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RIVALSA INPS

Rivalsa INPS: fa reddito?

SOMMARIO

La rivalsa INPS è una maggiorazione massima del 4% che può essere applicata al compenso lordo esposto in fattura dai liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata dell’INPS. Questo strumento, facoltativo e frutto di un accordo tra le parti, è pensato per consentire ai professionisti di addebitare una parte dei contributi previdenziali ai propri committenti. Ma la rivalsa inps fa reddito?

Chi può applicare la rivalsa INPS

La rivalsa INPS può essere applicata dai liberi professionisti che non sono obbligati a iscriversi a una cassa di previdenza autonoma e che devono invece aderire alla Gestione Separata INPS, come stabilito dall’articolo 2, comma 26, della Legge n. 335/95. Si tratta di professionisti senza cassa, i quali, per evitare vuoti contributivi, devono iscriversi a questa gestione previdenziale specifica.

Professionisti senza cassa: chi sono?

I professionisti che devono iscriversi alla Gestione Separata INPS e possono applicare la rivalsa INPS comprendono varie categorie. La Legge n. 4/2013 ha fornito un inquadramento per quei professionisti non inseriti in ordini, collegi o albi. Alcuni esempi includono:

  • Amministratori di condominio
  • Tributaristi
  • Consulenti di investimento
  • Traduttori e bibliotecari
  • Tecnici della prevenzione e del controllo ambientale
  • Sociologi ed esperti in diagnostica dei beni culturali

Altre professioni più recenti comprendono:

  • Pubblicitari
  • Grafici
  • Consulenti aziendali
  • Educatori e pedagogisti
  • Guide turistiche

Obbligo di iscrizione alla Gestione Separata

La rivalsa INPS del 4% deve essere applicata dai professionisti iscritti alla Gestione Separata INPS, ovvero coloro che esercitano una professione abituale (anche non esclusiva) o lavoratori autonomi la cui attività non genera reddito d’impresa e che non dispongono di una cassa professionale autonoma. Questa iscrizione obbligatoria raccoglie i contributi previdenziali dei professionisti senza una cassa di appartenenza.

Aliquota previdenziale

Ogni anno, l’INPS stabilisce l’aliquota previdenziale applicabile. I professionisti devono calcolare e versare i contributi previdenziali annuali utilizzando il Modello F24, seguendo le scadenze fiscali:

  • 30 giugno: versamento del saldo dell’anno precedente e del primo acconto dell’anno in corso (per l’anno in corso 2024 – il termine ultimo è slittato al 1 luglio)
  • 30 novembre: versamento del secondo acconto dell’anno in corso

Rivalsa INPS del 4% in fattura

L’articolo 1, comma 212, della Legge n. 622/1996 stabilisce che i professionisti iscritti alla Gestione Separata possono addebitare ai committenti una maggiorazione del 4% sui compensi lordi. Questo meccanismo è facoltativo e richiede un accordo tra le parti. La rivalsa INPS rappresenta un contributo aggiuntivo che il professionista può far concorrere al committente, contribuendo così alla propria previdenza.

Nonostante l’addebito della rivalsa, il professionista rimane responsabile del versamento dei contributi all’INPS. La rivalsa permette di trasferire parte dell’onere contributivo al committente, ma non esonera il professionista dall’obbligo di contribuzione.

Tassazione sulla rivalsa INPS

La rivalsa INPS del 4% è soggetta a ritenuta d’acconto e concorre a formare la base imponibile per l’IVA, come previsto dall’articolo 13 del DPR n. 633/72. L’importo corrispondente alla rivalsa INPS viene considerato come reddito, poiché rappresenta un incremento del tuo guadagno e non un contributo previdenziale.

Inclusione nella base imponibile

Questo significa che la rivalsa INPS rientra nella base imponibile, ossia la somma su cui si applicherà la percentuale di calcolo delle tasse e dei contributi.
Il calcolo delle tasse sulla base imponibile, in cui rientra la rivalsa, dipende dal tipo di regime fiscale applicato:

  • Regime Ordinario: devi sottrarre ai tuoi ricavi le spese che hai sostenuto per la tua attività
  • Regime Forfettario: moltiplichi il tuo incassato per un valore detto coefficiente di redditività, che identifica su quale parte dell’incassato pagherai le tasse e i contributi

Per quanto riguarda i contributi, la gestione separata prevede il versamento del 26,07% dell’imponibile lordo, ossia il totale dei compensi a cui vengono sottratte le spese sostenute per la tua attività. Questo assicura che il professionista versi correttamente i contributi necessari per la propria previdenza, integrando al meglio la rivalsa INPS nella propria gestione fiscale.