Il Commercialista Online

da forfettario a srl

Condividi:

Come e quando passare da forfettario a SRL

SOMMARIO

Chi supera il limite dei 65.000 euro previsto come soglia per aderire al Regime Forfettario deve aprire una SRL? Può sembrare banale, ma la risposta migliore in questo caso è “Dipende!”. Occorre infatti valutare più e diversi aspetti, meglio se con un commercialista. Da Forfettario a SRL infatti le cose cambiano e non poco!

Trasformare la propria attività in una SRL significa gestire una società con adempimenti e regole da seguire, che se non rispettate comportano perdite e danni. Procediamo per piccoli step. 

Da Forfettario a SRL: le differenze

Il regime forfettario è un regime fiscale per le partite iva individuali. Non è possibile infatti costituire una società con il forfettario.
Questo primo punto esclude dal forfettario tutti quei progetti che prevedono due o più soggetti a capo. Per aderire al regime forfettario, inoltre, occorre rispettare una serie di requisiti di accesso e mantenimento, non sempre così scontati. 

Abbiamo scritto un eBook che parla solo di Regime Forfettario, lo puoi scaricare gratuitamente qui: eBook Forfettario.

Una SRL è una società di capitali che prevede una persona giuridica che non coincide con la persona fisica. Si tratta di un soggetto distinto e indipendente. Se si opera con la società, è la società che guadagna, ha debiti e paga le tasse.

SRL e gestione dei soldi

Quando si è una partita iva individuale, non importa se in regime forfettario o in regime ordinario, le somme di denaro derivanti da consulenze, vendite, servizi, sono subito disponibili e utilizzabili dal titolare della partita iva. E questo può impiegarli e spenderli come meglio crede. 

Quando, invece, si tratta di un sociatà SRL, ciò che viene incassato e depositato sul conto della società, non può essere prelevato e speso a piacimento. I soldi realizzati con il business della SRL non possono essere prelevati da uno o più soci a piacimento.

Di fatto, la società di cui si è soci è paragonabile a un datore di lavoro. Il socio percepisce uno stipendio tutti i mesi, oltre a eventuali rimborsi spese (molte volte esentasse).

In aggiunta al compenso amministratore e ai rimborsi, esistono altre modalità per prelevare denaro da un SRL, ma ogni singola operazione necessita di una precisa pianificazione. Ecco perchè è fondamentale appoggiarsi a un commercialista.

Socio amministratore e guadagni

Può capitare di essere socio di capitali senza lavorare e senza amministrare la società. In questo caso, si ha diritto a percepire gli utili della SRL. Attenzione però! Solo dopo l’approvazione del bilancio e il rilascio del benestare alla distribuzione degli utili da parte di tutti i soci. 

NOTA BENE: se si è soci e amministratori, le entrate di denaro sono ovviamente due. Una relativa al compenso amministratore e una successiva in caso di distribuzione degli utili. 

Da Forfettario a SRL: gli adempimenti del socio

Abbiamo detto che se in regime forfettario, il soggetto con partita iva può gestire in autonomia entrate, uscite e adempimenti fiscali, con una SRL è diverso.
Prima di tutto occorre distinguere tra socio lavoratore e socio non lavoratore (di capitale). 

I soci di capitale non sono altro che investitori ai quali interessano solo gli utili della SRL. Questi soggetti non hanno alcun onere nel corso dell’anno. 

I soci lavoratori, invece, sono tenuti a pagare i contributi previdenziali alla gestione commercianti e artigiani INPS. Si tratta di circa 3.900 euro annui divisi in rate trimestrali di pari importo. 

ATTENZIONE: i contributi INPS devono essere versati dal socio e non dalla società. 

Quante tasse paga una SRL?

Oltre ai contributi INPS obbligatori per tutti i soci della SRL (o della SRLs), ci sono delle imposte a carico della società. 

Le principali sono l’IRES e l’IRAP, con un’aliquota rispettiva del 24% e del 3,9%. 

Al netto di tutte le imposte, si ottiene l’utile, che può essere distribuito tra i soci oppure reinvestito nella società. In caso di distribuzione, gli utili saranno ulteriormente tassati del 26%. Questo perché per i soci si tratta di un reddito da capitale.

2 risposte

  1. Salve, vorrei sapere cortesemente se un professionista può aprire partita IVA in regime FORFETTARIO essendo anche socio NON lavoratore di una SRL con più di 20 dipendenti per cui i pagamenti degli stipendi dei dipendenti superano 20k annuali? È SUFFICIENTE che non abbia controllo diretto e il codice ATECO non sia affine a quello della Srl? Grazie mille dottore

    1. Salve Giorgio,
      un socio di una srl non può avere anche partita iva in regime forfettario quando:
      * ha un controllo diretto o indiretto di società a responsabilità limitata o di associazioni in partecipazione
      * la srl svolge la stessa di attività indirettamente o direttamente di quella svolta con la partita iva
      Per ulteriori info acquisti una ns consulenza.
      Cordialità

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *