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partita IVA agevolata giovani

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Partita IVA agevolata per giovani e non solo: requisiti e vantaggi del regime forfettario

SOMMARIO

Ho meno di 35 anni, che agevolazioni ci sono? Esiste la partita IVA agevolata per giovani?

Vediamo come funziona la partita IVA agevolata, i requisiti, i vantaggi e come funziona il regime forfettario start-up.

Esiste la partita IVA agevolata per giovani e non solo?

Si e si chiama regime forfettario! Ecco come avviare la propria attività senza il solito bagno di sangue. La partita IVA agevolata giovani e non solo esiste ed è meglio nota come regime forfettario, accessibile però a tutti coloro che hanno i requisiti e non solo ai giovani.

Trattasi di una delle domande più ricorrenti nelle nostre consulenze Skype. Sono tantissimi i giovani italiani che, a differenza di come alcuni pensano, decidono di mettersi in gioco e quindi di aprire partita IVA. Come dicevamo in apertura, la partita IVA agevolata giovani esiste, si chiama regime forfettario o partita IVA forfettaria ed è accessibile a tutti coloro che possiedono i requisiti previsti dalla legge. Nel prosieguo di questo articolo analizziamo come funziona la partita IVA in regime forfettario, quali sono i requisiti previsti e tutte le agevolazioni previste.

Vediamo nel dettaglio la partita I V A agevolata giovani e non solo come funziona, i requisiti per potervi accedere, le esclusioni e i vantaggi.

Regime forfettario: un po’ di storia

Il regime forfettario non è una novità del 2018, ma è stato introdotto a partire dal 2015. Nel 2016 è stato rivisitato con le caratteristiche vantaggiose, invariate fino al 2018, che lo rendono il regime fiscale più appropriato alle nuove attività, utilizzabile solo dalle persone fisiche (ditte individuali, lavoratori autonomi e freelance). Trattasi dell’unica partita IVA agevolata esistente ed unica alternativa possibile al regime fiscale ordinario.

Il regime forfettario, anche detto regime minimi 2016, ha sostituito il regime dei minimi 2015, regime ancora utilizzano da coloro che non hanno ancora compiuto il 35mo anno di età. Alla naturale scadenza del regime dei minimi potranno decidere se passare al regime forfettario.

LEGGE DI BILANCIO 2019

Il regime forfettario ha subito ulteriori e sostanziali modifiche con la legge di bilancio 2019 che ha innalzato la soglia di ricavi a 65.000 euro, eliminato le differenze tra i differenti codici ateco, nonchè il tetto per i beni strumentali e per le spese di lavoro dipendente. Inoltre ha introdotto nuove barriere
all’ingresso come ad esempio per i soci di SRL.

LEGGE DI BILANCIO 2020

Ancora, la legge di Bilancio 2020 ha introdotto due nuovi limiti che se superati impediscono di usufruire del regime forfettario:
⏭️i redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati percepiti nell’anno precedente devono essere inferiori a 30.000 euro
⏭️le spese per lavoro accessorio, per lavoratori dipendenti e collaboratori, anche assunti secondo modalità riconducibile a un progetto, comprese le somme erogate sotto forma di utili
da partecipazione agli associati, non possono superare i 20.000 euro lordi.

LEGGE DI BILANCIO 2023

Infine, la Legge di Bilancio 2023 è intervenuta, modificando la soglia di accesso al forfettario e le regole per la fuoriuscita del regime agevolato al superamento della soglia di fatturato.

Dal 2023 possono adottare il regime forfettario tutti i titolari di partita IVA che nell’anno precedente non hanno superato il limite massimo di 85.000 euro di ricavi. Possono, inoltre, aderire al regime forfetario i contribuenti che iniziano una nuova attività di impresa, arte o professione e che presumono di conseguire ricavi o compensi non superiori a 85.000 euro.

La legge di bilancio 2023 ha introdotto un’importante novità in merito ovvero:
« Il regime forfetario cessa di avere applicazione dall’anno stesso in cui i ricavi o i compensi percepiti sono superiori a 100.000 euro. In tale ultimo caso è dovuta l’imposta sul valore aggiunto a partire dalle operazioni effettuate che comportano il superamento del predetto limite »

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Partita IVA forfettario: quali sono i requisiti?

Come anticipato, per aprire partita IVA agevolata con il regime forfettario non conta l’età del contribuente. Infatti questo regime può essere adottato sia dai giovani che dai pensionati. Si parla impropriamente di partita IVA agevolata giovani o di partita iva under 35 poiché il regime dei minimi aveva un’agevolazione riservata agli under 35 anni in termini di permanenza nel regime consentendo a costoro di permane anche oltre il limite temporale dei 5 anni e fino al compimento del 35mo anno di età.

Fatta questa doverosa premessa, possono aderire al regime forfettario le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni, a patto che nell’anno precedente abbiano:

  • conseguito ricavi – cioè percepito compensi, ragguagliati ad anno – non superiori ai limiti previsti per ciascun codice ATECO;
  • sostenuto spese non superiori a € 5.000 lordi per lavoro accessorio, per lavoratori dipendenti, collaboratori, anche assunti secondo modalità riconducibili a un progetto, comprese le somme erogate sotto forma di utili da partecipazione agli associati; sostenuto un costo complessivo, al lordo degli ammortamenti, per l’acquisto dei beni strumentali alla chiusura dell’esercizio non superiore a € 20.000;
  • percepito redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente inferiori a € 30.000. Attenzione, la verifica di tale soglia è irrilevante se il rapporto di lavoro è cessato.

