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FUORIUSCITA FORFETTARIO 2023

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Facciamo chiarezza sulla permanenza e la fuoriuscita dal forfettario 2023

SOMMARIO

Dopo le modifiche dell’ultima Legge di Bilancio, sono cambiate le regole che determinano la permanenza o la fuoriuscita forfettario 2023. Prima di entrare nei dettagli, ricorda che con le nuove regole si potrebbe lasciare il regime agevolato anche nell’anno in corso, senza attendere quello successivo. 

Le novità del Regime Forfettario 2023

La nuova Legge di Bilancio ha introdotto due importanti novità legate al regime forfettario.

1-  Il limite dei ricavi previsti per rimanere all’interno del regime agevolato è aumentato, passando da 65.000 euro a 85.000 euro

2- È stata introdotta la clausola di esclusione, che consente di permanere nel forfettario per tutto l’anno in corso se i ricavi superano gli 85.000 euro, ma senza eccedere i 100.000 euro.
In caso, infatti, di fatturato superiore ai 100.000 euro, il passaggio da forfettario a ordinario sarebbe immediato, anche se, per esempio, a luglio dell’anno in corso. 

NOTA BENE: se una partita iva ha superato nel corso del 2022 il “vecchio” limite dei 65.000 euro, ha diritto a rimanere nel regime forfettario anche nel 2023. Questo perché i nuovi limiti sono stati introdotti mediante la Legge di Bilancio 2023 e si applicano al fatturato 2022. 

IMPORTANTE: si precisa che per il regime forfettario vale il principio di cassa. Il principio di cassa considera esclusivamente i ricavi effettivamente incassati e i costi sostenuti nel corso dell’anno di riferimento. Questo significa che gli importi da considerare sono quelli effettivamente incassati dal 1 gennaio al 31 dicembre rispetto alle fatture emesse. Se per esempio si emettono fatture per 90.000 euro, ma entro il 31-12 ne vengono incassati solo 79.000 euro, si rientra ancora nel regime forfettario.

Le cause di fuoriuscita forfettario 2023

Come ormai noto a tutti, la causa principale di fuoriuscita forfettario 2023 riguarda il superamento dei limiti di fatturato. L’uscita è rimandata all’anno successivo se i ricavi superano gli 85.000 euro, ma non i 100.000 euro, è invece immediata se si superano i 100.000 euro di fatturato.

Le altre cause di fuoriuscita forfettario 2023 permangono:

a- decisione del titolare di passare al regime semplificato o ordinario

b- si verifica una causa di esclusione (cambio residenza in un altro Stato per esempio)

c- possesso di una quota in SRL con specifiche caratteristiche

Cosa cambia con la fuoriuscita forfettario 2023?

L’uscita dal regime agevolato comporta il passaggio al regime ordinario e a tutti gli obblighi e adempimenti  esso legati. In primis, si perde l’agevolazione dell’imposta sostitutiva al 5% o 15%. Il reddito, quindi, sarà assoggettato alla tassazione ordinaria IRPEF. 

Il titolare della partita iva, inoltre, dovrà iniziare a tenere la contabilità, ordinaria o semplificata. E ogni fattura non sarà più esente IVA, ma dovrà riportare l’imposta sul valore aggiunto. A tal proposito, cambierà anche la detraibilità dell’IVA stessa. Chi esce dal regime forfettario è tenuto a rettificare la detrazione dell’IVA sui beni e i servizi non ancora ceduti o utilizzati. Oltre a valutare i beni ammortizzabili per i quali non sono passati 4 anni dall’entrata in funzione. 

Fuoriuscita Forfettario 2023 e fatturazione

Chi supera il limite degli 85.000 euro, ma con un fatturato inferiore ai 100.000 euro, abbiamo detto che continuerà a beneficiare del regime agevolato fino all’anno successivo. Questo significa che potrà continuare ad emettere le fatture senza IVA come ha sempre fatto.

La questione è diversa e si complica per chi supera i 100.000 euro e  si vede costretto a uscire immediatamente dal Regime Forfettario dal momento in cui il fatturato supera il suddetto limite. In questo caso, infatti, il titolare di partita iva è costretto a emettere fatture comprensive dell’IVA sin da subito. 

E cosa fare se non ci si accorge di aver superato il limite?

Può capitare che non ci si accorga di aver superato il limite e continuare, almeno per alcune fatture, a emettere documenti fiscali esenti IVA. In questo caso occorre correre ai ripari regolarizzando le fatture già emesse con delle note di credito.

Nello specifico, dovrai emettere una nota di credito per stornare il compenso del 22% di IVA, eliminando la dicitura delata al regime agevolato. Ed emettere poi una nota di debito per l’IVA non addebitata in precedenza.

Riassumendo, ecco le informazioni da tenere a mente

Fatturato incassato nel 2022Conseguenze fiscali
Ricavi compresi tra 0 e 85.000 euroIl titolare di partita iva rimane nel regime forfettario
Ricavi superiori a 85.000 euroIl titolare di partita iva esce dal regime forfettario nel 2023

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