L’autunno guarda già sotto l’albero: cosa ci porterà Babbo Natale con la nuova legge di stabilità 2018? Regali o cenere e carbone?
Le misure al varo del governo riguardano l’introduzione di una Rottamazione bis delle cartelle esattoriali, la riapertura della definizione liti pendenti, la cartolarizzazione dei crediti fiscali, la fatturazione elettronica obbligatoria tra privati. Vediamo tutto nel dettaglio.
E–Fattura si o no?
L’obiettivo del governo per combattere l’evasione è quello di introdurre la fatturazione elettronica tra privati, iniziando dalla filiera petrolifera da luglio 2018 per estenderla a tutte le operazioni commerciali Business to Business a partire da gennaio 2019. Si attende il via libera da Bruxelles per derogare al divieto comunitario all’obbligatorietà della e-fattura.
Un vantaggio della fatturazione elettronica è che permetterebbe di eliminare lo spesometro e la comunicazione della liquidazioni IVA.
Quali novità per l’IVA?
Il possibile aumento delle aliquote IVA è una delle motivazioni che spinge il governo a cercare altre risorse.
Possibile la diminuzione della soglia per la compensazione libera dei crediti IVA ad € 2.500, superato il quale tetto scatterà un monitoraggio preventivo per l’utilizzo nonché per il possibile ampliamento dell’utilizzo dello split payment.
Ulteriori condoni?
Come già anticipato in precedenti post, una delle novità della legge di stabilità dovrebbe essere proprio la riapertura della rottamazione delle cartelle esattoriali, nonché la sanatoria delle liti pendenti. Ulteriore condono al vaglio del governo riguarderebbe la sanatoria sui contanti al fine di tracciarne l’uso e bloccarne l’utilizzo illecito, magari incentivando la moneta elettronica e prevedendo il vincolo di investimento nei Titoli di Stato senza reddito.
E gli sgravi INPS?
Al fine di incentivare le assunzioni, dovrebbe essere introdotto uno sgravio per i neoassunti con meno di 30/32 anni con contratto a tempo indeterminato. Le agevolazioni consisterebbero nella riduzione del 50% dei contributi INPS per un triennio, con il tetto massimo a dipendente di € 4.000 annui.
Per le assunzioni al sud lo sgravio INPS dovrebbe essere totale con un tetto di € 8.000 a dipendente assunto a tempo indeterminato.
Cosa cambia per i pagamenti della PA?
Dovrebbe variare il limite al di sotto del quale la pubblica amministrazione non è obbligata ad effettuare controlli preventivi prima di effettuare il pagamento. Infatti, secondo le indiscrezioni, dovrebbe scendere da € 10.000 a € 5.000 la soglia oltre la quale la pubblica amministrazione prima di effettuare un pagamento è obbligata a verificare l’esistenza di debiti fiscali non pagati dal creditore.
Superammortamento ed iperammortamento
Al fine di incentivare gli investimenti, dovrebbe essere rinnovato anche per quest’anno il superammortamento che consente alle aziende e ai professionisti di “scaricare” il 140% del costo di acquisto dei beni strumentali nuovi.
Stesso discorso per l’iperammortamento, che dovrebbe essere rinnovato per gli investimenti digitali legati ai piani dell’Industria 4.0, e consentirebbe di scaricare il 250% del costo di acquisto anche per il 2018.
Andranno in pensione ricevute e fatture?
Altra novità, sempre connessa alla processo di semplificazione, consisterebbe nella creazione di un ‘documento unico di vendita’, che superi le attuali diverse modalità (fattura, ricevuta, ecc). In questo modo si realizzerebbe una quasi completa “de-materializzazione” della documentazione da inviare al fisco, che viaggerebbe per via telematica, raggiungendo un server centrale. I dati sarebbero poi anche a disposizione nel proprio “cassetto fiscale”, ferma restando la possibilità di richiedere una copia cartacea di fatture o ricevute se necessaria.
Quali le agevolazioni fiscali prorogate?
Dovrebbero essere prorogate le seguenti agevolazioni in scadenza al 31 dicembre 2017:
- agevolazioni fiscali per l’acquirente di un immobile all’asta rivenduto entro cinque anni: invece di doppie imposte, catastali e di registro, ci sarebbe un’unica imposta forfetaria di € 200;
- bonus per le detrazioni energetiche al 65% e il cosiddetto sisma-bonus, con diversi scaglioni che oggi possono arrivare anche al 70-80%;
- bonus ristrutturazioni edilizie;
- cedolare secca del 10% sugli affitti abitativi a canone concordato, con possibile estensione anche agli affitti di immobili commerciali.
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