Nel 2024, si apre un nuovo capitolo nell’universo fiscale dei professionisti e dei titolari di partita IVA: la dichiarazione dei redditi precompilata. Questa novità potrebbe facilitare la vita per un gran numero di contribuenti, liberandoli dall’onere di gestire una serie di registri contabili. Indubbiamente, l’introduzione di questa possibilità segna l’avvio di una nuova era fiscale. Si tratta di un momento cruciale in cui il trattamento fiscale dei lavoratori autonomi in Italia si avvicina sempre più a quello dei dipendenti. È importante notare che i professionisti non sono obbligati ad aderire alla dichiarazione dei redditi precompilata. Hanno sempre la possibilità di optare per il modello ordinario dei Redditi Persone Fisiche. A questo punto, diventa essenziale valutare attentamente quale sia la scelta più opportuna.
Che cosa è la dichiarazione dei redditi precompilata
La dichiarazione dei redditi è un obbligo per tutti i contribuenti, compresi i titolari di partita IVA che svolgono attività imprenditoriali, professionali o artistiche, e devono presentarla all’Agenzia delle Entrate. Questo documento deve riportare tutte le entrate e le uscite relative all’anno precedente rispetto a quello di presentazione (ad esempio, per il 2024, si riportano i dati del 2023). L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei contribuenti modelli specifici per la dichiarazione dei redditi, come il Modello precompilato 730 per i lavoratori dipendenti e pensionati, e il Modello Redditi PF per i professionisti autonomi. E quest’anno, per la prima volta, è possibile compilare tutto in modalità telematica, sfruttando la versione precompilata. Così come avviene per i lavoratori dipendenti e pensionati, anche i titolari di partita IVA hanno la possibilità di modificare o convalidare i dati presenti nella dichiarazione dei redditi. Questo documento già contiene una serie di informazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate, tra cui quelle presenti nella CU inviata dai sostituti d’imposta. Grazie a questo, il Fisco dispone in anticipo delle deduzioni, delle detrazioni e di altri dati provenienti dall’Anagrafe Tributaria.
Come modificare e correggere la dichiarazione dei redditi precompilata
La dichiarazione dei redditi precompilata, pur offrendo un valido supporto, non assicura una precisione assoluta. È possibile che alcuni dati fondamentali per una compilazione accurata non siano inclusi. Entro il 30 aprile 2024, i contribuenti riceveranno il documento precompilato, che potranno modificare nel caso in cui contenga informazioni errate o incomplete. NOTA BENE: apportare modifiche alla dichiarazione precompilata esclude il contribuente dall’esonero dai controlli riservato a coloro che accettano il documento così com’è.
Dichiarazione dei redditi precompilata e regime forfettario
Anche coloro che hanno aderito al regime forfettario sono tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Questo regime, soggetto a specifici requisiti, offre vantaggi fiscali significativi per i titolari di partita IVA. In passato, la soglia massima di ricavi per rientrare nel regime forfettario era di 65.000 euro. Attualmente, grazie alle disposizioni del governo, questa soglia è stata elevata a 85.000 euro. Inoltre, coloro che rientrano in questo regime non devono sostenere spese che superino i 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, dipendente o collaborazioni. Grazie a questa modalità fiscale agevolata, i lavoratori autonomi possono beneficiare di una tassazione agevolata del 15%, ottenendo così un notevole vantaggio.
Compilazione della dichiarazione dei redditi precompilata nel Regime Forfettario
Secondo il Comunicato Stampa del Consiglio dei Ministri n. 55 del 23 ottobre 2023, a partire dal 2024 l’Agenzia delle Entrate renderà disponibile la dichiarazione precompilata anche per i contribuenti titolari di redditi diversi da quelli da lavoro dipendente e pensionistico. Tale dichiarazione sarà accessibile dal 30 aprile di ogni anno. In aggiunta alla dichiarazione precompilata, il decreto legislativo prevede l’invio mensile dei dati da parte degli intermediari finanziari. Ciò potrebbe consentire un intero anno per la trasmissione del modello della dichiarazione dei redditi. I titolari di partita IVA potranno quindi accedere al portale dell’Agenzia delle Entrate per consultare e, se necessario, modificare la propria dichiarazione precompilata prima dell’invio. Il decreto legislativo sulle semplificazioni degli adempimenti tributari ha stabilito che, a partire dai redditi relativi al 2024, non sarà più obbligatorio consegnare la Certificazione Unica ai titolari di partita IVA in regime forfettario o dei minimi. Tuttavia, questa disposizione non si applica ai titolari di partita IVA in regime ordinario. Inoltre, il decreto legislativo include anche l’estensione del concordato preventivo biennale ai contribuenti forfettari, rappresentando un’ulteriore novità nell’ambito delle politiche fiscali.
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