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Errore TASI

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TARI: come capire se abbiamo pagato di più?

SOMMARIO

Con una recente interrogazione parlamentare è stato evidenziato un importante errore nel calcolo della TARI da parte di alcuni Comuni: sembrerebbe infatti che in alcuni casi questo abbia comportato pagamenti superiori al dovuto da parte dei contribuenti.

Ma come capire se anche nel nostro caso la TARI è stata calcolata male? e cosa fare nel caso la tassa sia stata pagata in eccesso rispetto al dovuto? Cerchiamo di capirlo insieme.

Cos’è la TARI?

La TARI è la tassa sui rifiuti dovuta dai contribuenti per la gestione delle spese di raccolta e smaltimento di rifiuti che dal 2015 ha sostituito la TARES ed è dovuta dal soggetto che occupa un immobile, sia come proprietario che abita in una casa che come affittuario di un immobile.

Come si calcola la TARI?

La tassa sui rifiuti è determinata da singoli regolamenti comunali. L’ente, annualmente e in autonomia, stabilisce l’aliquota da applicare e le eventuali esenzioni. Per la determinazione dell’importo dovuto come TARI, occorre sommare alla quota fissa una quota variabile; più precisamente:

  • la quota fissa viene calcolata moltiplicando la tariffa per la superficie dell’immobile, in pratica i metri quadri, tra cui rientrano anche le pertinenze come garage o cantine;
  • la quota variabile determinata tenendo conto del numero di persone che occupano l’immobile stesso e che quindi deve essere calcolata soltanto una volta per l’intera utenza e non singolarmente anche per le pertinenze.

NB: da evidenziare che non tutti i Comuni hanno deciso di applicare la quota variabile.

Quale errore hanno commesso i Comuni?

Dall’interrogazione parlamentare dei giorni scorsi è emerso un errore commesso da alcuni Comuni che, nel calcolo della tariffa, moltiplicavano la quota variabile, quindi i soggetti occupanti la casa, anche per le pertinenze.
In sostanza per i contribuenti proprietari o affittuari di un immobile con pertinenze vi è il rischio che sia stata pagata una tassa in misura maggiore rispetto al dovuto, in forza di questo errore nell’attribuzione della quota variabile.

Come verificare il calcolo della TARI?

Considerando gli errori emersi nel calcolo della TARI, è consigliabile verificare se l’importo pagato corrisponda a quanto effettivamente dovuto dal contribuente.
Per effettuare il controllo, occorre verificare il prospetto riepilogativo presente nell’avviso di pagamento TARI inviato dal Comune con l’indicazione dell’importo da pagare, dei dati catastali dell’immobile a cui si riferisce la tassa, il numero degli occupanti su cui è avvenuto il calcolo, la superficie e la parte imputata alla quota fissa e alla quota variabile. Se quest’ultima è stata considerata non solo per l’appartamento ma anche per le pertinenze è possibile procedere alla richiesta di rimborso delle somme pagate in eccesso.

Come recuperare un pagamento maggiore di TARI?

Il contribuente che ha pagato in misura maggiore rispetto al dovuto può chiedere il rimborso oppure effettuare la compensazione sulla TARI dovuta per l’anno successivo.

Per ottenere il rimborso della tassa versata in misura superiore al dovuto occorre rivolgersi al Comune o all’Ente che si occupa della gestione dei rifiuti che dovrà effettuare il rimborso entro 180 giorni dalla data di presentazione dell’istanza; al contrario se l’Ente non risponde o si rifiuta di effettuare il rimborso, il contribuente potrà presentare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale per ottenere quanto gli spetta.

È bene però ricordare che il termine di prescrizione previsto dalla legge per chiedere il rimborso è di cinque anni, per cui non sarà possibile recuperare le somme illegittimamente versate in eccesso se sono trascorsi più di cinque anni.

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