Per le famiglie con figli, i costi annuali relativi all’istruzione pesano sul budget. In fase di dichiarazione dei redditi è possibile beneficiare della detrazione spese scolastiche, nel rispetto di specifiche condizioni. In generale, c’è una distinzione tra le spese di frequenza delle scuole dell’infanzia, delle scuole primarie e secondarie (codice tributo 12) e le spese di frequenza di università, scuole di perfezionamento e/o specializzazione. Vediamo nello specifico cosa occorre sapere.
Detrazione spese scolastiche infanzia, primaria e secondaria
È prevista una detrazione pari al 19% delle spese scolastiche sostenute sia per scuole pubbliche sia per scuole paritarie private. L’importo massimo detraibile è pari a 800 euro per ciascun alunno. Questo significa che il rimborso IRPEF massimo è pari a 152 euro.
Nello specifico, le detrazioni accettate sono legate alle spese per la frequenza scolastica per un limite di spesa pari a 800 euro. E alle erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici, senza limite d’importo. Questo significa che la tassa d’iscrizione, la tassa di frequenza e le spese per la mensa scolastica, per esempio, possono essere portate in detrazione. Lo stesso vale per le gite scolastiche, l’assicurazione, i corsi di lingua, teatro e simili. È possibile detrarre come spese scolastiche, le spese sostenute per il servizio di trasporto, anche se è stato reso tramite il servizio del Comune, oppure di soggetti terzi rispetto alla scuola ed anche se non è stato deliberato dagli organi di istituto.
Sono escluse dall’agevolazione fiscale, gli acquisti di materiali per la cancelleria e i testi scolastici per la scuola secondaria di primo e secondo grado.
Le spese sostenute per i servizi scolastici integrativi, come l’assistenza al pasto, il pre e post scuola, sono detraibili, in quanto anche se forniti in orario extra curriculare, sono considerati servizi strettamente legati alla frequenza scolastica.
ATTENZIONE: i pagamenti devono essere eseguiti con metodi tracciabili.
I documenti per la detrazione spese scolastiche
Le spese sostenute, al fine di beneficiare della detrazione fiscale, devono essere documentate. A tal proposito sono richiesti:
– la ricevuta del bollettino postale o del bonifico bancario
– l’attestazione della scuola o del comune che ha ricevuto il pagamento, così da certificare l’ammontare totale della spesa sostenuta nel corso dell’anno e i dati dell’alunno o studente.
NOTA BENE: la detrazione per la spesa sostenuta dalla mensa scolastica spetta al genitore a cui è intestato il documento comprovante la spesa.
Detrazione spese universitarie
Dall’IRPEF è possibile detrarre il 19% delle spese universitarie. Nello specifico, sono detraibili le spese sostenute per la frequenza di corsi di istruzione universitaria perso università statali e non statali, corsi di perfezionamento e/o specializzazione universitaria, corsi tenuti presso università o istituti pubblici o privati, italiani o stranieri.
Le spese scolastiche universitarie detraibili sono quelle legate all’immatricolazione e all’iscrizione (compresa quella fuori corso), e le soprattasse per esami di profitto e di laurea.
I limiti di detraibilità per le spese universitarie, secondo il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 febbraio 2023, variano in base all’area geografica nella quale ha sede l’università e all’area disciplinare cui appartiene il corso d’istruzione
AREA DISCIPLINARE | NORD | CENTRO | SUD E ISOLE |
Medica | 3.900 euro | 3.100 euro | 2.900 euro |
Sanitaria | 3.900 euro | 2.900 euro | 2.700 euro |
Scientifico-Tecnologica | 3.700 euro | 2.900 euro | 2.600 euro |
Umanistico-sociale | 3.200 euro | 2.800 euro | 2.500 euro |
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