi. Tra questi i più importanti sono:

  • garantire la tutela della concorrenza e della trasparenza del mercato
  • coordinare i dati informativi, statistici e informatici dell’amministrazione a livello nazionale
  • contrastare forme irregolari di ospitalità

    Chiunque eserciti attività di locazione per finalità turistiche o di locazioni brevi è soggetto all’obbligo di segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) presso lo sportello unico per le attività produttive del comune in cui opera.

Procedura per l’ottenimento del CIN

Per ottenere il codice CIN, il locatore o il titolare della struttura deve presentare un’istanza telematica corredata da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Questa dichiarazione deve attestare i dati catastali dell’unità immobiliare o della struttura, la presenza di dispositivi di sicurezza come rilevatori di gas combustibili e monossido di carbonio, e gli estintori portatili a norma di legge. Inoltre, quando l’attività è svolta in forma imprenditoriale, deve attestare i requisiti di sicurezza degli impianti prescritti dalla normativa vigente.

Obblighi e sanzioni

I titolari delle strutture devono esporre il CIN all’esterno dello stabile e indicarlo in ogni annuncio pubblicato. La mancata esposizione del CIN o la sua assenza negli annunci comporta sanzioni pecuniarie variabili da 500 a 5.000 euro. In caso di attività svolte in forma imprenditoriale, la mancata presentazione della SCIA può essere punita con sanzioni da 2.000 a 10.000 euro. Le autorità locali, tramite gli organi di polizia, sono responsabili del controllo, verifica e applicazione delle sanzioni amministrative.

Per contrastare l’evasione fiscale nel settore delle locazioni brevi, l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza effettueranno specifiche analisi del rischio. Le informazioni contenute nella banca dati nazionale saranno rese disponibili all’amministrazione finanziaria per le finalità istituzionali, garantendo un controllo efficace e mirato.

L’introduzione del Codice Identificativo Nazionale per le locazioni brevi e turistiche rappresenta un passo significativo verso una maggiore regolamentazione e trasparenza nel settore. La fase sperimentale attualmente attiva in alcune regioni è solo l’inizio di un processo che si estenderà progressivamente a tutto il territorio nazionale. I locatori e i titolari delle strutture ricettive sono invitati a familiarizzare con le nuove disposizioni e ad adeguarsi tempestivamente per evitare sanzioni future e contribuire a un mercato più trasparente e competitivo.

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