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Consigli utili per il controllo dei flussi di cassa

SOMMARIO

Quando si fa impresa, che si tratti di un’impresa o di un libero professionista, occorre monitorare con attenzione i flussi di cassa, anche conosciuti come cash flow. Si tratta dei flussi monetari in entrata e in uscita in uno specifico lasso temporale o per un progetto specifico. Di fatto, il cash flow è uno degli indicatori più importanti al fine di valutare la stabilità di un’azienda. La liquidità dell’azienda è data dai flussi di cassa in entrata meno i flussi di cassa in uscita. Quando il risultato è positivo (cash flow positivo) l’azienda ha disponibilità finanziaria e può sostenere spese di vario genere. Quando il risultato è negativo (cash flow negativo) l’azienda riscontra delle difficoltà nel sostenere le spese. 

In estrema sintesi, il cash flow di un’attività imprenditoriale, sia essa grande e strutturata o piccola, è un indicatore dello stato di salute dell’attività. 

Come è possibile monitorare e migliorare il cash flow? Ecco 4 consigli utili per te e la tua attività.

1. I Flussi di Cassa vanno gestiti 

Esistono due principali tipologie di flussi di cassa: quelli positivi (entrate superiori alle uscite e ai costi da sostenere), e quelli negativi (le spese sono maggiori dei guadagni). Attenzione a non confondere il cash flow con il profitto. 

Il profitto è rappresentato da tutto ciò che resta dopo aver detratto dal fatturato tutte le spese. In pratica: profitto=guadagno-spesa

I flussi di cassa registrano tutte le entrate e le uscite, i conti attivi, i conti passivi, le tasse, le commissioni bancarie, insomma, tutte le spese che vengono sostenute nell’arco dell’attività in un determinato periodo.

Una buona gestione dei flussi consente di comprendere i movimenti del denaro all’interno e all’esterno dell’impresa. Ma soprattutto permette di capire come le entrate e le uscite impattano sulla gestione finanziaria aziendale e su progetti e investimenti futuri.

La redazione dei flussi di cassa non è obbligatoria, ma è un grande aiuto per l’azienda, ecco perché i flussi di cassa vanno gestiti.

2. I flussi di cassa: analisi e gestione

La gestione del cash flow deve essere accurata, altrimenti si corrono concreti rischi per l’attività. Una gestione assente, trascurata o mal fatta dei flussi di cassa genera errori che sarebbe meglio evitare.

Non si possono semplicemente stimare per esempio i dati sulle vendite. Occorre essere precisi e riportare con precisione le vendite effettive del passato e del presente. Sulla base di questi dati, se corretti e fedeli alla realtà, si potranno poi fare dei ragionamenti per le stime delle vendite future. Non bisogna poi dimenticare la distinzione tra costi variabili e costi fissi: vanno gestiti attentamente e controllati periodicamente.

L’obiettivo non deve essere esclusivamente il taglio dei costi, ma piuttosto la crescita dei ricavi. E come? Monitorando il numero di acquisti e il numero dei clienti. Analizzando questi dati, infatti, si possono attuare strategie volte ad aumentare il volume degli affari, incrementando la liquidità aziendale. 

3. Allinea il cash flow

Al fine di avere un flusso di cassa regolare e positivo è importante allineare il più possibile le entrate e le uscite. Questo, per esempio, significa che i termini di pagamento dei clienti dovrebbero essere il più possibile allineati con quelli dei fornitori (30 giorni per entrambi per esempio). 

4. Stimare i flussi di cassa e fare previsioni

Il cash flow è bene verificarlo su base mensile o trimestrale, ma le previsioni andrebbero stimate su base annua. In questo modo, infatti, è possibile avere un quadro ipotetico di quelle che saranno le entrate e le uscite e fare delle previsioni e studiare delle strategie per migliorare i guadagni. 

Inoltre, fare previsioni aiuta a comprendere se ci saranno nel corso dell’anno dei periodi (si spera di no o comunque brevi), in cui l’attività subirà un deficit di liquidità. Avendo coscienza di questi dati, è possibile per esempio studiare una strategia per l’ottimizzazione dei costi. 

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