Partita IVA Regime forfettario start up: i requisiti

Coloro che aderiscono al regime forfettario sono assoggettati ad un’imposta sostitutiva con aliquota del 15%. Tuttavia, in determinate circostanze, la partita iva agevolata giovani diventa ancora più appetibile. Infatti, beneficia di una riduzione dell’imposta sostitutiva che per i primi 5 anni passa dal 15% al 5%. Vediamo quando è possibile usufruire dell’agevolazione ed aderire al regime forfettario ultra agevolato, cosiddetto regime forfettario start-up. I requisiti per aderire al regime forfettario ultra agevolato sono i seguenti:

  • non aver esercitato, nei tre esercizi precedenti all’apertura della partita IVA, un’altra attività di impresa, artistica o professionale (anche in forma associata o familiare); attenzione, se nel triennio precedente l’apertura sono state svolte prestazioni occasionali con ritenuta del 20%, non c’è nessun problema ad aderire al regime forfettario start-up;
  • esercizio di un’attività nuova che non costituisca – in nessun modo – una mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui tale attività precedente consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni;
  • l’ammontare dei relativi ricavi e compensi, realizzati nel periodo d’imposta precedente a quello di riconoscimento del suddetto beneficio, non deve essere superiore ai limiti previsti per l’accesso al regime in oggetto qualora venga proseguita un’attività svolta in precedenza da altro soggetto.

Chi non può aderire alla P iva forfettaria?

Non possono aderire al regime forfettario

REGIMI SPECIALI IVA

I regimi speciali ai fini IVA non sono compatibili con la p iva regime forfettario. Infatti non possono aderire al regime forfettario coloro che IVA I si avvalgono di regimi speciali ai fini IVA. Nella fattispecie, non sono compatibili i regimi speciali IVA riguardanti le seguenti attività:

  • Agricoltura e attività connesse e pesca;
  • Vendita sali e tabacchi;
  • Commercio dei fiammiferi;
  • Editoria;
  • Gestione di servizi di telefonia pubblica;
  • Rivendita di documenti di trasporto pubblico e di sosta;
  • Intrattenimenti e giochi;
  • Agenzie di viaggi e turismo;
  • Vendite a domicilio;
  • Rivendita di beni usati, di oggetti d’arte, d’antiquariato o da collezione;
  • Agenzie di vendite all’asta di oggetti d’arte, antiquariato o da collezione. Attenzione: L’esercizio di un’ attività esclusa dal regime forfettario preclude l’accesso al regime per tutte le altre attività anche se non soggette ad un regime speciale. Tuttavia, i produttori agricoli, che rispettano i limiti previsti all’articolo 32 del TUIR, sono titolari di reddito fondiario e, pertanto, non esercitando l’attività d’impresa, possono applicare il regime forfetario per le altre attività che intendono svolgere.

ALTRE CAUSE DI ESCLUSIONE

Non possono usufruire dei vantaggi del regime forfettario coloro che:

  • non sono residenti, ad eccezione di coloro che risiedono in uno degli Stati membri dell’Unione europea, o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo che assicuri un adeguato scambio di informazioni, e producono in Italia almeno il 75% del reddito complessivamente prodotto;
  • effettuano, in via esclusiva o prevalente, operazioni di cessione di fabbricati e relative porzioni o di terreni edificabili, oppure cessioni intra-comunitarie di mezzi di trasporto nuovi;
  • partecipano a società di persone, ad associazioni professionali, di cui all’articolo 5 del TUIR, o a SRL che hanno optato per la trasparenza fiscale. Attenzione pero! È tuttavia possibile accedere al regime nelle ipotesi in cui la partecipazione in una società di persone o in una S.r.l. trasparente venga ceduta prima dell’inizio di una nuova attività che dà diritto all’accesso al regime forfettario.
  • nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e/o assimilati di importo superiore a € 30.000. Tale limite, introdotto, con decorrenza 1° gennaio 2016, dalla legge di stabilità del 2016, non opera se il rapporto di lavoro dipendente è cessato nel corso dell’anno precedente.

Regime forfettario 2024: i vantaggi

I principali vantaggi del regime forfettario sono:

  • Mancata applicazione dell’IVA sulle operazioni attive (tradotto: NIENTE IVA sulle fatture emesse) e indetraibilità dell’IVA sugli acquisti;
  • Nessuna ritenuta d’acconto sui compensi (tradotto: maggiore liquidità);
  • INPS agevolata per artigiani e commercianti: prevista la possibilità di richiedere l’abbattimento del 35% della contribuzione INPS sia sulla quota fissa che a percentuale e quindi contributi fissi sul minimale pari a circa € 2.400 anziché € 3.600). Attenzione, l’agevolazione INPS non opera in automatico bensì occorre presentare una domanda all’INPS, domanda che va effettuata immediatamente quando si apre partita IVA;
  • INPS per i freelance: per i professionisti senza una propria cassa di previdenza non è previsto alcuno sconto contributivo essendo dovuti i contributi previdenziali alla gestione separata INPS con un’aliquota pari al 25,72%. Tuttavia, in questo caso il vantaggio è dovuto all’assenza di un contributo minimale annuo da versare e quindi niente INPS per chi fattura 0;
  • Possibilità di sostenere spese per l’impiego di lavoratori nel limite dei € 5.000 lordi annui;
  • Esclusione dall’applicazione di studi di settore e dallo spesometro;
  • Esonero dall’obbligo di scritture contabili, sia ai fini IVA, sia reddituali;
  • Niente IRAP.

Per saperne di più …

I costi si possono scaricare nel regime forfettario

Quali sono le imposte che devono versare i contribuenti forfettari? E i contributi INPS?

Come viene determinato il reddito nel Regime Forfettario?

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