Il 4 maggio scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge n. 48 anche conosciuto come Decreto Lavoro 2023. Esso interviene su più e diverse materie e aspetti del mondo del lavoro, interessando imprese, lavoratori, famiglie, disoccupati e pensionati. Vediamo insieme i punti salienti del nuovo decreto entrato in vigore il 5 maggio.
Decreto Lavoro 2023 e taglio delle tasse
Una delle principali novità di quest’anno riguarda il nuovo taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con redditi medio bassi. Nella pratica, i contributi dovuti dai lavoratori saranno inferiori del 6% per coloro i quali hanno un reddito inferiore ai 35.000 euro lordi e del 7% per chi ha un reddito inferiore ai 25.000 euro lordi.
Questa misura sarà attiva dal 1° luglio e fino al 31 dicembre 2023.
In questo modo i lavoratori coinvolti nella suddetta misura avranno una busta paga più alta, fino a 100 euro in più.
Assegno di Inclusione, la novità del decreto lavoro 2023
A partire dal 1° gennaio 2024 il Reddito di Cittadinanza sarà sostituito dall’Assegno di Inclusione. Si tratta di una misura valida solo per i “non occupabili” che rispettano specifici requisiti e la cui famiglia presenta una persona disabile, un minore, un ultra sessantenne o un titolare di invalidità incivile. Inoltre, l’ISEE non può superare i 9.360 euro all’anno e il reddito essere inferiore ai 6.000 euro l’anno, il valore del patrimonio immobiliare non essere superiore a 30.000 euro (esclusa la prima casa se ha un valore entro i 150.000 euro).
L’importo dell’ADI (Assegno di Inclusione) previsto dal Decreto Lavoro 2023 è di minimo 480 euro al mese a cui può essere integrata la quota di affitto pari a 280 euro extra mensili, fino a un massimo di 3.360 euro all’anno.
Attenzione perchè l’ADI può essere erogato per massimo 18 mesi. Può essere poi rinnovato, previa sospensione di un mese, per altri 12 mesi.
Nuovo strumento per l’attivazione del lavoro e nuova piattaforma per cercare lavoro
A partire dal 2024 sarà attivo un nuovo strumento di lavoro dedicato ai soggetti occupabili (persone tra i 18 e i 59 anni in condizione di lavorare) che si trovano in uno stato di povertà assoluta. Questi avranno diritto a un’indennità di partecipazione pari a 350 euro e saranno invitati ad avviare un percorso di ricerca attiva del lavoro presso un Centro per l’Impiego.
Per tutti i cittadini è prevista poi l’attivazione di un nuovo Sistema Informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, tramite cui Regioni e Centri per l’Impiego dialogheranno, condividendo i dati di chi cerca lavoro e delle offerte presenti.
Decreto Lavoro 2023 e nuovi incentivi per le assunzioni
La misura prevede inoltre diversi incentivi per chi assume, specie a favore di soggetti disabili. Ma sono previste anche altre forme di incentivo, come per esempio:
- Bonus Assunzioni Giovani NEET under 30
si tratta di un contributo per le assunzioni di persone under 30 che saranno assunte dal 1° giugno al 31 dicembre 2023. Nel concreto, alle aziende che avvieranno la procedura di assunzione sarà riconosciuto un incentivo valido 12 mesi pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali
- Esonero totale dei contributi (escluso INAIL) ai datori di lavoro che assumono soggetti beneficiari dell’ADI
- Esonero contributivo ai datori di lavoro che assumono giovani fino a 35 anni e disoccupati nelle Regioni del Mezzogiorno e nelle isole
Fringe benefit nel Decreto Lavoro 2023
Si conferma l’incremento della soglia dei fringe benefit a 3.000 euro per il 2023, esclusivamente per: i lavoratori dipendenti con figli a carico, incluse le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.
Il valore soglia dei fringe benefit, quindi, ad oggi di circa 258 euro, è innalzato fino a 3.000 euro per i soli lavoratori dipendenti con uno o più figli.
Contratti a termine
Il Decreto Lavoro 2023 varia le causali che possono essere utilizzate per i contratti di durata compresa tra i 112 e i 24 mesi. Nello specifico, le nuove causali sono:
- casi previsti dai contratti collettivi
- esigenze di natura tecnica, produttiva o organizzativa individuate dalle parti
- sostituzione di altri lavoratori
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